Recensione a Francesco Stella, Testi letterari e analisi digitali, Roma, Carocci, 2018, in O.b.l.i.o., VIII, 32, pp. 340-42 (original) (raw)

A. Siciliano, A. M. Del Grosso, "Dalla stampa al digitale: un modello di codifica per l'edizione delle Postille di Giorgio Bassani", "Umanistica Digitale", 13, 2022, pp. 21-46.

Le postille annotate da Giorgio Bassani sui suoi libri rappresentano una via d'accesso privilegiata alla sua officina, consentendo di ricostruire la genesi delle opere e del profilo intellettuale di un importante scrittore del Novecento. In sede di edizione pongono però numerose problematiche, di classificazione, rappresentazione e sistematizzazione dei dati, di fronte a cui lo strumento digitale si rivela oltremodo vantaggioso. Il presente contributo riflette sul tema, presentando il prototipo di edizione digitale costruito sul caso di studio delle annotazioni alla "Scuola dell'uomo" di Guido Calogero (Firenze, Sansoni, 1939) e ragionando sulle importanti potenzialità del markup XML-TEI nel trattamento e nella rappresentazione di un oggetto testuale complesso, strutturato e a volte sfuggente qual è la postilla.

L'edizione critica del testo letterario. Estratto. Il contesto digitale.docx

Nel contesto odierno, la circolazione dei testi letterari antichi e moderni è assorbita in misura crescente dal supporto digitale, che in breve tempo è passato dal condizionarne la fruizione (presentazione dei dati, accessibilità delle risorse, interoperabilità degli ambienti di ricerca ecc.) al trasformare in profondità il metodo della raccolta dei dati e della relativa interpretazione. In che modo questo passaggio al supporto elettronico (in inglese, "digital media shift") condiziona il nostro modo di leggere (e pubblicare) i testi? Questo capitolo cerca di gettare uno sguardo alla rapida trasformazione della pratica editoriale – più o meno scientifica – nel nuovo contesto.

Storia, storia digitale e digital humanities: una posizione distopica?, In Letteratura e Scienze. XXIII Congresso dell’ADI (Associazione degli Italianisti) Pisa, 12-14 settembre 2019, a cura di A. Casadei, F. Fedi, A. Nacinovich, A. Torre Roma 2021 Isbn: 978-88-907905-7-7Letteratura e scienze

ADI, 2021

La storia digitale non ha, almeno in Italia, centri di ricerca specializzati, n vede avviate infrastrutture dedicate; tuttavia, se si guarda ai progetti di digital humanities in corso, le tematiche storiche hanno un peso e un’importanza indubbia; dall’altro versante, nei congressi di storici e in particolare in quelli dedicati alla public history, l’elemento digitale un fattore importante. Partendo da uno sguardo ad alcuni recenti convegni e progetti si ragiona questa posizione apparentemente distopica.

Dal libro cartaceo a internet e ritorno. Sulla tradizione dei testi nell’epoca del web, in Dal manoscritto al web: canali e modalità di trasmissione dell’italiano. Tecniche, materiali e usi nella storia della lingua, Atti del XII Congresso SILFI (Helsinki, 18-20 giugno 2012)

PAOLO DIVIZIA, Dal libro cartaceo a internet e ritorno. Sulla tradizione dei testi nell’epoca del web, in Dal manoscritto al web: canali e modalità di trasmissione dell’italiano. Tecniche, materiali e usi nella storia della lingua, Atti del XII Congresso SILFI Società Italiana di Linguistica e Filologia Italiana (Helsinki, 18-20 giugno 2012), a cura di ENRICO GARAVELLI e ELINA SUOMELA-HÄRMÄ, Firenze, Cesati, 2014, pp. 115-22.

Recensione a N. Russo, J. Mutchinick (a cura di), Immagine e memoria nell’era digitale

"Lo Sguardo", 2023

Recensione N. Russo, J. Mutchinick (a cura di), Immagine e memoria nell'era digitale Mimesis 2021 Giulia Andreini Traccia, engramma, scoria, reminiscenza: molti sono i nomi con i quali si è storicamente tentato di cogliere l'ineffabile essenza della memoria. A contraddistinguerla è, tuttavia, la sua intrinseca fallacia, che ne è tratto fondamentale: la compresenza di presente e passato, presenza e assenza, immanenza e trascendenza. Come ricorda Maurice Merleau-Ponty nel corso sulla Passività (1954-55), riecheggiando la celebre disamina proustiana, la memoria è iscrizione di una traccia e, al contempo, la sua cancellazione, oblio che è sempre possibilità di riattivazione. Una condizione peculiare, quella della memoria, che sembra subire la minaccia di una possibilità di archiviazione digitale potenzialmente inesauribile, sebbene permanga il dubbio che l'in-saturabilità della memoria macchinica possa essere, per l'appunto, un mito. A incombere è la minaccia del Funes borghesiano, oltre-uomo dalla prodigiosa capacità ritentiva, in grado di ricostruire persino sogni e dormiveglia. Un'illimitata coscienza tetica il cui rovescio della medaglia altro non è che l'erosione di un qualsiasi orizzonte di trascendenza: una temporalità intrinsecamente a-temporale, dove passato-presente-futuro collassano in un eterno ora e in cui la rimemorazione perde di consistenza-scevra, ormai, dall'oblio che la costituisce-, costantemente in procinto di coincidere con l'atto percettivo. Con l'avvento della tecno-immagine di flusseriana memoria, tratto distintivo dell'iperstoria, la tendenza è quella di un sempre maggior esonero della memoria organica e, dunque, della capacità immaginativa umana a favore della sua estroflessione macchinica, con la promessa di archiviare e riattivare qualsiasi contenuto in qualsiasi momento. E tuttavia, è lecito, se non doveroso, chiedersi