Sulla Sindone il sangue vero di una persona torturata (original) (raw)

La Sindone è autentica: parola di KGB (2006)

Alcuni scienziati russi avrebbero condotto un accurato test di indagine criminologica, passato mesi a invecchiare stoffe di lino in varie situazioni e ricostruito i dettagli della passione e crocifissione, arrivando alla conclusione che il sudario conservato a Torino ha davvero duemila anni.

La sacra Sindone

In occasione dell'ostensione della Sindone -Torino 10 Aprile-23 Maggio 2010 organizzano un incontro con gli studenti su "La Sindone: misteri e certezze" Intervento della prof.ssa Emanuela Marinelli Esperta negli studi sulla Sindone Il percorso degli allievi ISTITUTO COMPRENSIVO DI MINERBE PARROCCHIA SAN LORENZO MINERBE

Sangue acido autentico mordenzò la Sindone di Torino - tinta in robbia - rosso rosato prima della formazione dell'immagine – Gesù era morto (ESTRATTO)

Le proprietà chimiche e fisiche della Sindone di Torino, sia dello sfondo non-immagine, le aree dell'immagine, le macchie di sangue rosse rosate e il siero separato, in particolare i loro spettri di assorbanza, fluorescenza e FTIR, sono descritti e mostrati di essere evidenza per la presenza di un complesso eme-robbia rosso rosato, formato dalla interazione chimica di autentico sangue acido post-mortem e tintura gialla di robbia sul tessuto prima della formazione dell'immagine. Oltre alle numerose caratteristiche normali del sangue, la mancanza di potassio nelle macchie di sangue rosse indica che il sangue era iperkaliemico: che il potassio era uscito dai globuli rossi nel plasma, che si verifica inevitabilmente nel sangue acidemico. Gli spettri di assorbanza delle macchie di sangue infatti mostrano la banda 'trasferimento di carica' a 630 nm, tipica di sangue acido. La mancanza di globuli rossi, la mancanza di una larga banda di Soret nei spettri di assorbanza delle macchie di sangue (a circa 400 nm), e il peculiare colore rosso-rosato delle macchie di sangue indicano che, dopo uno sgocciolamento del plasma/siero ricco di potassio, i globuli rossi emolizzarono (ruppero e si aprirono) e la loro emoglobina denaturò ulteriormente in acidi dimeri di eme -che hanno solo una piccola banda di Soret -e che questi acidi dimeri di eme mordenzarono rosso rosato la tintura gialla di robbia sulla Sindone. Gli spettri FTIR di grumi di sangue della Sindone sono simili a quelli di coloro a lacca di robbia. Anche il colore rossastro della fluorescenza delle macchie di sangue corrisponde alla fluorescenza rossastra di coloro a lacca di robbia, e la forma dello spettro di riflettanza UV-vis, medio di quattro macchie di sangue, è compatibile con una combinazione di tintura di robbia, coloro a lacca di robbia e eme.

I Templari e la Sindone. Storia di un falso

2011

"Le prime testimonianze storiche accertate riguardo alla Sindone di Torino risalgono alla seconda metà del XIV secolo; secondo qualcuno, però, esistono alcuni documenti che proverebbero la sua esistenza anche nei secoli precedenti, e permetterebbero di seguire i suoi spostamenti a partire dalla Gerusalemme del I secolo fino ad arrivare a Costantinopoli, nel tesoro delle reliquie di proprietà dell’Imperatore bizantino. Una delle ricostruzioni storiografiche più in voga mette in relazione la Sindone con l’Ordine dei cavalieri Templari. Essi si sarebbero impadroniti del prezioso oggetto dopo che era stato depredato durante il saccheggio di Costantinopoli in occasione della IV crociata del 1204; venerata segretamente, riprodotta in copie e trasportata in Francia, la Sindone sarebbe poi scampata all’arresto dei Templari e alla confisca dei loro beni ordinata da Filippo il Bello nel 1307. Tenuta nascosta e sopravvissuta alla dissoluzione dell’Ordine, sarebbe poi ricomparsa qualche decennio dopo in una piccola chiesa nella diocesi di Troyes. A sostegno o corollario di questa teoria vengono addotti documenti di vario genere: testi di cronache (una relazione araba sulle crociate, la Cronaca di Saint-Denis), dichiarazioni processuali (gli interrogatori dei Templari incarcerati), dipinti (il pannello di Templecombe), oggetti (i sigilli dei maestri templari di Germania) e genealogie (le famiglie La Roche e Charny). Questo libro prende in esame ciascuna di queste prove e sottopone al vaglio della critica storica l’intera ricostruzione. La conclusione è che nessuno degli appigli documentali presentati può dimostrare ciò che si pretende, e che tutta la teoria è fondata su fraintendimenti, manipolazioni dei testi, approssimazioni ed errori materiali. Il collegamento tra i Templari e la Sindone, pertanto, risulta totalmente indimostrato. L’occasione fornisce lo spunto per una riflessione su un certo modo di scrivere la storia: interi edifici basati su castelli di supposizioni e forzature, nei quali l’uso della fantasia e l’intento di giungere in ogni modo ad una conclusione già decisa in partenza si sostituiscono ai consueti metodi e strumenti di lavoro propri dello storico. Questo genere di pseudostoria, che si nutre avidamente di sensazionalismo, trova largo spazio all’interno di libri, articoli giornalistici e programmi televisivi che si sostengono vicendevolmente; ciò alimenta la crescita di stereotipi e false credenze tra il grande pubblico dei non addetti ai lavori, allargando sempre più il divario già esistente tra questo genere di letteratura e la seria divulgazione storica."

Nuova luce sulla Sindone

2018

Il clamore del test radiocarbonico Sono trascorsi ormai quasi trent'anni da quando la Sindone fu sottoposta al test del C 14 che la bollò come un falso medievale. Trent'anni di nuovi studi, ricerche, analisi e scoperte che sono rimasti nell'ombra rispetto alla fama mondiale conquistata dall'infelice verdetto radiocarbonico del 13 ottobre 1988. Il responso non fu accettato acriticamente dalla Chiesa. Nel comunicato del cardinale Anastasio Ballestrero, Arcivescovo di Torino e Custode della Sindone, si rimetteva alla scienza la valutazione dei risultati dell'esame. Questo non fu l'ultimo pronunciamento ufficiale da parte del Vaticano; infatti nel Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede del 18 agosto 1990 si legge: «Il risultato della datazione medievale veniva a costituire un punto singolare, anzi in contrasto, rispetto ai precedenti risultati, i quali non erano contraddittori con una datazione risalente a 2000 anni fa. Si tratta di un dato sperimentale fra gli altri con la validità e anche i limiti degli esami settoriali che sono da integrare in un quadro multidisciplinare». La necessità di una ricerca multidisciplinare per una corretta datazione di un reperto tessile viene evidenziata dalla Beta Analytic, leader mondiale dei test radiocarbonici: questo laboratorio esegue datazioni di tessuti solo a determinate condizioni, che mancarono nell'esame condotto sulla Sindone. Sul sito della Beta Analytic (www.radiocarbon.com/italiano/datare-i-tessuticon-l-AMS.htm) si legge: "I campioni di tessuto ben conservati, con una buona struttura e non trattati con materiali conservanti generano risultati SAGGI brought to you by CORE View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk

La Sindone – videolezione 9 – Testimone e testimonianza della Passione e Risurrezione di Gesù (VIDEO + TRASCRIZIONE)

La Sindone – videolezione 9 – Testimone e testimonianza della Passione e Risurrezione di Gesù (VIDEO + TRASCRIZIONE), 2022

In questa videolezione tratteremo del mistero della vicenda pasquale di Gesù alla luce della Sindone. Come ritrovare la Sindone nel Giovedi Santo? Come individuare nella Sindone il dramma del Venerdi Santo? Cosa è successo in quel sepolcro di Gerusalemme la mattina dopo il Sabato? Relatore: Dott. Fabio Quadrini Studioso ed esperto della Sindone Specializzato in Studi Sindonici (Ateneo Pontificio Regina Apostolorum)

La Sindone e la Risurrezione di Gesù

La Sindone e la Risurrezione di Gesù, 2023

La scrutatio del testo evangelico, assieme all’analisi tecnica del Sacro Telo, e al rimando ad alcuni rilevanti spunti di esegesi della Sacra Scrittura, ci aiuteranno a scrutare l’evento salvifico della Risurrezione. Risurrezione che è e kerygma e storia. I Vangeli, circa l’episodio della Risurrezione di Gesù, offrono una narrazione estremamente essenziale. Tuttavia, alcuni particolari dettagli che riguardano la vicenda della Risurrezione, possiamo trovarli nel Vangelo secondo Giovanni, capitolo 20, versetti 6-7. Scrutando il greco originario, ecco quale potrebbe essere un senso più letterale di questi passaggi chiave di Giovanni, capitolo 20, versetti 6-7: «Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli sgonfiati, e il sudario – che era stato sul suo capo – non sgonfiato con i teli, ma pur se vedovo era escresciuto in un luogo». L’incontro che viene proposto andrà ad esplicitare con più chiarezza questi passaggi.