Reperti dispersi o trafugati (original) (raw)
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La Collana accoglie studi teorici, storico-comparativi ed empirico-sperimentali riguardanti i processi e i linguaggi dell'apprendimento dalla primissima infanzia alla "grande anzianità". I testi proposti sono volti a indagare "come si apprende" nelle varie età della vita e come è possibile mettere in atto processi di formazione efficaci nel promuovere apprendimento, tenendo conto del dibattito contemporaneo in pedagogia, didattica, psicologia cognitiva, neuroscienze. In quest'ottica, i testi proposti esplorano i metodi, le strategie, le tecniche e gli strumenti efficaci nei percorsi di educazione, istruzione e formazione, scolastica ed extrascolastica, lungo tutto l'arco della vita. Oggetti di interesse sono quindi l'educazione e la formazione improntate dall'evidenza quantitativa e qualitativa, l'apprendimento esperienziale in diversi contesti-dal gioco spontaneo del bambino all'interazione mediata dai social network-, i linguaggi mediali per l'apprendimento e le tecnologie in grado di promuoverlo, il potenziamento cognitivo come strumento per affrontare un vasto spettro di bisogni educativi, la gamification, la robotica educativa, la giocomotricità e le sinergie tra apprendimento cognitivo e motorio, lo storytelling, i prodotti mono e multimediali per l'infanzia e il gioco educativo nelle sue varie forme e accezioni. La collana accoglie contributi di studiosi italiani e di altri paesi , sotto forma di monografie, volumi collettanei, rapporti di ricerca, traduzioni, descrizioni di esperienze e sperimentazioni in contesti scolastici ed extrascolastici. Il Comitato direttivo e il Comitato scientifico intendono promuovere attraverso la collana un ampio, aperto e proficuo dibattito tra ricercatori, insegnanti, educatori e tutti gli studiosi che siano interessati ai processi e ai linguaggi dell'apprendimento nelle varie età della vita. Ogni volume è sottoposto a referaggio con modello "doppio cieco".
Il prevalere nel dibattito educativo, e più ancora nella riflessione scientifica, di elementi che riflettono, o quanto meno si riferiscono in modo prevalente, alle aree favorite del mondo, e in misura del tutto soverchiante a quella anglofona, impedisce di cogliere aspetti specifici che distinguono l'evoluzione dei sistemi educativi nei diversi paesi. L'egemonia culturale, che talvolta trova giustificazioni nella priorità temporale che ha distinto il presentarsi di questo o quel fenomeno, si manifesta come ideologia, perché impone il medesimo schema interpretativo e valoriale nella considerazione di situazioni spazialmente distanti, sincrone solo se si accetta una nozione del tempo che prescinda dalla storia.
UNO SGUARDO RETROSPETTIVO SUGLI STRUMENTI DEL DISEGNO
Since the earliest times graphic communication is a main tool to transfer and record ideas and the instruments to impress lines on a surface follow the mankind's development along the centuries. From the chisel engraving rock to the coloured lines drawn by the mouse on a TFT display it is truly a great change, but we can see too the underneath plot, with the continuous research of better tools to represent things to manufacture and use. Maybe it appear a loss of time, but as the future has its source in the past, even in a technological field, a glance to drafting instruments along the centuries could be an agreeable trip and a source of consideration on the way covered to reach the present stage.
REPERTORIO CONTEMPORANEO PER PERCUSSIONI ED ELETTRONICA
REPERTORIO CONTEMPORANEO PER PERCUSSIONI ED ELETTRONICA, 2019
Sono sempre stato affascinato dalla radio. Da piccolo mi divertivo molto a giocare con le frequenze e ad ascoltare i rumori che comportava il passare da una stazione all'altra. Da allora ho sempre avuto interesse per l'organizzazione casuale dei suoni e per l'idea del patchwork derivante da materiali sonori differenti giustapposti. In adolescenza ho iniziato a registrare suoni di ambienti con un registratore Zoom H1 e a creare brevi brani utilizzando materiali differenti combinati tra loro, registrando strumenti acustici e componendo con poca consapevolezza canzoni con suoni organizzati grazie a mezzi elettronici -il registratore Zoom e il software open source Audacity-. Di qui ho iniziato documentarmi su quel che stavo facendo, venendo a conoscenza della scuola francese della musica concreta di Pierre Schaeffer e Pierre Henry e dei primi esperimenti di musica elettronica. Mi sono accorto negli anni che la scoperta di nuove possibilità timbriche date dall'elaborazione elettronica dei suoni acustici ha influenzato molto il mio modo di pensare i timbri e i gesti strumentali. Da musicista, ho sempre avuto la sfida di ricreare nella performance i processi sonori che erano facilmente innescabili con l'utilizzo di software e programmi, come lavorare sulla relazione tra velocità e altezza, cercare di imitare l'effetto del reverse, e in generale trattare il suono con più consapevolezza. Quando qualche anno fa ho sentito per la prima volta su internet la suite Long Distance di Steven Snowden, si è accesa un'ulteriore possibilità nella ricerca sulla musica elettronica: quella dei brani per nastro, più correttamente chiamati ai giorni nostri brani per digital playback. Quel che trovo enormemente affascinante nei brani di questo tipo è la molteplicità di strati che assume il suono, contrapponendo una parte sempre uguale a sé -quella di playback- ad una parte che varia -nei termini in cui per quanto possa essere il più possibile simile a sé, ogni performance estemporanea varia- e ha il compito di cercare di entrare in dialogo con la prima. Compito del performer è quindi di scegliere accuratamente i modi e le intenzioni corrette per corrispondere il più possibile all'unificazione tra i propri gesti e quelli elettronici. Chiaramente, il discorso della ricerca del suono e dell'amalgamarsi di suoni differenti è un discorso applicabile pressoché a ogni tipo di musica, e la musica orchestrale è forse il massimo apice di ciò. Tuttavia quel che mi affascina di questa stessa ricerca nella musica elettronica è il passaggio di traduzione ulteriore che è richiesto nel momento in cui si tratta di portare un suono prodotto dal vivo a dialogare con un suono elettronico che ha, potenzialmente, infinite possibilità di variazione timbrica in più rispetto a quanto è possibile fare con gli strumenti acustici, dunque spingendo il suono acustico a superare i propri limiti.
Oltre la resilienza, la rinascita. Fabiano Corsini Si fa largo uso del termine "resilienza" perdonandogli la componente regressiva implicita nel suo signifcato. La pandemia induce oggi a pensare al futuro prossimo marcandolo con una cesura, una rottura di continuità rispetto al passato recente. Si ripropone l'attenzione per l'archetipo della einascita, una sorta di mito presente nella cultura umana fno dai primordi. Jung, Frazer, Nietsche, Benedetto XVI, Yeats, Battiato: la speranza di futuro è indissolubilmente legata al "dovere" di rinascere.
Tranciante Trasverso, Cui Prodest?
In questo studio preliminare si vuole discutere da un punto di vista meccanico (qualitativo e quantitativo) il rapporto forma – funzione del cosiddetto “tranciante trasverso”, microlito trapezoidale utilizzato come armatura di freccia dal tardo Mesolitico al Neolitico antico in tutta Europa e Nordafrica. Svariate pubblicazioni trattano di questo elemento come punta di freccia tout court, senza porsi il problema di approfondirne l’interpretazione funzionale. Lo studio sperimentale dimostra invece come la sua forma ne determini particolari caratteristiche balistiche terminali e di conseguenza ne restringa il campo di utilizzo come componente di proiettile, dedicato prevalentemente alla piccola selvaggina. Nello stesso tempo il suo documentato utilizzo come componente di proiettile per gli scontri armati nell’Egitto predinastico apre scenari diversi e interessanti in grado di giustificarne l’uso in particolari condizioni tattiche.