12_STORIA E RICONOSCIMENTO DEI PROCEDIMENTI FOTOGRAFICI XII (original) (raw)

2020, STORIA E RICONOSCIMENTO DEI PROCEDIMENTI FOTOGRAFICI XII

A rigore la fotoincisione e la collotipia (che descriveremo dopo la fotoincisione) non rientrano nei procedimenti fotografici. Ne diamo tuttavia una descrizione sia poiché, nella pratica quotidiana, occupano un posto di rilevante importanza, spesso, nelle collezioni fotografiche, sia per una nostra personale scelta riguardo alla sintassi caratteristica di questi procedimenti. Ricordiamo che si definisce tecnicamente "fotografia" un'immagine realizzata su un supporto che è stato sensibile alla luce e sul quale l'azione di quest'ultima ha provocato la formazione dell'immagine stessa. Da questo punto di vista, fotoincisione e collotipia non rientrano nei procedimenti fotografici. Tuttavia le matrici necessarie alla loro produzione sono realizzate con mezzi squisitamente fotografici e le immagini ne riflettono perfettamente la sintassi. Ci sembra giusto quindi (ma ribadiamo trattarsi di una nostra personale convinzione) considerare queste raffinate tecniche alla stregua dei migliori procedimenti fotografici, per lo meno per quel che concerne il loro linguaggio peculiare1. 1 Citiamo per esempio a proposito della collotipia un brano tratto da: R. Namias, "I moderni procedimenti fotomeccanici", Hoepli, Milano 1913, pp. 196-197 : "Di tutti i processi fotomeccanici di stampa agli inchiostri grassi la fotocollografia (detta anche meno propriamente fototipia od eliotipia) è il più semplice ed il più esatto. [ .......] Inoltre nulla è lasciato alla mercè dell'operatore come negli altri processi; non la scelta del reticolo perché non occorre alcuna suddivisione dell'immagine; non le modalità dell'incisione perché nessuna incisione è qui necessaria. È la luce stessa che ci dà direttamente quell'immagine che deve essere stampata. Questo scopo è raggiunto mettendo a profitto una meravigliosa e provvidenziale proprietà della gelatina. La gelatina impregnata d'acqua rifiuta l'inchiostro grasso, mentre la gelatina completamente secca è atta a trattenerlo. [........] La proporzionalità tra l'azione della luce ed il grado d'inchiostratura, quando si è operato a dovere, è così notevole che le mezze tinte che si ottengono col procedimento fotocollografico corrispondono perfettamente alle mezze tinte del negativo. I risultati che si possono quindi ottenere sono davvero straordinarii".

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