Evoluzione politica e dialettica normativa nel regno di Napoli: statuti, consuetudini, privilegi (secoli XIII-XV) (original) (raw)
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Venezia 1576 (ed. E. Albèri, Le relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, raccolte, annotate ed edite da Eugenio Albèri a spese di una società, Firenze, Tipografia e Calcografia all'insegna di Clio, serie II, volume II, 1841, pp. 266-311) Giovanni Battista Leoni Relazione del Regno di Napoli Venezia 1579 (ed. E. Albèri, L'Italia nel secolo decimosesto, ossia le relazioni degli ambasciatori veneti presso gli stati italiani nel XVI secolo, Firenze, Società Editrice Fiorentina, serie II, tomo V, 1858, pp. 447-472) Girolamo Ramusio Relazione del Regno di Napoli Venezia 1597 (ed. E. Albèri, Le Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato durante il secolo decimosesto, raccolte ed illustrate da Eugenio Albèri, Firenze, Tipografia Grazzini, Giannini e c., XV [appendice], 1863, pp. 297-352) a cura di Alessandra Rullo Università degli Studi di Napoli "Federico II" Dipartimento di Studi Umanistici "E. Lepore" Napoli, febbraio 2013 PREMESSA Nel 1992 le relazioni dei diplomatici veneziani in missione a Napoli sono state pubblicate in un accurato testo storico-critico da Michele Fassina, che ne ha preso in esame l'intero corpus superstite (nove relazioni per un periodo che va dal 1576 al 1790), verificandolo sui manoscritti originali, opportunamente confrontati tra loro per distinguere la versione princeps dalle copie. Il volume dello studioso fa parte della collana Corrispondenze diplomatiche veneziane da Napoli, un programma editoriale avviato dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli nel 1982 sotto la direzione di Marino Berengo, Gaetano Cozzi, Luigi Firpo, Raffaele Ajello e Rosario Villari. Dei venticinque volumi previsti ne sono usciti finora sette, pubblicati dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Libreria dello Stato, Roma. Per ragioni di copyright, la presente edizione delle tre relazioni dell'ultimo Cinquecento si basa soltanto sulla stampa ottocentesca di Eugenio Albèri, ma rimandando al lavoro di Fassina per ulteriori approfondimenti. Si tenga presente, in particolare, che questo studioso ha potuto correggere nel modo seguente le attribuzioni dei primi due testi fornite da Albèri: 1) Il testo di Girolamo Lippomano datato da Albèri al 1575 è del 1576;
Appunti sulla dialettica normativa in materia matrimoniale nel primo principato
Bullettino dell'Istituto di diritto romano, 111, 299-320, 2017
The paper contains the revised text of a lecture held in Lecce in 2015. retracing the sources about the different phases of the interpretation (by senatorial decrees) of Augustus’ legislation on marriages, the paper comes principally to investigate the dialectic between senatus consulta and leges about Eherecht in the Tiberian age. On the basis of this investigation, the paper finally suggests a new interpretation of the lacking text of Gaius, inst. 1, 136: this text, related to Tac. ann. 4, 16, 3, could contain a reference to a decretum of the consules of 11 BC about the civil effects of the marriage of the Flamen Dialis. This decretum could have been the basis of a lex Asinia Antistia passed in the year 23 AD.
in «Reti medievali rivista», 22/1 (2021), pp. 179-200 Il saggio introduce la sezione monografica su Istituzioni, relazioni e culture politiche nelle città tra stato della Chiesa e regno di Napoli (1350-1500 ca.). Dopo aver messo a fuoco due persistenti chiavi di lettura della storia politica urbana del tardo medioevo italiano – quella dualistica e quella plurale basata sugli stati regionali – si presentano alcuni spunti di riflessione a partire dalle acquisizioni storiografiche degli ultimi due decenni. Si illustrano poi le nuove prospettive entro le quali si intende verificare, attraverso i saggi raccolti, l’esistenza di un’area di cultura politica urbana intorno ai confini fra stato della Chiesa e regno di Napoli, e il questionario entro il quale si sono mossi gli autori dei singoli saggi. The essay introduces the collection of papers Institutions, relationships, and political cultures in the cities along the border between the Papal States and the Kingdom of Naples (c. 1350-1500). After discussing two persistent points of view on the urban political history of late medieval Italy – the North-South dualism and the pluralistic understanding of the regional states – this essay highlights some points for reflection which arise from recent studies. It then suggests new perspectives to verify, through the following contributions, the existence of an area of urban political culture at the borders between the Papal States and the Kingdom of Naples. Lastly, it presents the specific issues that guided the authors’ work.
2021
ITALIANO: Il saggio presenta alcune considerazioni conclusive sulla sezione monografica dedicata a "Istituzioni, relazioni e culture politiche nelle citta tra stato della Chiesa e regno di Napoli (1350-1500 ca.)". I tre autori, adottando un approccio comparativo, riflettono sulla definizione degli spazi nelle due aree confinanti, sulla condizione delle citta pontificie e sulle culture politiche e le specificita dei centri urbani considerati nella raccolta. / ENGLISH: This essay presents some remarks about the monographic section "Institutions, relationships, and political cultures in the cities along the border between the Papal States and the Kingdom of Naples (c. 1350-1500)". Through adopting a comparative approach, the three authors reflect on the spatial definition between the two border areas, also discussing the role of the pontifical towns, the emerging local political cultures, as well as the specific features of the various urban centres examined in this...
2021
Attraverso lo studio di numerosi processi d’antico regime e di altri materiali correlati, è stato possibile individuare 73 località del Regno di Napoli che, a vario titolo, nascondevano tesori. Le principali fonti (i processi) hanno fisiologicamente imposto la creazione di un quadro interdisciplinare, inerente la scoperta dei tesori. I temi principali si sviluppano rispettivamente intorno: alla disamina della struttura del procedimento de inventione thesauri e delle istituzioni correlate; alla comprensione del significato di tesoro e delle ragioni della sua dispersione da parte del popolo e delle autorità; all’analisi dei materiali che componevano i tesori con relativo tentativo di datazione. Il libro è rivolto non solo ai cultori del diritto, agli storici e ai numismatici, ma anche ai semplici appassionati della storia del proprio paese, legata al rinvenimento di un tesoro. Acerra; Albe di Massa d’Albe; Adespoto 1; Adespoto 2; Adespoto 3; Acquaviva d’Isernia; Aieta; Agerola; Alliste; Atripalda; Avellino; Bisaccia; Bosco di Mazzocca/Foiano Val Fortore; Caggiano; Caivano; Campagna; Canosa di Puglia; Castellammare di Stabia; Castel Volturno; Castiglione a Casauria; Ceglie/Valenzano; Cervicati; Chieti 1; Chieti 2; Corleto Monforte; Craco; Filecta; Foggia; Fossacesia; Furci; Ginestra degli Schiavoni; Grottolella; Irsina; Lapio; Lipari; Lungro; Maierato 1; Maierato 2; Manduria; Molina Aterno; Monteleone 1; Monteleone 2; Montella; Monterusciello; Napoli 1; Napoli 2; Napoli 3; Napoli 4; Ortona; Palazzo Orsini di Napoli; Paterno di Avezzano; Piedimonte San Germano; Poggioreale; Pomarico; Quarto Flegreo; Reggio Calabria; Rovito; San Donaci; San Martino Sannita; San Potito di Ovindoli; Santa Chiara di Napoli; Sant’Agata del Bianco 1; Sant’Agata del Bianco 2; Sant’Elia di Pianisi; San Vito dei Normanni; Serramonacesca; Terravecchia di Nicastro; Timmari; Tocco da Casauria; Tricarico; Tropea; Tursi; Villetta Barrea)
Famiglie ducali e forme di potere a Napoli e a Gaeta nel secolo X
2016
A Napoli, negli anni ’40 del secolo IX sale al potere una nuova dinastia che sembra essere espressione dei potentati locali, nello specifico della militia napoletana, la classe di combattenti che difende il piccolo ducato dalle istituzioni longobarde dell’entroterra. Sergio I, infatti, da quanto ci riferiscono le fonti cronachistiche, di ritorno da una missione diplomatica fu acclamato duca dalla militia stessa. A Gaeta la situazione è differente e l’origine della famiglia docibilea resta poco chiara: si è ipotizzato che essa derivasse dal mondo mercantile, come dall’aristocrazia locale o da quella guerriera napoletana. Nell’867, infatti, troviamo Docibile I al potere senza che di lui si abbiano notizie precedenti: alla sua prima apparizione in una carta scritta si presenta con il titolo di prefetturio, fino a quel momento mai incontrato nella documentazione gaetana. I componenti della precedente dinastia gaetana si fregiavano, invece, del titolo di “ipati”. Tale titolo fu assunto d...
Reti Medievali Rivista, 22, 1, 2021, 2021
La sezione monografica presenta sei saggi dedicati a sette città: Benevento (G. Araldi), Terracina e Gaeta (M.T. Caciorgna), Rieti (T. Leggio), Norcia (F. Lattanzio), Ascoli (F. Pirani), L’Aquila (P. Terenzi). Attraverso lo studio sistematico di questi casi, incentrato su alcuni punti chiave – istituzioni, gruppi sociali ed élites, fazioni e schieramenti sovralocali, poteri personali, territorio, negoziazione con le autorità monarchiche, elementi della cultura politica cittadina – si punta a verificare l’esistenza di un’area ai confini fra stato della Chiesa e regno di Napoli, connotata da esperienze politiche comuni fra metà Trecento e fine Quattrocento.