Introduzione alla lettura del "De trinitate" di Agostino (Handout) (original) (raw)

Recensione di: Agostino, La Trinità. Testo latino a fronte. Saggio introduttivo e note al testo latino di Giovanni Catapano. Traduzione, note e apparati di Beatrice Cillerai, Bompiani, Milano 2012 (Il pensiero occidentale), CLXXVI + 1315 pagg. ISBN 978-88-452-7203-5

Augustinianum, 2013

Agostino, La Trinità. Testo latino a fronte. Saggio introduttivo e note al testo latino di Giovanni Catapano. Traduzione, note e apparati di Beatrice Cillerai, Bompiani, Milano 2012 (Il pensiero occidentale), CLXXVI + 1315 pagg. ISBN 978-88-452-7203-5. Il De Trinitate rappresenta una delle opere più complesse e uno dei vertici speculativi dell'intera produzione agostiniana. Recentemente, grazie alla collaborazione scientifica di Beatrice Cillerai e Giovanni Catapano (curatori, inoltre, del volume monografico: Augustine's «De Trinitate» and Its Fortune in Medieval Philosophy, in Medioevo 37 [2012]), ha visto la luce una nuova e aggiornata edizione italiana del capolavoro di Agostino. Il volume, pubblicato nella collana "Il pensiero occidentale" dell'editore Bompiani, riproduce il testo latino stabilito da William J. Mountain e da François Glorie nei voll. 50 e 50/A del CCSL con l'integrazione di alcune modifiche (cf. Nota editoriale, pagg. CLXIII-CLXIV), giustificate dai curatori nelle note a piè di pagina nelle quali vengono riportate le lezioni contenute nei manoscritti.

Una variante testuale in Agostino, «De trinitate» VIII, 1 e le sue implicazioni circa la struttura dell'opera

«Ipsum verum non videbis nisi in philosophiam totus intraveris». Studi in onore di Franco De Capitani, raccolti da Fabrizio Amerini e Stefano Caroti, Firenze-Parma-Torino: E-theca OnLineOpenAccess Edizioni – Università degli Studi di Torino (Quaderni di Noctua, 3) , 2016

L'articolo difende la variante 'tractabimus' nel testo di Agostino, «De trinitate» VIII, 1 rispetto alla lezione 'tractavimus' preferita nell'edizione del «Corpus Christianorum» e spiega quali implicazioni essa abbia nella comprensione della struttura dell'intera opera.

Le triadi mentali nel «De trinitate» di Agostino tra conoscenza di sé e pensiero di sé

Pensiero e formazione. Studi in onore di Giuseppe Micheli, a cura di G. Piaia e G. Zago, Prefazione di V. Milanesi, Padova 2016 (La filosofia e il suo passato, 60), ISBN 978 88 6787 561 0, pp. 157-170, 2016

La seconda metà del «De trinitate» di Agostino è caratterizzata dall’esposizione e dall’esame di una serie di “trinità” o triadi mentali. L'articolo cerca anzitutto di individuare quante e quali siano le triadi in questione; quindi tenta di chiarire quali relazioni esse intrattengano sia le une con le altre sia con l’immagine di Dio nell’uomo.

Agostino lettore di Floro: note intertestuali al libro III del De civitate Dei

Omne tulit punctum qui miscuit utile dulci. Studi in onore di Arturo De Vivo. A cura di G. Polara, 2020

L'articolo intende presentare dei raffronti fra il testo del libro III del De civitate Dei e l'opera storiografica di Floro per offrire ulteriore dimostrazione dell'interesse mostrato da Agostino per il cosiddetto breviario floriano. I raffronti riguardano tre momenti particolari della storia di Roma (i primi scontri in età arcaica, la prima guerra punica, la dittatura di Mario) che Floro tratta con particolare attenzione stilistica e rappresentativa, attirando per questo l'attenzione di Agostino, al punto da emergere nel trattato agostiniano in modo chiaro e spesso reinterpretato stilisticamente.