MARIO GAGLIONE Ancora sulla lettera di Sancia d'Aragona Maiorca ai francescani riuniti ad Assisi nel 1334 (original) (raw)
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LETTERA DA SAN GIORGIO - ITALIANO
La rivista semestrale della Fondazione Giorgio Cini, con tutti i programmi culturali da marzo ad agosto 2015 e approfondimenti su fondi, collezioni e pubblicazioni.
, poeta danese e biografo di s. Francesco, venuto nel 1894 in Assisi, ospite per tre mesi di un suo amico, il pittore Mogens Ballin , alla fine di settembre, fece un'escursione a Montefalco. Con lui, oltre a Ballin e al P. Felice Spée, frate minore conventuale che tanta parte ebbe nella conversione del poeta, quarto compagno di viaggio fu "un dotto professore di seminario che trovavasi allora ad Assisi per ricerche di documenti concernenti lo studio di un processo di beatificazione" 1 . Giunti alla tomba di s. Chiara, "in un sarcofago di cristallo Giovanni (Jørgensen) poté scorgere quel corpo meravigliosamente conservato: la bella testa era l'espressione di un volto addormentato. Le mani e i piedi erano scoperti e di una tinta piuttosto scura, visibilmente disseccati. In un altro reliquiario di cristallo vide gli strumenti della passione che erano stati trovati nel cuore di s. Chiara; la pretesa croce parvegli essere semplicemente il muscolo che separa i due ventricoli del cuore. Le tre palle erano ancora là: ma quando il professore avvicinandosi si assicurò che ciascuna di esse aveva lo stesso peso delle altre, ma che una di esse non pesava quanto le altre due, allora Giovanni (Jørgensen) fissò lungamente gli occhi di quell'uomo e voltandosi bruscamente non poté fare a meno di mormorare nel suo materno idioma: «quale odiosa menzogna!» Ed uscì dalla chiesa" 2 . Allo Jørgensen -che era rimasto stizzito e dal modo con cui "il 1 G. JOERGENSEN, Il libro della via. Prima versione italiana e prefazione di Enrico Pessina, Milano 1923, p. 140 (la prima edizione era uscita nel 1895); sul soggiorno a la Rocca di Assisi, da dove i quattro partirono per visitare Montefalco, Id., Il pellegrinaggio della mia vita. Traduzione italiana di Ridolfo Mazzucconi, Firenze Libreria Editrice Fiorentina 1916, p. 277-295. Su questo episodio, narrato nel Il libro della via, alle pp. 139-145, cfr. F. Santucci, Giovanni Joergensen a Montefalco, in "Montefalco", XXI/2 (2007), pp. 19-26. 2 G. JOERGENSEN, Il libro della via, pp. 144-145.
Reti Medievali Rivista, 22, 1, 2021
This article aims at examining two papal letters sent to the religious and political representatives of the Venetian lagoon during the iconoclast controversy with Byzantium and the clash with the Lombards in the first half of the 8th century. The intention is first, to prove that one of them was altered at a later date; secondly to provide certain attribution to the other, and to define as precisely as possible when these letters were drawn up. To do so, I will first consider the historical context and past literature that has tackled the letters (especially at the end of the 19th century). Finally, a new hypothesis will be suggested, adding new elements to the debate that previous scholarship has not considered.