Viaggio di libri. Il contributo dell'antiquariato Hoepli nella prima metà del Novecento (original) (raw)

Recensione di LUCA MONTAGNER, L’antiquariato Hoepli. Una prima ricognizione tra i documenti e i cataloghi, premessa di Giancarlo Petrella, Milano, EDUCatt, 2017.

TECA, Testimonianze, editoria, cultura, arte, 2018

Alberto Bartola, traduzione di Marco Guardo, Firenze, SISMEL Edizioni del Galluzzo, 2017 (Edizione nazionale dei testi mediolatini d'Italia; 44. Serie II; 20), VI, 670 p., ISBN 978-88-8450-775-4, 80 €. opo più di un secolo dall'edizione del 1904 di Carlo Calisse per la collana Fonti per la storia d'Italia, il Liber Maiorichinus de gestis Pisanorum illustribus ha finalmente (ri)visto la luce nella nuova prestigiosa edizione critica a cura di Giuseppe Scalia. Studioso largamente noto, fra l'altro, per l'edizione della Cronaca di Salimbene e per i Gesta triumphalia (già di argomento pisano), il compianto Scalia ha suggellato il suo impegno di maestro e filologo con questo volume, frutto di un lavoro decennale (e corale) che lo ha occupato sin dagli anni del dottorato e la cui stampa è stata infine dedicata alla sua memoria. Il libro, impresa di indiscussa qualità, fa parte della Edizione nazionale dei testi mediolatini d'Italia, che dal 2011 pubblica, in edizione critica, i testi latini composti in Italia fra il V e il XV secolo, continuando il lavoro della Edizione nazionale dei testi mediolatini, promosso nel 2001 da Claudio Leonardi e dalla Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino (SISMEL).

Fare libri a Catania. Il secondo Novecento

Storia di Catania vol. IV, 2012

Secondo una nota battuta diventata presto luogo comune, fare libri in Sicilia, e venderli poi, sarebbe come piantare fichidindia in Lombardia. Un'operazione botanico-culturale innaturale, bizzarra ma forse possibile, comunque difficile e complicata. E dall'esito quanto mai incerto. Il luogo comune, si sa, sviluppa il paradosso, indulge all'esagerazione, impone la generalizzazione indebita su un fondo che però non è mai del tutto falso, e anzi spesso rappresenta un utile punto di partenza condiviso, comune infatti, per esplorare fenomeni reali e di una certa complessità. Questo è appunto il caso dell'editoria libraria in Sicilia e, per l'ambito che qui più specificamente interessa,

Il paratesto del libraio. Le vetrine della libreria nell'Italia del Novecento

Interférences littéraires/Literaire interferenties, 2019

Starting from the first decades of the Twentieth century, bookstore display windows became an important-and new-visual space in Italy, especially for the material interaction between (mostly literary) books and their potential readers. From the window the book became accessible through a threshold that was anything but neutral, glass separating the book from its desirable buyer. The emphasis on the visual aspect was enhanced first by the colorful editorial covers and later by the strategic use of electric lighting at night. The new, commercial strategy gradually passed from the window to an encompassing space of interaction. Outside it involved the entire outlook of the store by inserting the transparent wall in the most articulated sales communication system (including signs and bookshop interior design), while inside it implied changing the furniture, that welcomed new display racks and other bookcases more effective in selling. The more aggressive the commercial strategy of a product (now inevitably marked by industrialization) will be, the more significant will become the meanings to be conveyed through the purchase experience in the bookshop and its spaces, going from advertising needs to the construction of an editorial brand identity. A partire dal Novecento, la vetrina della libreria divenne un nuovo, strategico, spazio visivo conquistato dal libro, specialmente da quello letterario, nell’interazione materiale che esso intratteneva con i suoi lettori. Dal banco di libreria, in età moderna principale arredo della bottega libraria, oltre agli immancabili scaffali, il luogo di incontro venale con la pagina a stampa era accessibile per il tramite di una soglia tutt’altro che neutra, ossia del vetro che separa il libro dal suo auspicabile compratore. L’enfasi dell’aspetto visuale, potenziata dalle colorate copertine editoriali e dal sapiente uso dell’illuminazione elettrica durante le ore notturne, passò in seguito dalla vetrina a spazi via via più ampi. All’esterno coinvolse l’intera facciata del negozio inserendo la parete trasparente nel più articolato sistema di comunicazione commerciale del punto vendita (dalle insegne al disegno del negozio), mentre all’interno alterò l’arredamento, che conobbe espositori e altri contenitori librari sempre più persuasivi. Quanto più aggressiva si farà la strategia commerciale di un prodotto ormai inevitabilmente segnato dall’industrializzazione, tanto più rilevanti diverranno i significati da veicolare attraverso l’esperienza di acquisto in libreria e nei suoi spazi, tra esigenze pubblicitarie e costruzione di una identità del marchio editoriale.

Luca Montagner, Per una breve storia della libreria antiquaria Ulrico Hoepli, «Studia scientifica facultatis paedagogicae Universitas Catholica Ružomberok», 2, 2016, pp. 218-230

IT: Ulrico Hoepli (1847-1935), dopo un primo periodo di apprendistato in Svizzera come libraio, arriva a Milano nel dicembre del 1870 e dal gennaio seguente comincia la sua attività di libraio-editore. Qualche anno dopo affianca alla libreria una sezione antiquaria, che grazie alla figura di Mario Armanni diventerà un’istituzione per il mercato antiquario internazionale dei libri antichi. La libreria antiquaria, schiacciata dalla concorrenza, chiuderà nel 1963. EN: Ulrico Hoepli (1847-1935), after a first period of apprenticeship in Switzerland as a bookseller, arrives in Milan in December 1870 and from January he starts his activity as bookseller-publisher. A few years later he places side by side to the bookshop an antique section, that thank to the figure of Mario Armanni will become an istitution for the antiques market of antique books. The antique bookshop, ruined by the competition, closes in 1963.