LA RINUNCIA ALLA COMPROPRIETÀ IMMOBILIARE (original) (raw)
2016, Nuovo diritto civile
La RiNUNcia aLLa compRopRietà immobiLiaRe* I mutamenti economici degli ultimi anni hanno reso frequenti i casi di rinunzia alla comproprietà di beni immobili; non stupisce, dunque, che la Corte di Cassazione si sia di recente dovuta confrontare con questioni inerenti la validità e gli effetti di tali atti. La Suprema Corte ha innanzitutto affermato la necessità che la rinuncia sia coperta, a pena di nullità, dalla forma scritta; inoltre, ha sostenuto che essa comporti, quale effetto, un accrescimento del diritto dominicale degli altri compartecipi, così negando che trovi applicazione, in questa ipotesi, l'art. 827 c.c., secondo il quale gli immobili vacanti spettano al patrimonio dello Stato. In tal modo i Giudici di legittimità hanno altresì implicitamente preso posizione circa la natura del diritto del singolo compartecipe, sostenendo che esso abbia ad oggetto l'intero bene, sicché, appunto, la rinuncia da parte di uno dei contitolari consentirebbe il riespandersi del diritto degli altri. Rimangono aperte alcune questioni esegetiche, che ancòra non hanno trovato occasione di essere affrontate dalla giurisprudenza, quale, soprattutto, quella relativa alla necessità o meno che l'atto rinunziativo sia portato a conoscenza di altri, per la sua efficacia.