L. Silvano & P. Varalda, Per l’edizione dei Miracula Sancti Menae (BHG 1256-1269) (original) (raw)

Le fonti dei Miracula giovanniti attraverso un inedito della Corsiniana

L. Benedetti - B.M. Cecchini - M. Gemignani - T.M. Rossi (a cura di), «Tuitio fidei et obsequium pauperum». Studi in onore di fra' Giovanni Scarabelli per i cinquant'anni di sacerdozio, 2019

Un codice conservato nella Biblioteca Corsiniana (ms. 41-D-25) riporta nelle carte iniziali la redazione breve del racconto agiografico delle origini de''Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme. Rielaborando una notizia di Isidoro, che l'arcivescovo di Siviglia aveva tratto, a sua volta, da fonti antiche, il testo ruota attorno a personaggi del Vecchio e del Nuovo Testamento - il sacerdote Melchiorre, il re Antioco, Giuda Maccabeo, Giovanni Battista, santo Stefano - ambientando nella "Sacra Domus Hospitalis" gerosolimitana episodi della storia sacra per sollecitare le collette. Nel tentativo di asserirne il prestigio di antichità, il testo narra della continuità spaziale e istituzionale dello xenodochio dai tempi della sua supposta fondazione al Medioevo.

MALACODA ANNO V 1-2019 - VENUTO P. IN MARGINE A UNO SCRITTO DARRIGHIANO DI ALVINO G..pdf

MALACODA Anno V n. 1/2019, 2019

La Biagi è studiosa solida e convincente, informatissima e acuta: ha profuso in questo prezioso e denso volume il frutto di anni di ricerche dottorali con cui manifesta una conoscenza e una capacità indagatrice non comuni; le opere di D'Arrigo sono sottoposte - come equamente afferma Alvino - a una «minutissima e più che persuasiva analisi dalla studiosa, che sull'uomo e sullo scrittore vanta un'informazione totale». Il recensore Alvino, sentendosi però chiamare direttamente in causa, pone - dopo aver argomentato al contrario - una precisa questione: «[d]avvero, dunque, come afferma Daria Biagi, "La lingua che si autogenera, che produce se stessa a partire dalla propria veste sonora, è una tecnica che per D'Arrigo [...] coincide con un automatismo estraneo alla sua poetica"?».

Una nuova fonte per 'Li Miracoli de Senta Maria': il ms. Rivipullensis 193

Critica del testo, 2017

'Li Miracoli de Senta Maria', raccolta di prodigi scritti in veneziano da un anonimo all’inizio del XIV sec., sono stati studiati da Ezio Levi nel 1917. Per alcuni di essi, lo studioso ipotizzava la consultazione di una fonte ignota, ma comune alla 'Scala coeli' di Jean Gobi le Jeune. La scoperta di una piccola raccolta latina di area catalana sul finire degli anni ’50 del secolo scorso nel Ms. 193 dell'Archivo de la Corona de Aragón può ora essere sfruttata per colmare questa lacuna, confermando inoltre la felice intuizione di Levi in merito all’esistenza di un nucleo di tre récits anteriori e comuni alle due raccolte. L’analisi comparativa, volta a dimostrare la consultazione del ms. di Ripoll da parte dell’anonimo veneto per tali prodigi o delle stesse prose lì ospitate (ipotesi, quest'ultima, più probabile), verrà condotta attraverso lo studio di calchi, trasposizioni 'verbum e verbo' e lezioni convergenti tra i vari testi