Il Graphic Novel: una quaestio de centauris? (original) (raw)
Related papers
Buzzati tra mito e graphic novel
In "L'attesa e l'ignoto. L'opera multiforme di Dino Buzzati", a cura di Mauro Germani , 2012
Federico Battistutta L'esilio dei re delle favole. Buzzati tra mito e graphic novel 1. L'origine del fumetto viene fatta comunemente risalire al personaggio di Yellow Kid, creato dal disegnatore statunitense Richard Felton Outcault e pubblicato a partire dagli ultimi anni dell'Ottocento sul supplemento domenicale del "New York World". Ma a ben vedere la storia (meglio: la preistoria) di questo genere letterario conduce lontano. Esiste infatti un'archeologia del fumetto. Se si prende per buona la definizione -non sempre accettata dagli addetti ai lavori -del fumetto come "narrazione per immagini" o "letteratura disegnata" (il testo non è strettamente necessario in quanto esistono fumetti muti), giungiamo alla conclusione che esso è sempre esistito, coincide con la comparsa dell'uomo sulla terra, essendo i graffiti preistorici null'altro che narrazione per immagini o letteratura disegnata. Il fumetto esiste da quando l'uomo ha prodotto arte visuale, ossia da circa quarantamila anni. Come è facile intuire, collocarci all'interno di questo discorso genera delle domande che consentono uno sfondamento di orizzonti. Se la prima tavola, la prima tela dell'uomo fu la pietra, cosa ha spinto -e cosa spinge ancora -l'uomo a divenire artista dando vita a segni, a pittogrammi, a mitogrammi? Piace pensare che quest'ordine di riflessione non fosse del tutto estranea a Dino Buzzati quando concepì il suo Poema a fumetti. Correva l'anno 1969, si era nel pieno del boom economico iniziato negli anni Cinquanta, con la conseguente società dei consumi, con la cultura di massa e metropolitana. Fra le tante cose che accadevano, le edicole abbondavano di giornali a fumetti, rivolti per lo più a un pubblico giovanile, ma largamente snobbati dalla paludata critica accademica come esiti di un genere di evasione o intrattenimento, di secondo e terz'ordine, senza con ciò operare distinguo alcuno fra autore e autore, fra prodotto e prodotto. Ci aveva provato invece Umberto Eco (nel '64, all'interno del volume Apocalittici e integrati) a sdoganare il fumetto, analizzandone il linguaggio, proponendo un'articolata riflessione sul fumetto visto come caso esemplare di letteratura di massa. Ma si era ancora agli inizi. Dino Buzzati, dal canto suo, non era certo prigioniero di ristrette prospettive elitarie che coltivavano una visione polverosa e museale della cultura. Un anno prima dell'uscita del Poema a fumetti aveva scritto una prefazione a un mondadoriano volume a fumetti sulle imprese di Paperon de' Paperoni, così dicendo dei personaggi di Walt Disney. Leggiamo: «Come appunto i più geniali personaggi della letteratura romanzesca e del teatro, essi sono, con tutti i loro indistruttibili difetti, creature ogni giorno e in ogni avventura un po' diverse da se stesse; hanno insomma la variabilità, l'imprevedibilità, la mutevolezza tipiche degli esseri umani. E per questo riescono affascinanti. E universali». Leggendola retrospettivamente, questa introduzione acquista un valore sintomatico, nella misura in cui vediamo Buzzati mettere le mani avanti riguardo a una tipologia letteraria ancora mal accettata nei salotti buoni della cultura. E' risaputo che la vocazione pittorica di Buzzati aveva da sempre convissuto con quella letteraria, tanto che aveva ironicamente affermato: «Il fatto è questo: io mi trovo vittima di un crudele equivoco. Sono un pittore il quale per hobby, durante un periodo purtroppo alquanto prolungato, ha fatto anche lo scrittore e il giornalista». E' vero che nel 1945 aveva dato alle stampe La famosa invasione degli orsi in Sicilia, corredata da sue illustrazioni che accompagnavano la storia in cui troviamo intrecciati racconto fiabesco, ballata popolare e riflessioni morali sulla vita. Ma qui si era ancora dentro un impianto tradizionale, dove le immagini affiancano ed esemplificano il testo. Invece con il Poema a fumetti si poteva creare la condizione di operare una sintesi quanto mai originale e creativa fra questi due canali espressivi. Giunto oramai a un consolidato apprezzamento da parte del pubblico e del mondo editoriale (gli anni Quaranta sono stati quelli del successo, con la pubblicazione de Il Deserto dei tartari), Buzzati poteva osare. Giustamente, recensendo il libro, Cesare Garboli osservava come il Poema a fumetti non fosse in realtà un fumetto. «Difetta in velocità, in "suspence", in ritmo narrativo. Ignora quella simultaneità,
Il graphic novel. Un crossover per la modernità
2020
Torben Grodal's theory on cinema as a sensory-motor activator, and the probative tests provided by Antonio Damasio demonstrate that the triumph of the image starting from the digital turning point of the Nineties coincided with the discovery, in neuroimaging, of language iconic primacy over the verbal one. Thus twentieth-century and Saussurean certainty has been permanently superseded. According to this idea verbal signs constituted the cognition and the communicative processes of big bang; on the contrary, today we know that images constitute very complex neural packages, able to compress even more complex narrative representations. The genesis of the graphic novel and its current undisputed success once again demonstrate how verbal language belatedly imitates-in both phylogeny and ontogenysemiotic processes that images have encoded primarily.
L'epica moderna di 300. Lettura critica della graphic novel e del film
Antrocom: Online Journal of Anthropology
Criticato per i suoi contenuti ideologici, 300, nella sua versione filmica e disegnata, è stato accusato di essere un’opera reazionaria. Una serie di approfondimenti progressivi rivela la coesistenza di più livelli di lettura, non sempre coerenti. Sotto la patina reazionaria si celano suggestioni irrazionalistiche e volontaristiche che, a loro volta, sembrano essere espressione di una forte ansia di assoluto. Più che esaltare la violenza l’opera prefigura per l’occidente un bivio, forse impossibile, tra due diverse alienazioni.
La costruzione dell’identità dello scienziato nel graphic novel
Mnemosyne
Negli ultimi anni si è assistito allo sviluppo di una produzione di graphic novel sempre più attenta alle narrazioni del sé e al fumetto come luogo di valorizzazione della memoria individuale e collettiva. In Logicomix, che racconta la storia di Bertrand Russell, la costruzione dell’identità dello scienziato si fonda su una forma di narrazione a metà strada tra finzione autobiografica e racconto biografico. La prospettiva semiotica ci ha permesso di indagare le modalità di costruzione dell’Io dello scienziato adoperate dal testo. Emerge in maniera significativa il rinvio alla dimensione di affettività del soggetto narrativo, che si intreccia al tema della ricerca della verità, tra genio e follia. Si potrebbe parlare, allora, di una fusione tra romanzo biografico e autobiografico, tra documento e finzione, tra passato e presente. Il testo sembrerebbe, dunque, in grado di produrre nuovi ambiti di senso e, per mezzo del dispositivo dell’immaginazione, ridefinire significati già noti.
M. C. Biella, E. Giovanelli, L. G. Perego (a cura di), Il bestiario fantastico di età orientalizzante nella penisola italiana, 2013
In copertina: Il nome di Aristonothos. Le "o" sono scritte come i cerchi puntati che compaiono sul cratere. Immagine tratta da R. Paribeni, Necropoli del territorio capenate, in "MonAnt", XVI, 1906 (rielaborazione di M. C. Biella).
Graphic Novel Storia e teoria del romanzo a fumetti e del rapporto fra parola e immagine
Graphic Novel Storia e teoria del romanzo a fumetti e del rapporto fra parola e immagine, 2016
The research and discussion on the history of comics - its origins, its development, its maturity - must involve multidisciplinary and crossed approaches, which are able to embrace a multitude of perspectives: the history of caricature and humorous drawing, the semiotic analysis of graphics languages, development of the popular press, the controversial transition from the idea of comics as a pastime for illiterates to that of colorful entertainment for enthusiasts, to that of art form for mature and educated readers. In this last passage are also enclosed the development and the change in the perception of the comic strip which recently involved for the first time in history an audience and a debate between intellectuals and journalists that goes beyond the specific sector of the comics as a form of entertainment economic in the press and entering the field of literary criticism. A passage summarized in the growing use of the term graphic novel, ‘graphic novel’ to replace and sometimes override the terms so far used for decades to indicate this expressive form. This book, a mammoth and detailed theoretical and historical treatise, recomposes the parable of the medium and the ways in which the relationship between word and image has been declined, since the seventeenth century, in the visual narratives that preceded and accompanied the comic, up to the consecration of this graphic-narrative medium and its recent cultural legitimation under the label - sometimes, often, mystifying or at least misleading - of graphic novel. - La ricerca e la discussione sulla storia del fumetto - le sue origini, il suo sviluppo, la sua maturità - deve coinvolgere approcci multidisciplinari e incrociati, che siano in grado di abbracciare una moltitudine di prospettive: la storia della caricatura e del disegno umoristico, l'analisi semiotica dei linguaggi grafici, sviluppo della stampa popolare, la controversa transizione dall'idea di fumetto come passatempo per illetterati a quella di colorato intrattenimento per appassionati, a quella di forma d'arte per lettori maturi e acculturati. In quest'ultimo passaggio sono anche racchiusi lo sviluppo e la modifica nella percezione del fumetto, la quale di recente ha interessato per la prima volta nella storia una platea e un dibattito fra intellettuali e giornalisti che esula dal settore specifico del fumetto come forma di spettacolo economico a mezzo stampa e che entra nel campo della critica letteraria. Un passaggio sintetizzato nel crescente uso del termine graphic novel, 'romanzo grafico' (o 'romanzo a fumetti', appunto), a sostituire e a volte prevaricare i termini finora in uso da decenni per indicare questa forma espressiva. Questo libro, mastodontico e dettagliato trattato teorico e storico, ricompone la parabola del medium e delle modalità con le quali il rapporto fra parola e immagine è stato declinato, fin dal XVII secolo, nelle narrative visuali che hanno preceduto e accompagnato il fumetto, fino alla consacrazione di questo mezzo grafico-narrativo e alla sua recente legittimazione culturale sotto l'etichetta - a volte, spesso, mistificatoria o almeno fuorviante - di graphic novel.
Alpi e graphic novel: una frontiera da esplorare
In Enrico Lusso e Cristina Trinchero (a cura di), Valorizzazione dei beni culturali del territorio transfrontaliero per un turismo responsabile, La Morra, Edizioni dell'associazione culturale Antonella Salvatico - Centro Internazionale di ricerca sui Beni culturali, 2022. Se il rapporto fra la montagna e le sue rappresentazioni letterarie, artistiche, cinematografiche è stato spesso oggetto di studio, poca attenzione sembra essere stata posta ai formati che pure attraggono più lettori oggigiorno, specialmente fra i giovani e giovanissimi, ovvero il fumetto e il graphic novel. Forme ibride di scrittura e disegno, queste, insieme ai manga, hanno avuto un enorme successo negli ultimi anni, corrispondendo, più del romanzo o del saggio, ai ritmi di una società più rapida, fluida, virale e iconocentrica. Anche il mondo della montagna ne è stato coinvolto, soprattutto per parte francese. L’intervento verte su come la “nona arte”, quella del fumetto prima e del graphic novel poi, ha raccontato lo spazio alpino francese. La conclusione immagina un connubio fra il formato della "residenza artistica" (spazio di ricerca e creazione tradizionalmente utilizzato da compagnie teatrali e musicisti, che va via via diffondendosi anche fra i fumettisti) e spazio montano-alpino: quali risultati potrebbero nascere in termini di produzione artistica e di valorizzazione consapevole del territorio?
Nella Perfida Terra di Dio: il romanzo che diventa graphic novel
2023
"Nella Perfida Terra di Dio" (Adelphi, 2017) è un romanzo di Omar Di Monopoli diventato una graphic novel per Bonelli Editore grazie al lavoro di Maurizio Colombo (sceneggiatura) e Giuseppe Baguiera (disegni). Partendo da quest'adattamento, la tesi ha il compito di analizzare le interessanti opportunità della collaborazione tra mondo letterario e mondo a fumetti.