Il lavoro agricolo gravemente sfruttato (original) (raw)
2019, Dossier Statistico Immigrazione 2019
L'Istat nel report relativo all'Andamento dell'Economia Agricola) 1 rileva che nel 2018 il settore dell'agricoltura, silvicoltura e pesca italiano ha prodotto un introito complessivo di circa 33 miliardi di euro, registrando un valore aggiunto sul Pil pari al 2,2%, tra i più alti dell'Unione Europa (1,5%. In Italia, l'organizzazione del lavoro agricolo, così come avvenuto negli altri paesi a capitalismo avanzato, si è molto modificata nel corso degli anni. Le modificazioni che hanno avuto un maggiore impatto sono due: il processo di progressiva e sempre più sostenuta meccanizzazione accompagnata ad un uso intensivo del lavoro sulla base del cosiddetto "modello californiano", che richiede l'impiego di una grande quantità di forza lavoro flessibile e a basso costo, soprattutto durante la stagione della raccolta dei prodotti agricoli; la concentrazione del lavoro agricolo in un numero sempre più ridotto di aziende che diventano però sempre di più grandi dimensioni. Rispetto a questo secondo aspetto, si tenga conto che, secondo i dati dei censimenti Istat dell'agricoltura, le aziende agricole in Italia in trent'anni si sono dimezzate, passando da poco più di 3,1 milioni nel 1990 a circa 1,6 milioni nel 2010. La dimensione media delle aziende invece è salita da circa 5 ettari (nel 1982) a quasi 7,9 (nel 2010). I dati più recenti (2015) confermano questa tendenza: le aziende agricole diminuiscono ancora (sono 1,5 milioni) e la dimensione media aziendale in termini di superficie agricola utilizzata aumenta a 8,4 ettari, pur presentando una spiccata eterogeneità a livello territoriale tra Nord-Ovest (15,5 ettari), Nord-Est (10,5 ettari), Centro (9,1 ettari), Sud (5,4 ettari) e Isole (9,8 ettari). In termini occupazionali, secondo i dati dell'ultimo Annuario dell'Agricoltura Italiana 2 , il settore agricolo nel 2017 occupava 871mila soggetti; tra questi, 228mila erano donne (26%) e 87mila stranieri (10,5%). La fase lavorativa che registra le maggiori criticità è quella relativa alla raccolta stagionale. Secondo i dati diffusi dall'ultimo rapporto Agromafie e Caporalato 3 , curato dall'Osservatorio Placido Rizzotto della Flai Cgil, sono tra i 400.000 e i 430mia i lavoratori agricoli, in buona parte stagionali, esposti al rischio di un ingaggio irregolare e sotto caporale; di questi, più di 132mila sono in condizione di grave vulnerabilità sociale e forte sofferenza.