La scuola nel Regno ostrogoto: un 'nuovo' centro formativo nell'Italia del Nord (original) (raw)

Un nuovo modo di vivera la scuola. Un'analisi condotta nell"Asilo nel Bosco" di Ostia Antica.

Seminare, 2019

This contribution is a kind of continuum of the previous paper, published in 2/2018 issue. The article is divided into three parts: the first contains a presentation of the “Asilo nel Bosco” of Ostia Antica (Kindergarten in the Forest), which draws upon the Outdoor Education model. The second part, in turn, presents the findings of an exploratory investigation conducted in this educational organization with the aim of verifying and highlighting the strengths of the methodology of Outdoor Education applied in the experience. Finally, the third part examines both the psychophysical benefits of outdoor education and the socio-cultural challenges to which schools in the forest are exposed in the Italian context. Contribution of many educators of the past, such as J. J. Rousseau, M. Montessori, R. Steiner and P. Freire, are tangibly re-emerging in schools in the woods in Italy, in Europe and around the world, creating one of the most precious opportunities for healthy development of the child.

"Scuola" è oggi una parola della Neolingua?

Doppiozero, 25 giugno, 2017

Una premessa. Tra le cose che si fanno, ci sono le utili e le inutili. Ci sono poi quelle per le quali, semplicemente, l'alternativa non è pertinente e non ha senso chiedersi se, facendole, si fa qualcosa di utile o di inutile.

Formare il cittadino, costruire il territorio. Il Centro scolastico di Riva San Vitale, in N. Navone, S. Zerbi, Flora Ruchat-Roncati a Riva San Vitale, numero monografico di “Archi”, 2022, n. 4, pp. 35-41

"Archi", 2022

Dai progettisti per i progettisti! Spazio interdisciplinare, interculturale, specialistico, indipendente e critico. Con TEC21, TRACÉS, Archi e la piattaforma comune www.espazium.ch creiamo uno spazio di riflessione sulla cultura della costruzione. In copertina: Il muro di cinta dello Stöckli e, sullo sfondo, gli edifici che compongono la Corte dell'Inglese a Riva San Vitale. Foto Marco Introini, luglio 2022. 2 E XPROMO a cura di Federica Botta 5 PAR ALLELI a cura di Gabriele Neri 6 ESPA ZIUM a cura di Stefano Milan 8 NOTIZIE a cura di Stefano Milan

La scuola nelle corti tardomedievali dell’Italia nordoccidentale: circolazione di maestri e di modelli

In: «Mélanges de l’École française de Rome - Moyen Âge», 127/1 (2015), pp. 57-95 (http://mefrm.revues.org/2414).

Il saggio affronta lo studio dei centri di insegnamento nelle corti signorili dell’Italia nord-occidentale nei secoli XIV-XV. Lo sviluppo della scuola di corte nel tardo medioevo presso i Visconti-Sforza, i Savoia e due principati minori dell’area oggetto di studio, cioè i marchesati di Saluzzo e di Monferrato, fu strettamente dipendente dalle inclinazioni culturali delle casate al potere, tutte profondamente a contatto tra loro, anche sul piano delle relazioni parentali. Verso la formazione del futuro regnante si orientò parte della più aggiornata precettistica pedagogica dell’umanesimo, fondata su temi già presenti nei programmi di insegnamento delle scuole dei maestri privati e delle scuole comunali di livello superiore. Lo spazio della corte divenne un collettore di esperienze, anche pedagogiche, molto spesso maturate altrove, in cui fu coinvolta, soprattutto nel caso della famiglia Visconti-Sforza, una parte considerevole dei maggiori esponenti della cultura umanistica lombarda. La ricostruzione del quadro della docenza ha evidenziato la forte mobilità di modelli pedagogici e di maestri-letterati fra le diverse corti, il cui primo centro di irradiazione fu il ducato di Milano. Questi transiti ripropongono, sul piano dell’organizzazione scolastica di corte, la stessa tendenza all’imitatio che i piccoli principati rivelarono nella riproduzione degli apparati amministrativi dei maggiori Stati regionali. This article presents an overview of the role of the schools in the aristocratic courts in the north west regions of Italy during the XIV-XV centuries. The development, during the Late Middle Ages, of the court schools of the Visconti-Sforza and Savoia families and that of the two minor dominations in the area considered in the study, the marquisates of Saluzzo and the marquisates of Monferrato, was deeply influenced by the cultural interests of the dinasty in power, all deeply related with one another, also by means of kinship relations. Part of the leading didactic literary production of Humanism began to focus on the education of future rulers. The court became a point of intersection of pedagogical experiences often developed elsewhere, and it employed, especially in the case of the Visconti-Sforza family, a substantial share of the highest representatives of the humanistic culture in Lombardy. The reconstruction of the teaching scene has drawn attention to the flow of teachers and learning models from one court to another, finding in the duchy of Milan its first spring. This mobility exhibits the same inclination towards imitatio shown by smaller principalities in replicating the administrative bodies of the bigger regional States, also in the context of organizing court educational centres.

La «Scuola di Firenze»?

Ritorno ad un ricordo giovanile e ad un ingeneroso (?) dubitativo sulla «Scuola di Firenze». Siamo nei primi anni Ottanta e, giovane ricercatore, sto parlando in assoluta libertà con Angelo Broccoli, con cui allora, nella differenza delle rispettive posizioni ideologico-culturali, proficuamente collaboravo. E il solito Broccoli, noto e ironico dissacratore, sfogliava con nonchalance il saggio appena apparso di Franco Cambi sulla «Scuola di Firenze» 1 . Girava distrattamente le pagine e, come sempre, distillava veleni al miele, esternando apertis verbis i suoi dubbi sulla reale esistenza e consistenza della «Scuola di Firenze». Che non era né la Scuola di Tubinga, né la Scuola di Francoforte, né la Scuola di Lovanio. E non per la mancanza degli Adorno o degli Horkheimer, o per l'assenza di ricercatori di un Platone orale esoterico o di un Tommaso rivisitato alla luce del pensiero moderno. Ma per la difficoltà, forse oggettiva, di stabilire un concetto geo-culturale di "scuola" nella già allora mutante fisionomia dell'università italiana -pur esprimendo, ma anche questo è notissimo, giudizi accademici molto lusinghieri sull'autore del saggio.

Nicchie per una nuova scienza. Scuole e corti nell'Italia del Rinascimento

La nostra scienza -e la nostra società, che di scienza e tecnologia vive -discende in linea diretta dalla grande mutazione intellettuale che ebbe luogo nel XVII secolo.È da qui che nasce il nuovo universo newtoniano;è in questo secolo che prendono vita nuovi oggetti -polinomi, curve, differenziali -che diventeranno le cellule della matematica che fonda quell'universo. Questa "rivoluzione scientifica"è stata variamente spiegata dagli storici, ma c'è un fattore che tende ad accomunare molte di tali spiegazioni: una sottovalutazione sostanziale dei contributi che il periodo precedente -il Rinascimento -diede a tale mutazione.