Fonte storica e fonte materiale. Il dialogo che si fa ricerca, Introduzione a Lia Barelli, Architettura e tecnica costruttiva a Roma nell'Altomedioevo. Saggi, Roma, Altair4, 2018 (original) (raw)
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This paper analyses the last excavations carried out by the Soprintendenza Archeologica del Molise, the Università degli Studi di Lecce and the Universidade de São Paulo, from 2005 to 2007, at Campomarino (CB). Many evidences, about the proto-historic settlement, testify early relationships with other settlements of the Adriatic coast during the late Bronze and Early Iron Age.
Groningen Archaeological Studies, 35, 2019
La storia di due settori della Campagna Romana, legati per lungo tempo alla famiglia Maruffi, delineano una possibilità di studio integrato del territorio, finalizzato alla valorizzazione di un’area prossima a Roma, ricca di potenziale culturale. Villa Maruffi a Sassone (Comune di Ciampino) e la tenuta del ‘Palombaro’ (Comune di Roma), rappresentano due esempi della vicenda più ampia, condivisa fin dall’antichità da altre realtà del suburbio, caratterizzata dall’impianto di ville in età repubblicana, abitate e rimaneggiate durante l’età imperiale con livelli differenziati di spesa nella pars rustica o in quella residenziale. La presenza di monumenti funerari riferibili alle stesse famiglie proprietarie dei fondi, è un’altra nota comune alle grandi ville del suburbio, comprese quelle attestate nel ‘Palombaro Maruffi’, che cessano di essere restaurate come tali nel corso della tarda antichità. Passato nella proprietà ecclesiastica il demanio imperiale (è il caso del ‘Palombaro’) o alle famiglie nobili romane il territorio residuo (come i Colonna nel caso di Villa Maruffi a Sassone), nei fondi alle porte di Roma si assiste al fenomeno di riutilizzazione dei monumenti antichi come basi di torri prima e di casali poi (come nel caso del ‘casale vecchio’ del Palombaro e del casale, poi trasformato in villa al Sassone). Alla vocazione agricola e allo sfruttamento delle altre risorse naturali del territorio, nel corso del XVII secolo si aggiunge la pratica di scavi finalizzati al recupero di reperti archeologici che diventano un’ulteriore fonte di rendita economica per i proprietari e per gli affittuari dei terreni. In questa fase le ricerche di materiali antichi nell’area del Sassone, dove poi si attesteranno i Maruffi, vedono altri protagonisti come Settimio Del Senno, ‘scalco’ dei Colonna. La vigna dello stesso Settimio Del Senno, da dove furono cavate sculture per la collezione Colonna e dove è documentata un’iscrizione riferibile a Castrimoenium, attualmente confina ma forse in parte coincideva con il terreno circostante Villa Maruffi nel XVII secolo. Le scoperte eclatanti di antichità effettuate nel corso del XVIII secolo, appetibili anche per le collezioni papali, sembrano aver influito sull’ostinazione dei Maruffi nell’acquisire il diritto di enfiteusi sul ‘Palombaro’, subentrando alla famiglia Merolli. Nel casale del Sassone, poi ristrutturato come ‘villa’, i Maruffi raccolsero la maggior parte dei reperti archeologici trovati in tempi diversi al ‘Palombaro’ e nella stessa area del Sassone. Altri frammenti antichi relativi, in particolare, alle strutture residenziali e termali circostanti il mausoleo di Gallieno, sono rimasti invece nel ‘casale vecchio’ del ‘Palombaro’, pure ristrutturato come abitazione e parte dell’azienda agricola di proprietà di un ramo della famiglia Maruffi.
113 SIMONETTA ANGIOLILLO Qui tu, cinta di bende, Cipride, in coppe d'oro, delicatamente versa il vino, nettare mescolato per le nostre feste 127 SABRINA BOLDRINI Un archeologo in biblioteca 133 PAOLO BRACONI Fornacalia, Sementivae e la semina primaverile del farro 149 ANNAMARIA COMELLA Sul riuso dei rilievi votivi greci in Italia in epoca romana: il caso di Pompei 167 EMMANUELE CURTI La Venere Fisica trionfante: un nuovo ciclo di iscrizioni dal santuario di Venere a Pompei 183 MARCO FABBRI Le "mura serviane" dalle fonti letterarie alla documentazione archeologica 101 LUCIO FIORINI La pernice, Talos -Perdix e la seduzione della gioventù. Viaggio all'origine di un immaginario 117 SIMONA FORTUNELLI Mundus muliebris e ceto senatorio: alcune considerazioni su un sarcofago femminile con il mito di Achille a Sciro 135 MARCO GIUMAN Il Dio Serpente. Alcune note sul culto attico di Zeus Meilichios 147 GIAN LUCA GRASSIGLI, MAURO MENICHETTI Lo scudo e lo specchio. Forme della catoptromanzia 177 MAURIZIO GUALTIERI La villa di Ossaia (Cortona, AR): l'impianto di età tardo-repubblicana Indice 8 SIMONETTA ANGIOLILLO 193 FRANCESCO MARCATTILI Cerere e il mundus del Circo Massimo 223 CONCETTA MASSERIA I boukoloi, Dioniso e l'ingresso di Eracle ad Atene. Una kylix di Pistoxenos da Orvieto 233 ATTILIO MASTINO Il dibattito sull'agorà degli Italici a Delo: un bilancio retrospettivo fra ideologia e urbanistica 243 MASSIMO OSANNA EPTAPYLOI THEBAI. Le mura tebane da Omero a Pausania 261 GIAMPIERO PIANU L'Archeologia sarda negli anni '70: problemi di metodo. Il caso delle statue di Monte Prama 275 ARTURO RUIZ A propósito de mi amigo Mario Torelli. Reflexiones y recuerdos de un alumno periférico 279 FRANCESCA SILVESTRELLI La distribuzione della ceramica a figure rosse dei Pittori di Creusa, di Dolone e dell'anabates 301 STEFANO TORTORELLA Processione trionfale e circense sulle lastre Campana
Architettura e tecnica costruttiva a Roma nell’altomedioevo. Saggi, 2018
Lo studio di un tratto altomedievale delle mura del lato sud del Castro Pretorio, non accessibile normalmente al pubblico, formato da un basamento in opus quadratum sormontato da una cortina laterizia, tipicamente caratterizzati da un forte andamento sinusoidale dei ricorsi, che spesso confluiscono l’uno nell’altro, e dall'utilizzo di materiale di riuso. Lo studio si inserisce nelle ricerche sulle murature altomedievali in grandi blocchi di tufo e laterizi di recupero, che hanno caratterizzato in maniera importante l'attività costruttiva in ambito romano, in un periodo ricco di imprese costruttive, ma avaro di resti architettonici.