Review of 'Vedere nell'ombra. Studi su natura, spiritualità e scienze operative offerti a Michela Pereira, a cura di Panti - Polloni' in «Studi Medievali. Serie terza» 60, 2 (2019), pp. 1011-1019. (original) (raw)
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this volume can be purchased on line : http://sismel.it/tidetails.asp?hdntiid=1585 www.sismel.it ISSN 2465-3276 ISBN 978-88-8450-807-2 Qu’est-ce que la matière? Cette question a traversé l’histoire de la culture occidentale et a interpellé de nombreux philosophes et scientifiques, dont les théories témoignent d’une étonnante diversité. Le Moyen Âge latin a donné un apport significatif à l’élaboration de cette notion qui, à partir de Platon et d’Aristote, allait devenir l’un des pivots de la philosophie de la nature et de la métaphysique occidentales. Le colloque Micrologus dont nous publions les Actes a permis de compléter et d’approfondir l’étude des conceptions médiévales de la matière élaborées entre le XIIe et le XVIe siècle. Grâce à des approches disciplinaires diversifiées, à la prise en compte de contextes et de genres littéraires distincts ainsi que d’auteurs encore peu étudiés aujourd’hui, ces contributions permettent au lecteur de découvrir les multiples facettes que la notion de matière, ses représentations et sa perception ont revêtues dans la pensée et la culture médiévale.
Il mio intervento vuole essere uno spunto di riflessione per la letteratura di donna nell'ambito della letteratura portoghese dell'ultimo Novecento. I testi presi in esame, pubblicati rispettivamente nel 1988 e nel 1980 sono “A costa dos murmurios” di lidia Jorge e “Percursos. Do Luachimo ao Luema” di Wanda Ramos. I due romani, forniscono un chiaro affresco della realtà di quel periodo complesso e torbido che fu la Guerra Coloniale in Africa. Ima non è questo, per lo meno, stavolta l'obiettivo della mia ricerca. Infatti, ciò che i due testi portano sulla pagina scritta è la condizione femminile in quesi contesti, ed è questo l'ambito su cui ho puntato il focus della mia attenzione. Al fine di rendere la mia ricerca il più efficace e produttiva possibile, ho pensato di leggere i due romani attraverso la lente di un concetto teorizzato da Virginia Woolf in un saggio pubblicato nel 1929 intitolato “Women and Fiction”, ovvero il concetto del Looking Glass. Ritengo, infatti, che tale concetto, possa non solo gettare luce sul difficile equilibrio uomo/donna ma anche sull'asimmetria metropoli/colonia, colonizzatore/colonizzato. In secondo luogo, abilita anche a un nuovo tipo di approccio nella riflessione sull'altro. Ed è proprio da qui che vorrei iniziare.