Torre Annunziata: 19 settembre 1319 - 19 settembre 2019. Sette secoli dalla fondazione del culto dell'Annunziata e dalla nascita della Turris Annunciatae, a cura del Centro Studi Storici "Nicolò d'Alagno", Vulcanica Print, Nola 2019. (original) (raw)

2019, Torre Annunziata: 19 settembre 1319 - 19 settembre 2019. Sette secoli dalla fondazione del culto dell'Annunziata e dalla nascita della Turris Annunciatae

Nel settembre 1319, a Carlo d’Angiò, figlio primogenito di Roberto, principe ereditario del Regno di Napoli, Duca di Calabria e Vicario generale del Regno, che nel frattempo curava gli interessi della corona al posto del padre impegnato nelle regioni del nord Italia in azioni di guerra per fronteggiare le ingerenze ghibelline sul papato di Giovanni XXII e per accrescere ancor di più la sua influenza sulla penisola, si rivolsero quattro notabili, fidelium regiorum, che avevano interessi nelle zone limitrofi alla Calcarola, per chiedere una concessione di un pezzo di territorio nei pressi di questa località, onde poter edificare una chiesetta dedicata alla Vergine dell’Annunziata con un annesso hospitale. Fu così che Andrea Petrucci di Scafati, Guglielmo da Nocera, Matteo de Avitabulo, Puccio Francone da Napoli, dopo aver dimostrato al Vicario Generale del Regno le loro intenzioni, il 19 settembre ebbero la decretazione della regia concessione in cui si legge: «Per un borgo da costruirsi nel bosco di Scafati, Carlo, Capitano della città di Napoli e suo giudice, saluta i fedeli del padre e i nostri. Da parte di Guglielmo da Nocera, di Matteo de Avitabulo, di Puccio Francone da Napoli e di Andrea Petrucci di Scafati, fedeli del nostro Regno, fu testé esposto a Noi, come essi, per divina ispirazione e senza indugio alcuno, desiderino, e dispongano di fondare e innalzare per lode della Beata Vergine, una cappella, da nominarsi Chiesa della Vergine Annunziata, e un ospedale nel luogo detto Calcarola, collegato alla via pubblica, per la quale si va a Scafati e quell’altra via per la quale si va al paese del mare di Stabia, esclusivamente a loro fatiche e spese, col concorso di altri. Coll’aiuto divino ci compiacciamo di concedere e donare loro, per la suddetta ragione, liberamente, quattro moggia di terra. Disponiamo di secondare, per quanto possiamo, il loro lodevole proponimento, pensando di consentire a tale domanda per omaggio alla gloriosissima Vergine. Con la fedeltà vostra, con l’autorità del vicariato, disponiamo, con pareri di agrimensori, degni di fede, aggiunti a voi, a recarvi personalmente sul predetto posto. Concediamo quattro moggia della predetta terra agli stessi Guglielmo, Matteo, Puccio, Andrea, o ai loro delegati, per misura legittima, da distinguersi con termini precisi e nel luogo prefisso. Si faccia menzione della cosa con pubblico istrumento, con nostro suggello, per la medesima assegnazione, affinché, da ora in poi, il nostro privilegio abbia opportuna efficacia. Emesso in Aversa, per don Bartolomeo di Capua, Ministro di Stato e Protonotaro del Regno di Sicilia, nell’anno del Signore 1319 addì 19 settembre». L'opuscolo, scritto a più mani, raccoglie i seguenti articoli: Angelandrea Casale, Introduzione al 700° Anniversario della fondazione della Cappella dell’Annunziata; Luigi Ausiello e Vincenzo Marasco, Panoramica storico-politica del territorio dalle origini al 19 settembre 1319; Vincenzo Amorosi, L’araldica dei quattro fidelium regiorum; Lucia Muoio, La cappella della Vergine Annunciata e la città di Torre Annunziata nel settimo centenario; Anna Vitiello, Marianeve Vitello e Mariarosaria Izzo, a cura di, Rappresentazione storica in atto unico della concessione dei 4 moggia di territorio ai 4 fedelissimi del re; Nello Collaro, Cenni sull’iconografia dell’Annunciazione nella storia dell’Arte.