Prospettive di riforma dei reati agroalimentari, rischio penale d'impresa e responsabilità degli enti (original) (raw)

Responsabilità delle società per reati alimentari. Spunti comparatistici e prospettive interne di riforma, in Dir. pen. cont. Riv. trim., 2017, n. 4, p. 300-326.

2017

Today the world food market is dominated by the food multinationals and characterized by corporate concentration, globalization and financialization. This situation makes it necessary that commercial companies be held liable for the commission of food crimes. With regard to the structure of corporate criminal responsibility, the paradigm based on the lack of internal organization appears to be the most suitable; moreover it is consistent with the inspiring philosophy of EU food regulation, according to which the relevant risks must be managed by companies in a preventive, systematic and documented manner. The poor legal certainty of the compliance program requirements can be addressed both through careful legislative reform and by applying, in practice, the guidelines emerging from European law, international soft law and private standardization actors, which have a long tradition in the field of food safety management systems. The recent Italian draft law on agri-food crimes proposed by the Caselli Commission is an appreciable effort to “codify” a standard organizational model for food enterprises. However the enhancement of hetero-standardization in this crucial sector shows several inconsistencies and it could raise a new wave of interpretative problems. Lo stato attuale del mercato mondiale degli alimenti, dominato dalle multinazionali del settore e caratterizzato da concentrazione societaria, globalizzazione e finanziarizzazione, rende necessario responsabilizzare direttamente le società commerciali per la realizzazione dei food crimes. Circa la struttura di tale responsabilità, il paradigma basato sulla carente organizzazione interna appare il più adatto allo scopo ed anche il più coerente con la filosofia ispiratrice della fitta regolamentazione europea in materia alimentare, secondo cui i relativi rischi vanno gestiti dalle imprese con un approccio di tipo preventivo, sistematico e documentato. La questione della scarsa determinatezza dei requisiti giuridici del modello organizzativo di prevenzione del rischio-reato può essere affrontata sia attraverso un’accorta integrazione legislativa, sia recependo, in sede applicativa, gli indirizzi rivenienti dalla normativa europea, dalla soft law internazionale e dalla standardizzazione privata, che vantano una lunga tradizione nel campo dei sistemi di gestione per la sicurezza alimentare. Il recente progetto italiano di riforma dei reati in materia agroalimentare, elaborato dalla Commissione Caselli, è apprezzabile per lo sforzo di “codificazione” di un modello organizzativo-tipo dell’impresa alimentare (nuovo art. 6-bis del d.lgs. n. 231/2001). Tuttavia, il potenziamento dell’etero-normazione in questo delicato settore, per il modo in cui è stato tecnicamente congegnato, presenta diverse incongruenze e potrebbe sollevare un nuovo sciame di problemi interpretativi.

Reati di pericolo e salute pubblica. Gli illeciti di prevenzione alimentare al crocevia della riforma penale, in

Riv. trim. dir. pen. econ., pp. 45-89., 2013

Sommario: 1. Le basi di ricerca del Progetto legislativo 2010 sulla “sicurezza alimentare” qui illustrato. 2. Il modello d’illecito penale minore in Italia. 3. L’idea di abbandonare le contravvenzioni. 4. Tecnica di rinvio (leggi speciali), norme penali in bianco (codici), elementi normativi. 5. Un diverso ruolo del giudice o della p.a. alla base dei due modelli alternativi. Le scelte di tecnica legislativa prospettate. 6. La frattura del rapporto legalità/offensività nell’uso legislativo delle categorie del rischio, del pericolo e del danno. Esempi. 7. Inevitabili ricadute ermeneutico-applicative. Dai reati alimentari della l. 283/1962, a Porto Marghera, al caso Eternit. 8. La differenziazione della categoria del pericolo e la necessità di una revisione delle nozioni di pericolo e rischio. 9. Fra intentio auctoris, lectoris e operis. L’illusoria utilità delle clausole espresse di pericolo concreto per un “bene giuridico immenso”. La commensurabilità di un pericolo che si punisce… quando c’è stato il danno. 10. Per un bene giuridico intermedio: la sicurezza della consumazione del prodotto. 11. L’unificazione dei reati previsti dagli artt. 440, 442, 444 c.p. e il “nesso di rischio” di un reato doloso. 12. Reati a offesa cumulativa, dolo e colpa grave. 13. Il commercio all’ingrosso di prodotti alimentari nocivi. 14. La pubblicità ingannevole pericolosa. 15. Il disastro sanitario. 16. “Causalità epidemiologica” e salute pubblica. Pubblicato anche in “La sicurezza agroalimentare nella prospettiva europea. Precauzione, prevenzione e repressione”, atti del convegno di Modena, 3-5 novembre 2011, a cura di L. Foffani, A. Doval Pais, D. Castronuovo, per i tipi di Giuffrè, Milano, 2013

Posizioni di garanzia nel diritto penale agroalimentare_2013_Cassazione Penale

The criminal liability for damages to people’s health in the field of food safety depends on one's duty to counteract the danger: who – food manufacturer, supplier or importer – creates a risk for people’s health is under a duty to avert that danger. Concerning the decision risk for the health and safety of food consumers, I suggest the identification of separated and specialized competences grounded on duties of organisation or institutional duties too, for the control of different risk areas with the best expertise.

I costi della criminalità organizzata nel settore agroalimentare italiano

Moneta e Credito, 2018

From the 1990s the Italian agribusiness sector is threatened by a disturbing phenomenon: organized crime in the agribusiness sector.. In this paper we examine the relationship between eco-criminal pressure and consumer food and non-alcoholic drinks price index for the 20 Italian regions and 80 Italian provinces. At regional level, as a proxy for eco-mafia's activities we build an ad hoc eco-criminal index using data from Legambiente. At the province level we use four variables: extortions, counterfeiting, contraband and woods fire. The analysis shows that the eco-mafia can consistently affect the whole agribusiness sector, causing an increase in food prices, especially in the South of the country. By contrast, in the Centre-North of Italy, money laundering seems to reduce food prices for consumers through the reinvestment of illicit proceeds in firms with strong cost advantages.

La riforma dei reati alimentari: dalla precauzione ai disastri. Per una modellistica pentapartita degli illeciti in materia di salute e sicurezza alimentare

B. BISCOTTI-E. LAMARQUE, a cura di, Cibo e acqua. Sfide per il diritto contemporaneo. Verso e oltre Expo 2015, Giappichelli Ed., Torino, pp. 21-45, 2015

SOMMARIO: 1. Dalla precauzione ai disastri. Premessa. – 2. Ciò che conta è la prevenzione, mediante controlli, ma anche mediante interventi sanzionatori. – 3. Il piano amministrativo e quello contravvenzionale di tutela. Imprese lecite e illecite: il modello del d.lgs. n. 758/1994, la responsabilità degli enti e il commercio all’ingrosso di prodotti nocivi. – 4. Come rileva il principio di precauzione: dalle cautele all’illecito, tra penale e amministrativo. – 5. Segue: il riparto tra il principio di libertà di produzione, e i suoi possibili abusi, e la regola di una disciplina autorizzativa a normazione continua. La nocività conosciuta al solo produttore e quella sconosciuta a tutti. – 6. Le informazioni commerciali false o incomplete, pericolose per la salute. – 7. Il Progetto 2009 più in generale: la revisione dei delitti e l’introduzione della fattispecie di disastro sanitario. – 8. La riscrittura dei modelli preventivi (di rischio) esistenti e la riforma dell’art. 5, legge n. 283/1962. – 9. I cinque modelli di tutela penale esistenti e in fieri. – 10. Le prestazioni e la tenuta di questi modelli.

Costi ed effetti delle attuali scelte di criminalizzazione in materia alimentare

in M. GALLI, N. RECCHIA (a cura di), Gli effetti collaterali delle scelte di criminalizzazione, Napoli, 2023, pp. 361-378, 2023

Diritto penale e chilling effect, NICOLA RECCHIA 73 Chilling effect: una prospettiva terminologica, LAURA CLEMENZI 91 I risarcimenti punitivi e il problema dell'overdeterrence, FLAVIO PETROCELLI 113 Gli effetti collaterali delle scelte di criminalizzazione, tra scienza della legislazione e teoria dell'interpretazione, CARLO SOTIS 139 Le promesse di un "metodo". PNRR, riforme del sistema penale e "tracce" di una nuova scienza della legislazione, NICOLA SELVAGGI 153 Gli effetti collaterali della criminalizzazione sulla soggettività politica: note interdisciplinari e comparate, ZELIA GALLO 163 Indice 6 SEZIONE II EFFETTI COLLATERALI E SCELTE DI CRIMINALIZZAZIONE: PROSPETTIVE SETTORIALI Libertà di espressione e chilling effect, ALESSANDRA GALLUCCIO 181 Folla delinquente, lotta al nemico ed eterogenesi dei fini: esempi recenti in tema di pedopornografia e possesso di bambole sessuali, PAOLO CAROLI 191 La responsabilità penale degli operatori sanitari: dalla medicina difensiva alla politica delle "norme scudo", EMMANUELE PENCO 209 "Chi non fa non falla": la Pubblica Amministrazione dinnanzi al reato di abuso d'ufficio, ANDREA MERLO 237 Delitti di turbativa, eccedenze ermeneutiche ed effetti collaterali, ALESSANDRA SANTANGELO 259 Corruzione del parlamentare e mediazione onerosa nello specchio del chilling effect, NICOLA MARIA MAIELLO 287 Il confine disfunzionale. Qualifiche pubbliche ed esternalità negative nel controllo penale delle attività amministrative ed economiche, NICOLÒ AMORE 309 Risultati attesi ed effetti indesiderati della "autoregolazione regolata" in materia penale, DAVIDE BIANCHI 331 Costi ed effetti delle attuali scelte di criminalizzazione in materia alimentare, EMANUELE BIRRITTERI 361

Diritto agroalimentare innanzi alle sfide dell’innovazione

2020

Regulatory and institutional innovation in Agri-Food Law is a central topic of the research of those years, both in the domestic and in the European dimension. In this context, the relationship between technological innovation and legal innovation is a central and qualifying dimension. An analysis, albeit short, of the experiences of these years allows us to identify the emergence, with increasing evidence, of a multilevel legal corpus, which builds up rules intended for the agri-food system, addressed to include the whole set of structures, activities and relationships, subject to multi-level regulatory interventions, and thus proposes a sort of open laboratory, which moves towards a complex polycentric system of regulation, in which global, European and domestic levels intertwine, and public and private responsibilities operate, carried out to a systemic framework through vertical and horizontal cooperation and subsidiarity.

Deleghe di funzione, autonomia privata e responsabilità penale nelle strutture aziendali complesse del settore alimentare

Cass. pen. Sez. III Sentenza, 10 settembre , n. 44335 Reg. (CE) 29042004, n. 852/2004 La recente sentenza della III Sezione penale della Corte di cassazione, richiamandosi alla giurisprudenza formatasi in punto di delega di funzioni in strutture complesse, nell'ambito del diritto penale alimentare, ha riconosciuto ancora una volta che per aversi una delega efficace non è necessario il requisito della forma scritta. In particolare, i giudici di legittimità affermano che nel settore privato la realtà della "delega" è nei fatti e dipende dall'articolazione dell'azienda e dai rapporti giuridici che fanno capo all'imprenditore. 16/5/2017 Stampa documenti http://pa.leggiditalia.it.ezp.biblio.unitn.it/rest?print=1 2/9