G. Battaglino, "Per una riflessione sulla teologia poetica sofoclea. Epiteti cultuali ed epiclesi di Zeus nelle tragedie superstiti di Sofocle" in "Plutarco, entre dioses y astros. Homenaje al Profesor Aurelio Pérez Jiménez de sus discípulos, colegas y amigos" - vol. II, Zaragoza 2019, pp. 735-749 (original) (raw)
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G. Battaglino, "Sofocle medioevale. Per la storia di una citazione tragica in area bizantina", in "PAROLE RUBATE. Rivista internazionale di studi sulla citazione", fasc. 22 (dicembre 2020), pp. 163-173, 2020
Il contributo muove da una peculiare espressione usata da Sofocle nell’Aiace per connotare enfaticamente la tarda età di Eribea, madre dell’eroe: “che ha ottenuto in sorte molti anni”). Tale espressione ha avuto una certa fortuna in epoca bizantina, come dimostrano gli scritti di Niceforo Basilace, Eustazio Macrembolita, Niceta Coniate, Giorgio Tornice, Costantino Manasse, Germano II e Niceforo Callisto Xanthopoulo. This article focuses on a particular expression from Sophocles’ Ajax: “with her share of many years”. Referring to and highlighting the old age of Eriboea, the heroe’s mother, this phrase came into fashion in the Byzantine age, as attested by Nikephoros Basilakes, Eustathios Makrembolites, Niketas Choniates, Georges Tornikes, Costantine Manasses, German II and Nikephoros Kallistos Xanthopoulos.
The essay intends to comment on the news, documented by Vita Sophoclis 23, according to which Sophocles introduced in his songs the Phrygian melody and mixed it with the dithyrambic style. The analysis is conducted on the background of the intellectual climate that characterised the century of Sophocles, and of the recent musical tendencies. His dramatic songs seem to be an important antecedent of the characteristic Euripidean experimentalism, and of the manifestly theatrical character of the new dithyrambic poetry.
This paper deals with three fragments of the Hellenistic biographer Diokles of Magnesia in which he ascribes three poetic quotations from Sophokles and Homer to three philosophers, namely Aristippos, Diogenes of Sinope and Krates. These attributions, which are presented as ipsissima verba uttered by the philosophers themselves, were probably inserted by Diokles in order to defend his personal philosophical views.
Plutarco nei ‘Discorsi sopra Cornelio Tacito’ di Virgilio Malvezzi, in «Filologia e Critica», XXIX, 2, 2004, pp. 201-243, 2004
allora poco meno che trentenne, offriva t Discorsi slpra Clrnelio Thcito al granduca Ferdinando II, nel desiderio d'acquisire benemere îze per sostituire a corte il padre Piriteo, governatore di Si.n", prossimo al congedo.l Tiamite i Discorsi Malvezzi, al suo esordio nella scena culturale, entrava nel vivo di un dibatfito europeo che, ri{lettendo sui testi di Täcito, ragionava invero su temi di straordinaria attualità, come la migliore forma di governo e la fisionomia del moderno regnante. Egli non efa ancofa uno scrittore in proprio e si studiava allo spécchio di una letteratura già adulta; lettore attentissimo e ricettivo, di-Åortr"rr" però di sapersi orientare subito dinanzi ai testi fondamentali di scrittori politici della generazione precedente, come Giusto Lipsio, Giovanni Botero e Scipione Ammirato,2 intendeva la novità delle teorie di Machiavelli, di cui aveva letto le opere con un equilibrio meditativo raro in un pensatore della sua età,3 àppfezzava,l'acatezza speculativa di Francesco Guicciardini, che col suo tenace puntare allartcchezza dei fenomeni particolari si sottraeva al mito rinascimentale di una storicità immobile e perfettâ; valutav aseflzaesitazione il contributo offerto dai Mémoires di Philippe r. F. C¡r¡r, AlcuneJonti manoscritte per Ia biografia di Virgilio Maluezzi,inG.S.L.l, vol. r>oo<rv 1967, pp. 7r-g} e 34o-67; E. B¡rrrcxr, Lo scacco della pntdenza. Precettßtiu politica ed esperienza stariu in Virgilio Maluezzi, Firenze, Olschki, 1999. I1 testo erâ comunque già pronto nel 'zr, come testimonia la dedica a Ferdinando II; sarebbe stato ristampato nei 1635, sempre presso il veneziano Ginamrni (edizione da cui si cita), e nel 1665,aYenezia, nella tipografia di Francesco Brogiollo. z. Cfr. per rud, S. Aur,,lnaro, Díscorsi sopra Cornelio Tacito (t5g4),Padova, Per Pavoio Frambotto,t64z; su cui R. DE M¡rru, II pensiero politico di Scþíone Ammirato, con dßcorsi inediti, Milano, Giuffr¿, 1963, e le considerazioni dei suoi moderni editori, M. capuccl-M. Lrown, Introduzione alle O p ere, Galatina, Congedo, 2oo2, Ppg-44. 3. R. Dr MÑru,Dalpremachiauellßmo all'antímachiauellismo,Firenze,Sansoni, 1969, pp' r49-5r. .Lnoi dopo, precis"mente nel dicembre del ró3r, avrebbe ottenuto dalla Sacra Consulta on" ,p..i"È dirp.nr" di studiare i testi del Segretario fiorentino per impugnarli, dimosråndone u l'ignorrnr" nella politica [.. .] >: cfr. C. Canurr.ra'rr, Il cartegio tra Virgilio Maluezzi e Sforza Pallivicino, in < Studì Secenteschi >, a. xLI 2ooo, pP. 351-429, ^ p. 374, missiva da Castel ðue1fo del rz gennaio ró46. Ma è fuor di dubbio che la familiarità coi testi di Machiavelli risalga agli anni della composizione åei Disrnrsi sopra Cornelio Tacito, cioè almeno un decennio"priÃa. Sulla disponibiiiti critica nei confronti di Machiavelli, bisogna rivolgersi a R. Dr rv*ilrrri ,Il pensíero politico italiano nell'età della Controríþrma, Milano-Napoli, Ricciardi, 1984, z voll. 20r
Lo studio esamina un poema inedito di Gasparo Murtola, "Delle metamorfosi sacre", conservato in un manoscritto della BNCR (San Pantaleo 22). Scritto probabilmente con l'obiettivo di replicare alla poetica del Marino, il poema sacro del genovese accoglie e sviluppa temi tratti dalle Sacre Scritture, disponendoli all'interno di uno schema retorico derivato dalle "Metamorfosi" di Ovidio. Si discute l'opera entro il quadro della produzione di Murtola e nell'ambito della velenosa rivalità personale e letteraria con il Marino, avanzando alcune ipotesi circa le sue fasi redazionali; si pubblica, inoltre, in edizione critica e commentata, il primo libro del poema.
Desidero qui ringraziare le Dott. C. Greco e R.M. Cucco della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali della provincia di Trapani per aver agevolato in ogni modo dapprima la visita a Selinunte del viaggio di studio dell'Università di Venezia che ho organizzato con la Dr. De Vido in Sicilia Occidentale nell'aprile 2007 e successivamente la mia breve missione nell'apoikia megarese nel giugno dello stesso anno. In quell'occasione ho avuto la possibilità di visitare gli scavi del DAI Rom nella zona dell'agorà grazie alla cortesia del Prof. D. Mertens ed alla guida in loco del Dr. A. Thomsen e della Dr. C. Dehl Von Kaenel. Nell'area dell'acropoli ho potuto assistere alla ripresa degli scavi della New York University, Institute of Fine Arts, nell'area del Tempio B grazie alla cortesia del Prof. C. Marconi ed alla guida costante della Dr. R. Pumo. Devo sempre alla liberalità del Prof. Mertens il permesso di riprodurre le tavole che corredano questo contributo così come la conoscenza del suo articolo sull''heroon', ancora in fase di stampa.
The article focuses on a difficult section in the eleventh book of Athenaeus' "Deipnosophistae" containing an extensive direct quotation from the treatise on Nestor's cup by the late Hellenistic scholar and historian Asclepiades of Myrlea (FGrHist 697). This passage centres on a cosmic explanation of the Homeric verses ("Iliad" 11.632-637) that seems to point to Asclepiades' proximity to the interpretative methods practised by Crates of Mallos (especially allegoresis). My paper has two main purposes: on the one hand, it addresses the numerous textual problems of the fragment, which also raise questions pertaining to its general interpretation (and to that of the treatise itself); on the other, it provides further arguments to clarify Asclepiades' position within the tradition of ancient Homeric scholarship by arguing that his adoption of Stoic cosmology while discussing the nature of the liquid contained in the cup reveals a profound acquaintance with the philosophical positions entertained by Crates in interpreting the Homeric poems.