Nuovi percorsi fra le memorie del corpo : sugli stilemi gestuali di Debussy (original) (raw)

2008, Dalmonte, R., Spampinato, F. (éds), Il Nuovo in musica. Estetiche tecnologie linguaggi, Lucques, LIM

Fra le tendenze che accomunano i recenti filoni della ricerca musicologica, alcune sembrano suscettibili di dar vita a proficue convergenze tematiche e metodologiche. Malgrado l’attuale persistenza del dualismo fra musicologie “storiche” e “sistematiche” nelle strutture e istituzioni universitarie di vari paesi, gli ultimi decenni sono stati testimoni della possibilità di un’apertura interdisciplinare che ha permesso di valorizzare in modo organico i contributi di diversi territori di ricerca. Questo ha portato oggi, da un lato, ad una «musicologia contaminata» e «arricchita da una moltitudine di nuove sotto-discipline» [Grabócz 2007, 9] e, dall’altro, ad una sempre maggiore ricerca dell’interazione e della cooperazione fra i diversi campi della musicologia sistematica (come auspicato, fra l’altro, da Richard Parncutt [2007]), fino a dar vita a «reti di interscienze» in grado di indagare tematiche «trasversali» (come preconizzato da Bernard Vecchione [1992]). Se da tale sfondo epistemologico ci spostiamo verso quello che sarà qui il nostro specifico centro di interesse, il senso in musica (campo privilegiato per l’esercizio di queste «trasversalità», in quanto è «tra le discipline» e obbliga a «percorsi traversi» [Stefani 1987, 376]), notiamo che, all’interno di questo articolato territorio di studio, negli ultimi anni pare manifestarsi un interesse crescente nei confronti delle “origini profonde” della significazione musicale, di ciò che precede la formazione del segno musicale, che ne determina la costituzione e il funzionamento. Cercheremo qui di mettere in evidenza i punti di contatto fra alcuni di questi approcci musicologici, per poi fornire un’esemplificazione di quello che si presenta come un «nuovo musicologico» attraverso la sua applicazione allo studio di ciò che può apparire come un «nuovo musicale»: la combinazione, da parte di un musicista, di stilemi musicali in modo da formare schemi melodici che la storia della ricezione ha riconosciuto come “originali” o, perlomeno, “personali”. Un’indagine musicologica interdisciplinare che metta in evidenza le radici corporee del gesto musicale permetterà di cogliere meglio il nesso esistente fra innovazione linguistica e ricombinazione di elementi noti, fra invenzione e memoria, fra nuovo e archetipico.