Il Gravettiano di Grotta del Romito (Calabria). Caratterizzazione degli areali di approvvigionamento e modalità di raccolta delle risorse litiche (original) (raw)

Prime osservazioni sul Gravettiano di Grotta del Romito: la produzione litica dell’orizzonte H4. Martini F., Lo Vetro D., Dini M. 2015, in Rinaldi R., Romiti E., Tozzi C., a cura di, Giornate in ricordo di Mario Dini, Rivista di Archeologia Storia Costume, anno XLIII - n. 1-2/2015, pp. 119-134.

Approvvigionamento ed economia delle materie prime nel sito gravettiano di Casa Riccomi (Pisa)

Tesi di laurea specialistica con i risultati dello studio sperimentale di una industria litica, recuperata durante le ricerche di superficie sulla sommità del terrazzo fluviale pleistocenico delle Cerbaie, in località Casa Riccomi. Lo studio si sofferma sulle caratteristiche litologiche dei manufatti, supportate dallo studio delle risorse territoriali, e le pone in relazione con tecnologia, evidenziando alcuni comportamenti, con valenza culturale, adottati dall'uomo paleolitico.

Aspetti della produzione laminare e lamellare nel Gravettiano antico di Grotta Paglicci

Aspects of the lamino-lamellar production in the Early Gravettian of Grotta Paglicci - This work regards the techno-functional study of the lithic industry from layer 23 of Grotta Paglicci (Rignano Garganico, Foggia) dated 28.100 ± 400 BP uncal. and attributed to the Early Gravettian. The châine opératoire, finalized at blade-bladelet production, shows a ramification at the point of bladelet production, maybe to increase its productivity. Both soft stone and organic hammers were used for the detachments by the direct percussion. Among the lithic implements different techno-functional categories have been identified. The blade assemblage, characterized by a high morpho-technical and dimensional variability, comprises the tool-set referable to “domestic” activities, as shown by the use-wear referable to cutting, scraping and grooving. An interesting aspect is the functional role of many fractures. The bladelets were transformed into backed tools, mainly backed points, most probably hafted on throwing weapons both in apical and lateral position.

Il complesso musteriano di Grotta Reali (Rocchetta a Volturno, Molise): prime osservazioni sull’industria litica

Atti del I Convegno Nazionale degli Studenti di Antropologia, Preistoria e Protostoria (Ferrara, 8-10 Maggio 2004). Annali dell’Università degli Studi di Ferrara, Museologia Scientifica e Naturalistica, 2007

Grotta Reali, a Mousterian site discovered not long ago in Rocchetta a Volturno (Molise), opens inside of a tufa bank, which runs along the basin of the Volturno river for about 5 Km. The analysis of the lithic assemblage, to be ascribed to a recent phase of the Middle Palaeolithic, has shown the application of different débitage methods: both opportunistic (S.S.D.A.) and predetermined methods (Levallois, discoid, laminar) are well represented. I wish to remark the meaningful presence of blades obtained thanks to a laminar method sensu stricto. [The Mousterian complex of Grotta Reali (Rocchetta a Volturno, Molise): preliminary analysis of the lithic industry.] Keywords: Travertine, Middle Palaeolithic, Methods of débitage. ___________________________________________________________________________________ Grotta Reali è situata nel comune di Rocchetta a Volturno (Molise), alle sorgenti del fiume Volturno e ad un'altitudine di circa 500 m s.l.m. La scoperta del sito risale all'estate del 2001 e si deve al sig. Pierluigi Berardinelli; i susseguenti sopralluoghi dei ricercatori dell'Università di Ferrara hanno condotto all'individuazione del contesto di provenienza del materiale rimaneggiato e all'individuazione di livelli insediativi sul lato meridionale di una "placca" di travertino che attraversa il bacino dell'alto Volturno per 5 km circa (Brancaccio et alii, 1988; Violante et alii, 1994) ed è interessata per tutta la sua estensione da diffusi fenomeni carsici. La grotta, aprendosi in una parete di cava attualmente in disuso, appare parzialmente alterata da episodi di crollo, naturali o indotti, sì che risulta oggi poco agevole ricostruirne la morfologia originaria. Nel 2002, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologica del Molise e dell'Università degli Studi di Ferrara, è stata condotta una verifica stratigrafica preliminare, che ha messo in luce una successione di circa 2,5 metri di potenza, all'interno della quale sono stati riconosciuti almeno due orizzonti antropizzati intercalati a livelli sterili di matrice sabbiosa. In ragione dello stato di conservazione non ottimale del deposito, le indagini sul campo sono state precedute dallo studio del materiale di superficie, prima via per un inquadramento cronologico-culturale del complesso, attribuito, su base tecno-tipologica, ad una fase recente del Paleolitico medio. In tal sede si presentano, dunque, i primi risultati emersi dall'analisi di un significativo campione di manufatti fuori-strato, recuperati a partire dal 2001 ai piedi della grotta. Il complesso si presenta altamente omogeneo (dato confermato dalle prime osservazioni condotte sul materiale proveniente dal sondaggio), cosicché, pur nella natura della raccolta, è stato possibile procedere ad un'analisi tecnologica completa e ad una fedele ricostruzione della catena operativa, la quale sembra si sia svolta interamente-o prevalentemente-in situ, come suggerito dalla presenza di prodotti e sottoprodotti provenienti dalle diverse fasi della lavorazione. Quanto allo stato superficiale, i manufatti si caratterizzano per un buono stato di conservazione, se si eccettua la presenza, nel 90% del campione, di una patina bianco-opaca, a distribuzione totale e profondità variabile, evidentemente legata al substrato sabbioso-travertinoso del deposito, che

Ocra rossa tra funzionalità e simbolismo: il caso del complesso litico dell’Epigravettiano finale di Grotta Continenza (Trasacco-AQ)

This paper concerns a particular phenomenon that affects a large part of the lithic assemblage found in the final Epigravettian layers of Grotta Continenza (Trasacco - Abruzzo - Central Italy). It is the use of ocher (here understood as a coloring pigment based on iron oxides) in fields ranging from the functional/daily use to the symbolic sphere, and that concerns diversified types of blanks: cores, tools, not retouched blades or flakes. We describe first artifacts in which traces of ocher appear to be linked to treatment of pigment or to works in which ocher performs a practical function (abrasive to skin, degreasing mixed with natural glues). Later we analyze blanks in which the use of red pigment may be linked to symbolic or spiritual sphere.

Grotta della Tartaruga di Lama Giotta (Bari). Le deposizioni Serra d'Alto della Grotticella 5

MILLENNISTUDI DI ARCHEOLOGIA PREISTORICA, 25. IN VIAGGIO, SULLA STESSA STRADA. SCRITTI PER GIULIANO CREMONESI , 2022

In questo articolo, si propone lo studio dei materiali inediti provenienti dalla grotticella 5 della Grotta della Tartaruga di Lama Giotta, un complesso carsico, composto da cinque piccoli ipogei e in larga parte modellato dall'uomo, situato alla periferia meridionale di Torre a Mare (Bari). In particolare, si pone l'attenzione sui reperti ceramici Serra d'Alto, oggetto di studio all'interno di un più ampio progetto di ricerca, rinvenuti nel quinto ipogeo, frequentato nel V millennio a.C. L'osservazione attenta dei materiali ceramici ha permesso di ampliare il quadro delle conoscenze tuttora noto sulla diffusione della cultura di Serra d'Alto in Italia meridionale, con particolare riguardo per la porzione centro-meridionale della regione pugliese.