Stars en série et «pygmalionisme industriel » : la fabrique des actrices américaines vue par les écrivains français des années 1930 (original) (raw)
L'epopea degli Incroyables e Merveilleuses della Maison du Roy
Gioventù dorata contro la rivoluzione francese, 2018
La rivoluzione francese, distruggendo la monarchia e propugnando la libertà, non ha fatto altro che promuovere licenziosità e decadenza in Europa. La gioventù dorata, composta dai giovani nobili di fede anti-democratica, per anni ha continuato ad opporsi agli oclocratici ideali massonici dei rivoluzionari.
Brand d'autore. Le serie TV americane fra estetica e mercato
Questa tesi nasce con l'intento di indagare l'autorialità televisiva da un punto di vista che si distacchi dalle tradizionali Auteur Theories per adottare invece un approccio sistemico ed economico. Quando parliamo di industria televisiva americana, infatti, parliamo di un'entità complessa composta da vari livelli: regolamentazioni, modelli di finanziamento e di distribuzione, strategie competitive, policies. In una prospettiva più ampia, poi, tutti questi livelli interagiscono con lo scenario mediale contemporaneo, che permette sinergie e convergenze senza precedenti. Ciò dà vita a contenuti e testi altrettanto complessi, che richiedono dunque una semplificazione allo scopo di raggiungere e “colpire” velocemente il target audience e, cosa più importante, guadagnarsi la sua fedeltà durevole. Questa strategia è detta Branding. Nell'ambito delle serie TV statunitensi, un brand è ciò che il pubblico riconosce come un'identità peculiare dello show e può essere incarnato da differenti agenti: creatore/i, cast, personaggi, un certo stile iconico, il broadcaster stesso. In altre parole, il brand è ciò che dona unità e riconoscibilità istantanea a quello che altrimenti sarebbe un testo primariamente plurale, un testo generato da un'industria altamente stratificata e competitiva. Questa nozione potrebbe richiamare alla mente, anche se in modo molto sommario, proprio l'idea che sta alla base dell'Auteur Theory: il regista di un film come unico autore, vale a dire la personalità creativa che dona unità a un testo prodotto da un'industria necessariamente desoggettivizzata. L'elevazione di un singolo ruolo su tutti gli altri finisce con il soddisfare un bisogno antropologico dello spettatore, quello di isolare nomi e volti dalla complessità di un testo e del suo processo produttivo. Nomi e volti che diventano così l'incarnazione, l'identità umana di quel testo. Nel caso delle serie televisive, quello che abbiamo è lo stesso bisogno di volti, nomi, personalità preponderanti. Solo che la risposta a questo bisogno è diversa rispetto al cinema ed è chiamata brand. Come abbiamo detto all'inizio, molti ruoli possono incarnare l'identità di uno show: il creatore, un membro del cast, ma anche l'estetica complessiva dello show, nonché l'editore televisivo stesso. In altre parole, ogni show, ogni produzione fa del suo meglio per trovare la propria “autor(ial)ità”, facendo delle scelte che sono il risultato della storia dell'industria televisiva, delle sue policies, delle sue strategie e dei suoi modelli economici. Il tutto per raggiungere un pubblico finale che, oggi più che mai, può diventare esso stesso una parte in gioco, attiva e “autoriale” – si pensi all'influenza dei fan sul “vertice della piramide” attraverso il Web ma anche alla pratica della Fanfiction. L'autorialità, all'interno della complessità dell'industria televisiva e del mediascape contemporaneo, diventa allora un'estetica complessiva, un brand iconico frutto dell'interazione di innumerevoli forze e soggetti.