La magia della parola. Osservazioni su tecniche e forme della retorica gorgiana in una comunicazione di massa (original) (raw)

La buona parola della retorica

Studies on Argumentation & Legal Philosophy / 5. Una parola buona. Retorica e valori nella decisione giudiziale, 2024

SOMMARIO: 1. La buona parola: di chi, su cosa, a chi, perché. 2. Parola e persuasione. 3. La buona parola nello spazio pubblico. 4. La buona parola nel processo. 5. La ‘parola incarnata’: retorica, verità, giustizia.

Aristotele, Gorgia e lo sviluppo della retorica

Tópicos, Revista de Filosofía, 2013

En la presentación de Aristóteles, Gorgias parece ser sólo un retórico incapaz de expresar cualquier propuesta filosóficamente interesante. La razón de esto es que, en la opinión de Aristóteles, una manera clara y precisa de hablar es una cualidad necesaria de todo filósofo, y Gorgias prefiere un estilo de discurso complejo y obscuro. Desde el punto de vista de la evolución de la retórica, Aristóteles cree que Gorgias tiene una desventaja, pues él apela a las emociones y a las pasiones, y no al logos.

Retorica come tecnologia del sé Figure postmoderne del soggetto tra «dire» e «fare»*

The article examines different strategies of figuralizing the subject in postmodern theory. Against close concepts of the modern subject that are qualified as oppressive and violent, the poststrucural philosophers Derrida and Foucault strengthened the rhetorical and performative dimensions of language to open up these schemata. Furthermore, positive and negative strategies developed in the context of postmodern gender theory (Butler, Haraway) show new approaches concerning the embodiement of meaning and the body as performative signifier which lead not only to an ethical understanding of technologies of the self that includes gender and cultural differences, but also to new justifications of the important role of rhetorics for the cultural memory. *** 1. Introduzione Tra gli anni '70 e gli anni '90 la questione del soggetto conteneva una grande forza esplosiva. In letteratura e nelle scienze culturali, in filosofia o in sociologia, si è dibattuto sulla vita e la morte del so...

La parola che risana. Gorgia, logica e tolleranza

La forza del Logos. Gorgia a 2500 dalla nascita, a cura di L.R. Cardullo e F. Coniglione, 2019

Ormai acquisita in modo pressoché definitivo la sostanza filoso-fica della riflessione di Gorgia, attraverso il lungo cammino del quale Stefania Giombini traccia i momenti fondamentali 1 , resta ancora in chiaroscuro la determinazione della relazione tra il Περὶ τοῦ μὴ ὂντος (PTMO) e gli scritti epidittici, nei quali si manife-sta l'arte retorica del lentinese. In particolare è da riequilibrare il possibile sbilanciamento o a favore del Gorgia logico e confutato-re oppure in favore di quello che centra la propria riflessione sulla potenza della parola e al tempo stesso cerca, per alcuni interpreti, di dare un senso al concetto di verità, del tutto annichilito nella prima opera. Il tentativo più riuscito in questa opera di giunzione-quello di Mazzara (1999)-mette in campo la nozione di "vero-simile", che finisce però per reintrodurre surrettiziamente quella nozione di Vero, negata in modo deciso nel PTMO. Cercheremo qui di fornire un piccolo contributo per chiarire un pensiero che ancora non finisce di sgomentare e rendere per-plessi i suoi lettori, specie allo scopo di far vedere come il discor-so prevalentemente logico-argomentativo presentato nel PTMO non sia scollegato dalla funzione positiva e costruttiva della reto-rica che emerge dagli scritti epidittici della produzione gorgiana, * Benché questo saggio sia stato concepito in Italia, in occasione del convegno che ne è stata occasione, tuttavia la sua stesura e rifinitura è stata resa possibile dal periodo di tranquillo studio e serenità che ho potuto trascorrere a Varsavia, gra-zie a una fellowhip concessami dal Polish Institute of Advanced Studies (PIASt), dell'Accademia Polacca delle Scienze, del quale voglio ringraziare in particolare il direttore prof. Przemysław Urbańczyk e la segretaria Marta Walenta, che hanno fat-to di tutto affinché potessi dedicarmi allo studio senza alcuna interferenza o inutili oneri burocratici, mettendomi a disposizione le strutture del PIASt. 1 Cfr. Giombini (2012), pp. 21-45 e la prima parte di Mazzara (1999).

Giovani di Poche Parole Forme giovanili di comunicazione

Con i giovani non si può parlare; non si riesce a comprenderli e a farsi comprendere: sono evidenze che corrono sul filo del senso comune. I problemi generazionali sono anche problemi di comunicazione quasi che le parole non avessero, al di là del crinale che divide i giovani dai non giovani, lo stesso significato, la stessa possibilità d'uso. In effetti l'universo giovanile è, letteralmente, un universo di poche parole, un universo nel quale la necessità di comunicazione si esprime mediante canali diversi da quello verbale. Graffiti, macchie, immagini, musica, moda, fumetti, video, droga, sesso, diventano strumenti di comunicazioni più apprezzati e usati rispetto al linguaggio verbale. La differenziazione rispetto all'età adulta comporta una specie di rifiuto delle codificazioni espressive percepite come adulte. Il linguaggio del corpo, quello della danza, soprattutto quello musicale, più vicini al linguaggio gestuale e che consentono un'espressività emotiva assai p...