BOTTICELLI, UN NUOVO APPROCCIO JUBILATE DEO, OMNIS TERRA ALLELUIA, OVVERO IL BATTESIMO DEL NUOVO MONDO (BOTTICELLI, A NEW APPROACH, JUBILATE DEO, OMNIS TERRA ALLELUIA, OR THE BAPTISM OF THE NEW WORLD) (original) (raw)
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La principale area di necropoli di Metaponto, in prevalenza nota col nome della contrada Crucinia, si estendeva per un'ampia fascia dei primi terrazzi collinari posti a nord-ovest della città. Esplorata nel passato a più riprese, fra il 1991 ed il '93 Antonio De Siena vi ha diretto tre campagne di scavo all'interno del fondo Giacovelli, riportando alla luce, su una superficie di oltre cinque ettari, 625 tombe. Fra queste si colloca il nucleo che costituisce la parte più antica, l'elemento generatore dell'intera necropoli....
BOTTICELLI, SIMONETTA VESPUCCI E IL SUO ANTICO CAMMEO
2020
Nello splendido ritratto di Simonetta Vespucci, dipinto intorno al 1480 da Sandro Botticelli e oggi conservato nello Städel Museum di Francoforte (Fig. 1), la nobildonna è raffigurata a mezzo busto, con il viso di profilo e il corpo delicatamente girato verso l'osservatore al quale mostra il prezioso pendente che porta al collo. Fig. 1 Botticelli, Simonetta Vespucci come ninfa, 1480, Städel Museum, Francoforte La giovane Simonetta Cattanei, musa ispiratrice di Botticelli che la ritrasse nei suoi più celebri capolavori quali la Nascita di Venere e la Primavera, oggi entrambi agli Uffizi, fu maritata giovanissima al coetaneo Marco Vespucci e fu amata da Giuliano de' Medici-il fratello minore di Lorenzo il Magnifico-che le dedicò la vittoria della giostra del 29 gennaio 1475. La sua precoce morte, sopraggiunta all'età di 23 anni nell'aprile del 1476 a causa della tisi, fece sì che Simonetta diventasse presto un'icona ultraterrena alla quale lo stesso Lorenzo il Magnifico, immaginandola nel firmamento, dedicò un sonetto nel quale la descriveva come una "chiara stella" che con i suoi raggi toglieva la luce alle stelle vicine. Nel dipinto di Botticelli la celestiale Simonetta, degna della bellezza e della purezza d'un angelo, appare con l'incarnato perlaceo, un abito bianco e una lunga chioma dorata, terminante in due lunghe due trecce unite all'altezza del cuore. La sua elaborata acconciatura presenta candide perle di diversa dimensione e fili argentei che escono da un gioiello a forma di fiore, in oro con rubino, forse un simbolo nuziale. La collana di fili d'oro regge un raro pendente eseguito in età ellenistica, raffigurante una scena del mito di Apollo e Marsia. Il pregiato gioiello è un cammeo in sardonica a due facce aventi lo stesso soggetto e la medesima cornice in oro e smalto nero (Fig.2) Fig. 2 Apollo, Olympos e Marsia, cammeo, sardonica, età ellenistica, Bibliothèque Nationale de France, Parigi L'unica differenza sostanziale è che una faccia del cammeo presenta un fondo con un marrone più chiaro rispetto all'altra faccia che ha il fondo più scuro. Il dipinto di Botticelli mostra il lato del cammeo con il fondo più scuro e con le figure evidenziate dal bianco giallastro della sardonica.
IL SITO NEOLITICO DE LE GROTTELLINE (SPINAZZOLA, BARI)
La località "Le Grottelline" si trova all'estremità sud-orientale del territorio comunale di Spinazzola, a poche decine di metri dal confine con il territorio comunale di Poggiorsini, entrambi in provincia di Bari ( . Deve il suo nome alla lama che la percorre e che crea nel banco di calcarenite un piccolo ambiente rupestre (gravina) caratterizzato da numerose cavità naturali ed artificiali, utilizzate in epoca medievale e recente.
GIOVANNI BATTISTA BELZONI, PIONIERE DELL'EGITTOLOGIA FUORI DAGLI SCHEMI
nato a Padova nel 1778, deceduto a Gwato, oggi Nigeria (vero cognome Bolzon, poi italianizzato), equivale ad evocare un mito dell'archeologia primitiva, del pioniere dell'egittologia, di un personaggio che si è rivelato geniale e ricco di risorse, devolute alla causa del sapere e della cultura anche se privo di una istruzione classica.
Dieci anni or sono venne alla luce a circa trenta metri dalla « Porta delle Sfingi» a YerkapI, nella parte alta di Bogazkay, una tavoletta bronzea scritta in caratteri cuneiformi hittiti, la prima e sola mai trovata di questo genere, contenente il testo integro del trattato fra Tuthaliya IV di Ratti e Kurunta re di Tarhuntassa. Un'eccellente edizione critica del trattato, dovuta a R. Otten, fu messa con grande sollecitudine a disposizione degli studiosi; alcune importanti novità storico-geografiche furono subito individuate dall'Otten ed ebbe inizio un dibattito sui nuovi problemi che il documento poneva 2 • La scoperta dell'iscrizione geroglifica di Tuthaliya IV sul bordo monumentale di una vasca sacra nei pressi del villaggio di Yalburt risale a diversi anni prima, al 1970; per lungo tempo questo documento rimase inaccessibile alla maggioranza degli studiosi, finché T. Ozgtiç ne pubblicò alcune foto nel 1988. Sulla base di esse, e di successive collazioni, M. Poetto riuscì a offrirne pochi anni dopo una prima edizione, superando molte difficoltà di integrazione e interpretazione, che rendevano questo testo geroglifico arcaico particolarmente difficile, e al contempo fornendo un'interpretazione sicura -e I Questo articolo rappresenta un aggiornamento di Forlanini, 1988, al quale rimando in generale per la bibliografia precedente. Per i riferimenti testuali e bibliografici relativi ai toponimi in generale, v. Del Monte. Numerosi lavori sono stati dedicati ad alcuni problemi storici che la pubblicazione del trattato di Kurunta ha fatto sorgere; per essi si veda la bibliografia alla fine di quest'articolo con particolare riguardo a: Del Monte