Wiki-agiografia: il caso di Rosa da Viterbo (con Romina De Vizio), in Santi internauti. Esplorazioni agiografi, pp. 83-94 (original) (raw)
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2009
Suole il diavolo infernale operar per i suoi ministri le sceleraggini, che per se stesso non vuole eseguire, si come il celeste Idio, per le seconde cause, opera molte cose; e ciò fa egli per superbia, cercando d'agguagliarsi a Idio, benché in vano, come lo cercò suo malgrado, quando cadde nell'abisso. E i suoi ministri per il più sono gli huomini scellerati e iniqui, come furon tre, i quali sollevò e inanimì contr'il commodo, contr'il contento spirituale, e contra l'honor del servo d'Idio Galgano". Con queste parole il domenicano senese Gregorio Lombardelli dava inizio al XXVIII capitolo della sua Vita del gloriosissimo san Galgano senese da Chiusdino, edita in Siena nel 577, la quale, dedicata alla granduchessa di Toscana, donna Giovanna d'Austria (moglie di Francesco I de' Medici), doveva essere verosimilmente anche volta a rilanciare il culto del santo, e soprattutto a risollevare le ormai miserevoli condizioni dell'omonima abbazia. Infatti, appena
Prefazione Il libro che si leggerà ha una storia particolare, che è forse opportuno richiamare, anche per comprenderne la struttura e l'impostazione. Esso è infatti il primo risultato di un progetto sperimentale, un Laboratorio in cui si insegnano i metodi di edizione e interpretazione delle fonti agiografiche. Il cantiere ha preso vita nell'autunno del 2016 per iniziativa congiunta di vari enti e associazioni culturali: la Scuola superiore di studi medievali e francescani della Pontificia Università Antonianum di Roma, che ha offerto con generosità spazi, strumenti, e anche la sede editoriale, oltre che la consulenza e il qualificato appoggio dei suoi Presidi, Pietro Messa, e adesso Marco Guida; il Centro culturale dell'Aracoeli, con p. Alvaro Cacciotti; l'AISSCA (Associazione italiana per lo studio della santità, dei culti e dell'agiografia). Cito per ultimo il Centro studi Santa Rosa da Viterbo, che in realtà ha fatto un po' la parte del leone nell'impresa, non solo per la fonte agiografica prescelta, la Vita rosiana, ma per il coinvolgimento appassionato di Filippo Sedda e di Eleonora Rava, vero cuore carismatico della intera operazione, condotta dal magister Attilio Bartoli Langeli. Lungo l'arco di un anno accademico -inteso nel senso pieno di due semestri, come si usava una volta -gli allievi del Laboratorio si sono misurati nella trascrizione delle parti di testo loro assegnate, per poi riunirsi una volta al mese, a confrontarsi sui risultati del loro lavoro, sotto lo sguardo vigile di Bartoli Langeli, mentre Rava teneva le fila di tutta la trama. La traduzione del testo latino infine ricomposto è stata invece assicurata da mons. Fortunato Frezza, che, fedele alle sue origini viterbesi, non si è sottratto a questo impegno, nonostante esso sia andato ad assommarsi alle responsabilità legate alla recente nomina a camerlengo della Basilica di S. Pietro.
Agiografta 11 termine agiografia viene usato tanto per lndicare le ttpere che riportano le vite dei santi, quanto per individuare la disciplina che le studia (detta anche agiologia). Sotto ambedue i significati, l'agi<>grafia si presenta come soggetto molto ctlmplesso; le vite dei santi, infatti, sono un genere di letteratura che, vantando una tradizione testuale antichissima e mai interrotta, è stat() oggetttl di innumerevoli pr<>cessi di evoluzione, contaminazitlne, stratificazione e sovrapposizione, che hanno coinv<>lto tanto i contenuti e le tecniche narrative, quanto la fruizione e l'aspetto materiale (libri manoscritti e a stampa) dei testi. La stessa defìnizione di "santo" e "santità"' d'altra parte, risulta essere molto complessa e di volta in volta diversa a seconda del contesto in cui è collocata.
Biografia: nata nel 1264 presso il castello di Carnaiola, in diocesi di Orvieto, da una famiglia di nobile ma decaduta, V. resta orfana di padre a tre anni e di madre a cinque. Accolta da parenti e avviata all'apprendimento di un mestiere che le permettesse di non gravare sul bilancio familiare, inizia a frequentare la casa di una sarta, dalla quale impara il lavoro. Fortemente attratta dalla verginità, molto religiosa, V. resta vittima di alcuni tentativi violenti di avvicinamento da parte di uomini. Decide così di fare voto di castità perpetua. Ma i parenti la promettono contro il suo volere in matrimonio: la ragazza fugge così a Orvieto. Qui si sottrae al mondo entrando nel Terz'Ordine della penitenza di S. Domenico.