Retorica del complotto e vendetta nel "Genius" di Carl Grosse e nel "Frankenstein" di Mary Shelley (original) (raw)
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"Sogni e favole io fingo". Sulla genesi del "Frankenstein" di Mary Shelley
Rendiconti dell'Istituto Lombardo (Lettere), 2018
During the summer of 1797, the English poet Samuel Taylor Coleridge, according to what he declared, experienced, while sleeping, a vision inspiring him a poem of about three hundred lines: what he partially managed to transcribe, of that dream of poetry, is one of the most perfect examples of musicality in the English language. It is with Romanticism that dreams, removed from the bonds of foretelling and of the naïve inferences of folklore, become generators of images, and also of words. Dreams indicated peculiar themes to Füssli's art, suggested novel plots to Stevenson and Dostoevskij, and, even before them, in 1818 they presented Mary Shelley, as she travelled towards Italy, with the subject of a new, immortal, story - the one of the scientist Frankenstein, who decides to play God in his power of giving life -, which is still haunting us nowadays.
il lavoro culturale ISSN 2384-9274 Frankenstein, una macchina per pensare www.lavoroculturale.org/frankenstein-macchina-per-pensare/ Il Frankenstein di Mary Shelley non è solo un fortunatissimo romanzo dell'orrore che ha generato numerose riletture letterarie, teatrali e cinematografiche ma anche una «straordinaria, insemplificabile macchina per pensare». Tale è l'idea di fondo che muove il recente saggio di Franco Pezzini, dal titolo Fuoco e carne di Prometeo. Incubi, galvanisti e Paradisi perduti nel Frankenstein di Mary Shelley di recente pubblicazione per Odoya. Il romanzo della Shelley oggi ha ancora molto da dirci. Lasciando da parte le facili interpretazioni in chiave reazionaria, secondo le quali le uccisioni perpetrate dal mostro rappresenterebbero una sorta di punizione divina allo scienziato per aver osato valicare i confini assegnati all'uomo, il personaggio di Frankenstein è il paradigma di una grande responsabilità nei rapporti interpersonali. In questo senso, il romanzo si dimostra ancora molto attuale, in quanto rappresenta la responsabilità, anche politica – nei confronti di ciò che si è creato. Quella narrata è la tragedia del non riuscire a comprendere «chi ci è affidato dalla vita o dal concreto delle nostre azioni. La grande tragedia in fondo di un mondo sempre più efficiente (la rivoluzione industriale, la produzione di massa) che però crea esseri senza nome, sempre più rabbiosi, abbandonati e ignorati, allontanati persino da quelle istanze di Bellezza che rendono la vita diversa. […] Perciò» continua Pezzini, «ha probabilmente ragione chi definisce politica la struttura ideale dell'intero romanzo, in riferimento non tanto a singole contingenze storiche ma a una più generale riflessione politico-filosofica sul rapporto tra uomo e società».
«L'orrore di quel volto» da Frankenstein a Duckenstein
I had worked hard for nearly two years, for the sole purpose of infusing life into an inanimate body. […] I had desired it with an ardour that far exceeded moderation; but now that I had finished, the beauty of the dream vanished, and breathless horror and disgust filled my heart. Avevo lavorato duramente per quasi due anni al solo scopo di infondere la vita a un corpo inanimato. […] Lo avevo desiderato con un ardore che andava ben oltre la moderazione; ma ora che avevo finito, la bellezza del sogno svaniva, e il mio cuore si riempì di orrore e di un disgusto indicibili. Mary Shelley, Frankenstein La persistenza delle grandi opere della tradizione occidentale nella produzione contemporanea si delinea sempre più come una sfida: riscrivere, tradurre, adattare, manipolare i testi letterari è un fenomeno da monitorare oggi su terreni extra letterari, nel panorama il più esteso possibile delle arti e dei media. Le idee di intertestualità, traduzione e migrazione delle opere hanno deviato...
Il mostro anarchico Ribellione e conflitto nel Frankenstein di Mary Shelley
LEA - Lingue e Letterature d'Oriente e Occidente, 2022
This research examines the relationship between anarchist culture and Gothic literature, focusing on the study of Mary Shelley's Frankenstein. The aim of this paper is to show the political, conflicting, and revolutionary scope of the Gothic genre, for a study of literary genres that also focuses on their transcultural and transnational scope. At first, it will be evaluated the weight that the thought of Mary Shelley's father, William Godwin, had on her artistic production. And, secondly, an eminently political analysis of Frankenstein will be assessed.
«The Frankenstein Chronicles»: Un mondo senza Dio?
Apparentemente rimosse, la morte e i suoi simulacri sono in realtà presenze costanti dell'immaginario contemporaneo: fantasmi, vampiri e zombie sono protagonisti indiscussi di film e serie tv, videogiochi e fumetti.
L'orrore della colpa nell'ultimo Grossman
The recognition of the sins of the survivors of totalitarian regimes has great impor- tance for the victims in Vasily Grossman’s last works. This paper analyzes how this issue turns out to be central in the artistic delineation of some of the most remarkable characters in Grossman’s works, from the half-mad Ikonnikov in Life and Fate to the cook Anna Sergeevna Michalëva, who, in Everything Flows, tells the story of the Ho- lodomor.
Drammaturgia e metamorfosi del genio maligno: Soggetti e spettri tra follia e ragione
2019
The aim of this work is to come into the debate of "cogito" that Michael Foucault and Jacques Derrida have put in scene during the second half of twentieth century, starting by their respective readings of the Cartesian text. To get straight into the heart of the matter, there are three original and unusual points of view that we would like to rais: the first is a particular condition of the history's concept; the second is the role of Freud's psychoanalysis in the general economy of Foucault's work; the last one, it's about the relationship between philosophy and literature. Walking down these three runs, we would like to prove that every process of subjectivation redefines the borders of human being and affects the subject also in his peripheral structures.
FOGLI.Transeunte, 5° anno, n° 1, gennaio - febbraio 2021, ISSN 2532-7895, 2021
Chiunque abbia letto (e/o visto) The Man in the High Castle è senz'altro rimasto colpito dall'idea, dapprima sfumata e, via via, sempre più forte, di Nebenwelt, cioè, in tedesco, “mondo parallelo” (caratterizzato nello specifico dal rovesciamento del rapporto tra vincitori e vinti), ragione ed essenza esoterica del libro e, meno esoterica e più concreta, della sua efficace trasposizione, e reinterpretazione, nei quaranta episodi dell'omonima serie TV prodotta da Amazon... in https://issuu.com/fogli.transeunte/docs/fogli-transeunte-2020-6\_b19e8b991d68ce