La certificazione delle competenze tra istruzione, formazione, lavoro e orientamento (original) (raw)
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L’orientamento tra competenze e politiche della formazione
Parimenti alle modificazioni che ha conosciuto il mondo giovanile e le rappresentazioni che questi hanno della vita, lo stesso concetto di orientamento ha assunto nuove sfumature. In virtù di questa evoluzione concettuale si assiste ad uno spostamento che conduce da una visione dell’azione orientativa come semplice attività di intervento mirata a fasce deboli, ad azione di promozione capace di veicolare nuovi significati al progetto di vita personale e professionale. Nel corso dell’ultimo decennio, la transizione dalla scuola al lavoro è divenuta sempre più difficile, lunga ed incerta, tanto da spingere il legislatore a considerare nuovi strumenti di accesso per favorire l’ingresso dei giovani nella vita attiva. Il passaggio dalla formazione al lavoro implica l’incontro di differenti soggetti: giovani, mondo del lavoro e scuola (Viteritti, 2001). Passaggio quanto mai delicato poiché non sono ancora del tutto chiari i nessi e le correlazioni tra sviluppo economico, sostegno all’occupazione e formazione (Zucchetti, 2000). I titoli di studio, del resto, sono solo in parte predittori del successo lavorativo dei soggetti, in special modo, in contesti ove tali titoli sono molto inflazionati. Inoltre, è possibile rilevare una certa incoerenza tra inserimento professionale e formazione ricevuta (Benadusi, 2001), o situazioni di intrappolamento che nel breve-medio periodo rischiano di tradursi in bad jobs dai quali è difficile uscire.
Certificazione delle competenze e strategie didattiche
Nella attuale società post-industriale, il possesso di competenze sta diventando un fattore di discriminazione di fronte alla disoccupazione, agli sconvolgimenti tecnici, alle forti disuguaglianze in termini di reddito e di qualità della vita. Nella prospettiva di un apprendimento non più confinato agli anni della scolarizzazione ma esteso a tutta la vita, la questione della costruzione di competenze, a partire dal sistema scolastico, e della loro certificazione, può rappresentare l’insieme dei nodi attorno ai quali giocare il rinnovamento del sistema formativo. Il volume affronta questa complessa problematica da una duplice prospettiva. La prima muove dalla constatazione che esiste una particolarissima triangolazione “dinamica” tra i tre concetti chiave del discorso, certificazione, crediti e competenze, e dall’idea che la definizione di questa relazione possa determinare il futuro stesso della scuola del terzo millennio e la qualità dell’offerta formativa. La seconda, invece dal considerare il principio di uguaglianza, nelle sue diverse declinazioni, come il paradigma che, se posto alla base di ogni riflessione teorica e di ogni scelta organizzativa e didattica concreta, è in grado di caratterizzare i processi formativi essenzialmente come contributi all’equità dell’intero sistema sociale e allo sviluppo della democrazia. A partire dunque da una ricognizione delle questioni poste dal problema della certificazione, il volume cerca di mostrare come una base culturale ampia e solida, una didattica moderna, flessibile ed efficace ed un sistema certificatorio condiviso, riferito a precisi standard di qualità, contribuendo ad impedire che vengano perpetuate situazioni di privilegio sociale ed economico, possano costituire una delle leve del cambiamento sociale.
Il percorso AIB per l’attestazione delle competenze
Biblioteche oggi, 2018
The article examines the path undertaken by the Italian Library Association (AIB) to offer its associates opportunities for professional empowerment. This aim was pursued by fostering continuing professional development practices and developing blended learning models as means for the application of the principles announced in documents such as the “Guidelines for continuing professional development” and the “Directions on continuing professional development”, based on the current legislation in the European Union and in Italy. Moreover, the AIB portfolio is presented, a model constituting a new tool for the information professionals towards the recognition and the validation of competences.
Certificazione delle Competenze nella Scuola Italiana. Norme, riflessioni, prospettive
2017
Con il D.M. 742/17 vengono emanati i modelli nazionali di certificazione delle competenze. Il presente contributo vuole fornire una traccia di riflessione sull’interconnessione tra costrutto di competenze, didattica per competenze e certificazione delle competenze. E fondamentale comprendere che senza una reale e consolidata didattica per competenze, che consideri il rovesciamento della prospettiva del processo di insegnamento/apprendimento, la cer- tificazione delle competenze diventa mera pratica burocratica, fine a se stessa. Partendo dalla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio (Lisbona, 2006), che delinea le otto competenze chiave, di cui tutti hanno biso- gno per la crescita personale, la cittadinanza attiva, l’inclusione e l’occupazione, si giungera a considerare le Indica- zioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, che affermano i traguardi da raggiungere per lo sviluppo delle competenze. Con l’introduzione de...
Apprendimento e competenza: un nodo attuale
2003
Il termine "competenza" è diventato da alcuni anni una parola ricorrente in prospettive disciplinari e in contesti diversi: è largamente usato in settori differenti delle scienze organizzative (cfr. per una rassegna, Consoli e Benadusi 1999), ricorre negli studi psicologici cognitivisti e socio-culturali (Billett 1996; Billet 2001), è presente nelle riflessioni a proposito di valutazione e certificazione e nelle politiche del lavoro (Auteri e Di Francesco 2000), è indicato infine, come leit-motiv delle politiche rivolte alla scuola come criterio innovatore. Questa larga diffusione tuttavia è ragione di forti ambiguità, sia per la polisemia inevitabile dovuta proprio alla ricorrenza in ambiti diversi e talora anche lontani, sia perché non sempre sono chiare le Apprendimento e competenza: un nodo attuale Anna Maria Ajello* La nozione di apprendimento a cui si può far riferimento, se pensiamo alla competenza, si caratterizza come esito di attività autentiche a cui il soggetto prende parte e di cui riconosce a pieno il significato, e non come esito di apposita memorizzazione. La sua fondamentale caratteristica è il diretto coinvolgimento dell'individuo e il suo prendere parte attiva, tanto da imparare con tutti i cinque sensi e non soltanto mediante l'ascolto e lo studio solitario. * Anna Maria Ajello insegna Psicologia dell'educazione presso la Facoltà di Psicologia 2 dell'Università di Roma "La Sapienza2". Studia i problemi di acquisizione delle conoscenze sociali e della competenza professionale. Ha pubblicato di recente: La competenza professionale (Milano, Franco Angeli,1998), curato con S. Meghnagi; L'orientamento dentro e fuori la scuola (Firenze, La Nuova Italia, 2000), curato con S. Meghnagi e C. Mastracci; il saggio Economy and knowledge acquisition: How to make easier, how to face obstacles nel volume Young People's Understanding of Economic Issues in Europe a cura di M. Hutchings, M. Fulop e A.M. van den Dries (Stoke-on-Trent, Trentham, 2001). (annamaria.ajello@uniroma1.it).
Sei mesi di osservatorio sulla validazione delle competenze informali
Recentemente, le iniziative di certificazione delle competenze apprese in ambiente non formale e informale, realizzate a livello nazionale, tendono ad incrementare, forti anche del sostegno proveniente dalle policy europee per lo sviluppo di una relazione attiva e virtuosa tra formazione e inserimento/reinserimento nel mercato del lavoro. In questa relazione virtuosa, le competenze (e la possibilità di validarle e certificarle) assumono un ruolo determinante. Le iniziative sviluppate negli ultimi anni in Italia assumono inevitabilmente una dimensione differenziata, a livello territoriale, per tipologia e significatività, considerata anche la competenza articolata tra le amministrazioni centrali, regionali , provinciali e comunali in materia di formazione, orientamento, inserimento e reinserimento professionale. Da qui la difficoltà, in gran parte di tipo metodologico, a identificare un unico modello valido a livello nazionale per riconoscere competenze spendibili sul mercato del lavoro. L'interesse è volto a consolidare quei tratti comuni che contraddistinguono le buone pratiche di validazione e certificazione delle competenze apprese in ambiente non formale e informale, che vedono: le imprese agire, in modo implicito o esplicito, come soggetto formativo; le risorse umane migliorare attraverso la valutazione delle proprie esperienze lavorative. In questo quadro di riferimento, nasce SAVing -Sharing Positive Actions for Valorisation of Informal learning, Finanziato nel quadro del Programma Europeo LLP 2011 KA1-ECET, l'iniziativa è finalizzata a promuovere la riconoscibilità e la trasferibilità di procedure di validazione delle competenze acquisite in contesti informali e non formali, per facilitare l'operato delle organizzazioni coinvolte e per stimolare la capacità degli altri destinatari (piccole imprese, lavoratori, studenti, …) di reperire informazioni, strumenti e relazioni utili per orientarsi nel campo dei processi di validazione delle competenze.
Buone prassi per la certificazione delle competenze al termine dell'obbligo di istruzione
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2017
The article describes the research results on the competences ePortfolio for the recognition and validation of non-formal and informal prior learning within the framework of the adult education system in Italy, conducted by the author in the PhD in Theory and research in education, at the Department of Education of the University Rome Tre, between 2014 and 2016. It focuses on presenting the results of the research activity, which can be outlined on three different levels: individual, organizational and systemic. On an individual level, the research results confirm that the choice of the narrative-autobiographical method and the adoption of different narrative tools - as the ePortfolio - is effective for the reconstruction of own history and the valorisation of own competences. The figure of the “Expert in guidance for the identification of competences and the validation of prior experiential learning” reveals itself as the key figure of the procedures. The role of education, training, guidance systems and work organizations, in which the procedures need to be increasingly institutionalized, comes into play. They are called upon to equip themselves with devices specially designed to develop and manage such procedures, made up of dedicated offices, qualified personnel to provide related services, guidelines to be adopted in relation to methods and tools, which can be used. Reflections, in conclusion, can only move on the level of the systems. The research findings confirm that the role and the contribution of the CPIA - Provincial Centers for Adult Education may be crucial to the implementation of this system, to be achieved through the launch of the territorial networks for lifelong learning, provided by Law 92/2012.
2018
Dal riconoscimento alla certificazione delle competenze non formali e informali. una riflessione comune tra scuola, lavoro, volontariato p. 1 2. Competenze di base e competenze trasversali: riconoscimento e trasferibilità nei diversi sistemi p. 12 3. Non-formal and informal skills: which roadmap for adult education in italy? p. 25 4. Oltre l'autoreferenzialita', verso un sistema nazionale di certificazione delle competenze p. 32 5. Come costruire una rete per l'apprendimento permanente: alcune proposte p. 45 6. Soft skill: dal modello dell'occupabilita' alla certificazione delle competenze p. 53