Pericle Patocchi interprete e traduttore di Salvatore Quasimodo (original) (raw)

Pascoli insofferente interprete di Dante

2014

I capitoli del volume indagano la riflessione pascoliana intorno alla Commedia. L’analisi lì condotta si è sostanzialmente e da subito orientata sul ruolo avuto dai critici (la gran parte voci del mondo accademico e delle più autorevoli riviste scientifiche) nella valutazione dell’opera del poeta di Castelvecchio. Ne vien fuori un quadro in cui la spinta soprattutto delle resistenze e delle riserve mostrate appena dopo la pubblicazione, negli anni 1895-’96, di «Minerva oscura» sul «Convito, e proseguite nel corso degli anni sin oltre la pubblicazione della «Prolusione al Paradiso», letta in Orsanmichele nel dicembre del’902 e uscita nel ’903, influenzò, e in maniera sempre più determinante, gli sviluppi stessi della lettura pascoliana e le ragioni dei suoi ossessionanti ritorni editoriali intorno al Poema.

La parola poetica in scena: Salvatore Quasimodo

salvatorequasimodo.it, 2021

Salvatore Quasimodo si è dedicato con pari impegno sia alla ricerca poetica, sia alle arti performative. La lettura dei testi quasimodiani rivela come il poeta fosse cosciente della differenza esistente tra la parola poetica destinata alla lettura e quella destinata a una performance.

Poeti traduttori di Ibico: Cesare Pavese e Pietro Tripodo

Scrittori che traducono scrittori. Traduzioni "d'autore" da classici latini e greci nella letteratura italiana del Novecento, 2017

Poeti traduttori di Ibico: Cesare Pavese e Pietro Tripodo, in E. Cavallini (a cura di), Scrittori che traducono scrittori. Traduziioni 'd'autore' da classici latini e greci nella letteratura italiana del Novecento, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2017.

Ventriloquio Autobiografico: Mandelstam Traduttore di Petrarca

Intersezioni, 2007

Intersezioni: Rivista di storia delle idée. Anno XXVII, numero 3, dicembre 2007. Ed. Massimo Lollini. 475-486 La traduzione letteraria è stata usata storicamente per diversi scopi culturali ed è stata,di volta in volta, adattata ai bisogni particolari di un dato tempo e di un dato autore. Nel Rinascimento, la traduzione ha aiutato a colmare la lacuna percepita fra l'Antichità e l'era moderna; la traduzione romantica è servita ad alimentare un'esigenza della figura dello straniero ed a contribuire a determinare la Weltliteratur di Goethe; la traduzione modernista è servita da laboratorio per la formazione di nuovi stili.

Dantismi in Quasimodo traduttore: il caso del «Fiore delle Georgiche» (1942)

«L’ombra sua torna» 2021: Dante, il Novecento e oltre. Convegno di studi (Universidad Complutense de Madrid, 19, 20, 21 aprile 2021). Abstract: "Il fiore delle Georgiche" è la seconda traduzione classica di Quasimodo. L’antologia virgiliana viene allestita per le Edizioni della Conchiglia durante il secondo conflitto mondiale, inserendosi in una corrente di riappropriazione ideologica del poeta latino in chiave antifascista. A due anni di distanza dalla prova dei "Lirici greci", l’autore si confronta con un testo non più frammentario, più facilmente assimilabile alla sua poetica, ma con un poema di ampio respiro. Anche la prassi traduttiva si evolve di conseguenza, sia dal punto di vista metrico-formale, sia nella selezione degli autori della tradizione italiana sfruttati per particolari soluzioni stilistiche e lessicali nella resa del testo virgiliano. La memoria letteraria gioca un ruolo fondamentale per Quasimodo traduttore, anche in virtù della sua particolare concezione di «situazione di canto», cioè di motivi poetici sempre vivi al di là del tempo che si concretizzano nelle opere di ogni epoca. Nel "Fiore delle Georgiche", Dante fa la sua comparsa tra i modelli principali: in particolare, i prestiti danteschi si concentrano nell’episodio di Orfeo, nella cui versione quasimodiana emerge a più riprese il lessico della "Commedia". Propongo lo studio di alcuni casi significativi di intertestualità con Dante in questa poco frequentata, ma significativa, traduzione d’autore, a partire dall’analisi delle bozze che documentano tutti gli stadi dell’elaborazione, conservate al Centro Manoscritti di Pavia. Da parte di Quasimodo, si rileva un rapporto con la tradizione non univoco, caratterizzato da dinamiche di volta in volta differenti. Se, da un lato, non mancano allusioni puntuali all’ipotesto dantesco attraverso cui il testo virgiliano è filtrato e, talvolta, molto liberamente trasfigurato, dall’altro i materiali autografi attestano una selezione attenta di tali suggestioni, mirata a evitare citazioni troppo esibite o a riadattarle all’interno del tessuto testuale circostante. Nondimeno, il dialogo con Dante è assiduo e orienta costantemente l’approccio poetico di Quasimodo in questa prova.

Quasimodo, Salvatore

Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 85, Ponzone-Quercia, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2016, 827-831.

Salvatore Quasimodo e il Teatro Greco

salvatorequasimodo.it, 2012

Relazione presentata al convegno Poesia nel Paesaggio svoltosi a Siracusa il 16 marzo 2012 nella quale si evidenzia come l'attenzione di Salvatore Quasimodo in veste di critico degli spettacoli del Teatro Greco di Siracusa andasse in pari misura alle traduzioni, alla resa degli attori e alle reazioni degli spettatori. Ma al Teatro Greco Quasimodo si presentò anche come traduttore in prima persona e le sue furono versioni moderne e assai apprezzate da attori e spettatori.

Quasimodo poeta gnostico

Quasimodo poeta gnostico. Con un commentario alle liriche di "Oboe sommerso", 2023

È pressoché impossibile fornire un’interpretazione sistematica della poesia di Quasimodo; tanto più della sua prima produzione, quella etichettata, a volte con sufficienza, come «ermetica». Si avverte tuttavia la necessità di comprenderla meglio, senza interpretazioni che precedano la lettura delle liriche. Bisogna dunque partire da alcuni dati che ricorrono nelle stesse e che paiono suggerirci una chiave interpretativa: anzitutto le opposizioni fra acqua e aria, giorno e notte, luce e tenebra; opposizioni che ribaltano paradossalmente (con l’arguzia e il portato di verità tipici dei paradossi) i significati comuni delle parole, e che paiono tracciare un’immaginario gnostico nel senso più laico ed esistenzialista del termine. Dopo una breve disamina della produzione quasimodiana supportata da un certo numero di letture critiche e confronti con altri grandi della letteratura, viene proposto il commento a una scelta di poesie appartenenti alla raccolta «Oboe Sommerso». ​

Francesco Lomonaco interprete di Prometeo d di Medea

UniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneo, 2020

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