Storie ritrovate di uomini ed eroi a cura di (original) (raw)


Mitomania. Storie ritrovate di uomini ed eroi. Atti della giornata di studi (Taranto, 11 aprile 2019), a cura di E. Degli Innocentri e altri, Roma, Gangemi

L. Rebaudo, Medea sul carro: prototipo vs genotipo. Il problema della trasmissione a distanza delle iconografie, in Mitomania. Storie ritrovate di uomini ed eroi. Atti della giornata di studi (Taranto, 11 aprile 2019), a cura di E. Degli Innocentri e altri, Roma, Gangemi, 2019, pp. 100-119

Donata all’Università di Padova nel 2015, la collezione di oggetti (presumibilmente) antichi riunita da Bruno Marchetti ha portato all’apertura di una nuova linea di ricerca sul materiale archeologico senza provenienza. Inoltre, essa ha costituito la base per lo sviluppo del “Progetto MemO – La Memoria degli Oggetti”, che mira allo studio, alla digitalizzazione e alla valorizzazione della ceramica greca e magno-greca in Veneto. Questo articolo presenta le linee di ricerca del “Progetto MemO” e alcuni risultati preliminari dello studio e autenticazione del nucleo di presunti vasi dell’Italia Meridionale della Collezione Marchetti, mostrando che è possibile trarre vantaggio da essa come “strumento” di ricerca e di didattica per studiosi, studenti e professionisti, oltre che come cardine per la promozione di una cultura della legalità nell’ambito del patrimonio culturale presso il grande pubblico.

According to some recent bibliographical contributions on the subject, the search for forgery in artistic production is an obsession of modern times, and the intense circulation of copies from classical antiquity to the present day, is proof of this. But this is a mystification of historical data, which can have the effect of attenuating the negative judgment of the phenomenon, and weakening the resolve of the research on a practice that has always been perceived as fraudulent, even if with different moral and criminal consequences over time. The impulse to create fake works of antiquity is reborn with each epoch and, still today, it accompanies to a considerable extent the parallel criminal trafficking of the finds of clandestine excavations. Thanks to a number of cases emerging from the investigative activity of the Carabinieri Command for the Protection of Cultural Heritage, it has been possible to highlight interesting aspects of the most recent production of false archaeological finds.

"Situata lungo la costa occidentale della Turchia, nei pressi dell’attuale cittadina di Aliağa (Izmir, Turchia), Kyme fu - come già ricordato in età augustea da Strabone - “la più grande e nobile delle città dell’Eolide”. Il centro, oggetto da oltre trent’anni di ricerca da parte della MAIKE (Missione Archeologica Italiana a Kyme Eolica), fu occupato, senza soluzione di continuità durante l’antichità e almeno fino al XIII-XIV secolo d.C. Proprio l’intensa occupazione dello spazio e la presenza di strutture di età greca, romana e bizantina, rende particolarmente complicata l’indagine dei livelli più antichi della città (spesso coperti da strutture posteriori e perciò non raggiungibili), tanto che, ancora, oggi dopo decenni di ricerca non è ancora possibile conoscere con certezza la data della fondazione: alla notizia tramandataci da Eusebio di Cesarea, di una fondazione inquadrabile nell’XI secolo a.C., infatti, si contrappone il dato archeologico che testimonia una frequentazione intensa solo a partire dall’VIII secolo a.C. (periodo noto peraltro in maniera molto lacunosa). Nel presente contributo si intende mostrare ed esaminare le stratigrafie, le strutture, le necropoli e i materiali più antichi rinvenuti a Kyme e nel suo territorio, per cercare di comprendere meglio queste fasi della storia della città alla luce dei dati già editi e di documentazione inedita, frutto di scavi effettuati negli ultimi anni. Punto di partenza imprescindibile sarà l’esame di dettaglio della cultura materiale (rappresentato prevalentemente da manufatti ceramici) coadiuvato da un costante riferimento alle fonti letterarie legate alla fondazione e alla storia più antica della città. English abstract In this talk I'll try to sort the archaeological data we have from Aiolian Kyme and from the surrounding necropolis in the period between the so called "Dark age" and the geomeric periode on the light of old ad new data. This period is not very well known in the city but now, after years of escavations carried out by the "Missione Archeologica Italiana a Kyme Eolica" , new information are coming up."

Questo volume, nato a completamento della mostra “Non solo l’Oriente. Art crimes in the 21st century”, realizzata nel 2017 dagli studenti della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici “Dinu Adamesteanu” di Lecce, si pone l’obiettivo di illustrare le tematiche connesse ai “crimini contro il patrimonio culturale”. Sebbene gli eventi degli ultimi tempi ci inducano a pensare che il problema sia legato esclusivamente all’Oriente, il patrimonio culturale è oggetto di devastazioni, saccheggi e furti in tutto il mondo. Partendo quindi dagli scenari di distruzione di siti archeologici e monumenti causati dalle guerre del passato e da quelle attuali, s’illustrano i danni causati dal terrorismo, che oggi interessano soprattutto alcuni siti Unesco e le soluzioni adottate a livello internazionale per contrastare il fenomeno. L’Italia, dal canto suo, è interessata dal fenomeno della dispersione del patrimonio causata dagli scavi clandestini e dal traffico illegale di beni culturali: un problema che investe in modo particolare il territorio pugliese, che probabilmente ha meno visibilità, ma che ogni anno sottrae a tutti noi non soltanto opere d’arte e beni archeologici ma soprattutto informazioni fondamentali alla conoscenza della storia e dell’identità delle comunità.