Ipotesi di ricostruzione virtuale (original) (raw)
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Un'ipotesi di ricomposizione virtuale
La Pieve di Monte Sorbo, 2014
In questo breve capitolo si vorrebbe presentare uno studio che ha avuto come obiettivo la proposta di un'ipotesi di ricomposizione virtuale del complesso del ciborio altomedievale della pieve di Monte Sorbo. La presenza di frammenti architettonici rimasti all'interno della chiesa plebana presuppone un complesso scultoreo monumentale composto da ciborio e pergula. Quest'ultima, tipico elemento architettonico paleocristiano e altomedievale, era costituita da colonne poggiate su balaustra e sormontate da architrave con la funzione di separare coro e presbiterio, dove stavano chierici e celebrante, dalla navata, occupata dai fedeli.
Oltre Second Life: ipotesi di mondi virtuali aperti
in Dall'uomo all'avatar e ritorno. Realtà e dimensioni emergenti, QuiEdit, 2010
Second Life è un "mondo" che nel corso dell'anno 2008 ha attraversato una fase di profonda modificazione e trasformazione: di questa trasformazione proveremo a dare due spiegazioni: una prima più tattica, basata su considerazioni di ordine commerciale; una seconda più strategica e di largo respiro, con lo scopo di collocare Second Life entro una linea di tendenza che in questi anni caratterizza lo sviluppo dei media digitali, e che si può definire come "tendenza verso il visuale tridimensionale".
Si restaurano i byte? Dal restauro virtuale al restauro del virtuale
OPD Restauro OPD Restauro, (parte prima) 20 2008, pp.131-138. (parte seconda) 21 2009, pp.183-192, (parte terza) 22 2010, pp. 139-145, 2008
BUZZANCA, Giancarlo Si restaurano i byte? Dal restauro virtuale al restauro del virtuale, ovvero dagli .smanettoni. all.applicazione della critica del restauro nella conservazione del digitale (parte prima), OPD Restauro, (parte prima) 20 2008, pp.131-138. (parte seconda) 21 2009, pp.183-192, (parte terza) 22 2010, pp. 139-145
La ricostruzione virtuale della domus di Piazza della Vittoria
La città che si rinnova, 2019
Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza AR/S Archeosistemi Società Cooperativa Scavi archeologici Direzione scientifica: Marco Podini (Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza) Realizzazione: AR/S Archeosistemi Società Cooperativa, direttore tecnico: Anna Losi (scavi di Palazzo Busetti, di Piazza della Vittoria) e Cristina Palazzini (scavo di Via Filippo Re); GEA s.r.l. Ricerca e documentazione archeologica, direttore tecnico: Elena Pinotti (scavi di Via Guido Riccio Fogliani); Studio Malfitano Negri, direttore tecnico: Ottavio Malfitano (scavi di Via del Carbone) Coordinamento amministrativo per conto del Comune di Reggio Emilia: Massimo Magnani, Elisa Pedroni Coordinamento inventariazione reperti: Valentina Manzelli (Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara) Restauri dei materiali archeologici Mauro Ricci, Virna Scarnecchia, Monica Zanardi, Micol Siboni (Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emila e Ferrara)
Sismografi_ Sedici tavole d'invenzione sul tema della ricostruzione
Sismografi_ Sedici tavole d'invenzione sul tema della ricostruzione, 2017
Un terremoto stravolge l’abitare. Il tema della ricostruzione post-sisma è un tema complesso che fa i conti con la inevitabilmente lentezza delle sue fasi attuative. Nell’arco di tempo decennale che intercorre tra la “città crollata” e “la città ricostruita” le Architetture, riplasmate dalle forze sismiche, si riconfigurano in nuovi assetti tettonici ritrovando il necessario equilibrio statico ed estetico grazie alle strutture provvisiorie di messa in sicurezza che l’uomo sapientemente ha imparato a costruire nei secoli, per poter poi un giorno ricostruire, per poter poi un giorno ricominciare ad Abitare
La ricostruzione dopo una catastrofe
atti del workshop "La ricostruzione dopo una catastrofe: da spazio in attesa a spazio pubblico", II Biennale dello Spazio Pubblico, Roma 16-18 maggio 2013
Il Castello a Mare di Palermo: ipotesi per una ricostruzione congetturale
2012
Il numero 29 di inFolio apre una nuova fase della rivista: alle tematiche della pianificazione urbana e territoriale si affiancano quelle della storia dell'architettura e della città e della storia dell'arte. Con l'obiettivo di restituire una visione trasversale delle tematiche affrontate dal nuovo corso di Dottorato, si propone una sessione tematica che, nella scelta della parola-chiave "Sfide" -punto di vista con cui i vari autori guardano con occhio critico alle tematiche e alle questioni aperte delle diverse discipline -offre riflessioni critico-analitiche, possibili proposte operative e indirizzi per nuovi percorsi di ricerca. La rivista, inoltre, propone gli esiti dei percorsi di ricerca in corso o completati all'interno del dottorato, quale momento di discussione sulle dinamiche che influenzano le trasformazioni territoriali e la ricostruzione di vicende storiche per una maggiore conoscenza del patrimonio architettonico e artistico.
Le iniziative online per la ricostruzione
NUOVI SENTIERI DI SVILUPPO PER L’APPENNINO MARCHIGIANO DOPO IL SISMA DEL 2016, 2019
Il capitolo descrive “Le iniziative on line per la ricostruzione”, approfondendo il ruolo della comunicazione sia nell’ambito dell’attivismo civico che si è sviluppato nella rete (in ambiente social) a seguito degli eventi sismici, che considerando il rapporto tra giornalismo informativo on line e mondo dei bambini per affrontare la lettura di un evento drammatico qual è il terremoto (D’Ambrosi L., Nardi F., Nicolini P. e Polci V.). La cronaca e il dibattito scientifico registrano un’attenzione sempre più alta del mondo dei giovani al tema dell’equilibrio ecologico del pianeta e quindi delle catastrofi naturali. Con l’utilizzo del Web e delle nuove tecnologie della comunicazione emergono nuovi modelli di partecipazione politica e anche di nuove culture politiche. L’irruzione bottom-up dei giovani nella sfera ambientale potrebbe dare senso a una nuova forma di democrazia che si innesta nelle comunità locali. Diventa tema di ricerca per gli autori capire come queste dinamiche possano assumere una valenza speciale nel favorire la nascita di un nuovo modello di socializzazione resiliente. In tal senso, viene dato conto, in questo capitolo (attraverso una mappatura), delle modalità di partecipazione civica attraverso i nuovi media, e del loro contributo al rafforzamento del senso di comunità. Vengono selezionate 50 iniziative progettuali valutando la capacità di fare networking tra cittadini per rafforzare il senso di comunità e promuovere lo sviluppo di capitale sociale. L’analisi ha evidenziato risultati molto interessanti in merito alla capacità dei cittadini di attivarsi per il territorio secondo tre principali forme di partecipazione: informativa, interattiva e inclusiva. Il tema ambiente-paesaggio si profila non solo come un’emergenza rispetto alla quale avviare azioni e dinamiche risolutive, ma anche “il frame narrativo su cui tessere un diverso senso della relazione sociale e, soprattutto, preservare e ritrovare comunità disgregate a causa di eventi calamitosi” (D’Ambrosi L., Polci V.). Gli autori concludono il loro rapporto di ricerca rivendicando il ruolo cardine delle “piattaforme comunicative”, in grado di promuovere la “libera capacità dell’individuo di agire” per innalzare sicurezza e qualità della vita. In tal senso, si fa presente l’esigenza di diffondere una cultura della collaborazione tra le pratiche della governance e le diverse forme di partecipazione sviluppate tra web e spazio urbano.