Il miraggio della prosperità. Immigrati e movimenti religiosi alternativi nella provincia di Bergamo (original) (raw)
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Le religiones novae in città: la rivoluzione pastorale degli ordini mendicanti
Le religiones novae in città: la rivoluzione pastorale degli ordini mendicanti, in Firenze prima di Arnolfo. Retroterra di grandezza, Atti del ciclo di conferenze, Firenze 14 gennaio 2014-24 marzo 2015, a cura di Timothy Verdon, Firenze, Mandragora 2016, pp. 155-162, 2016
Il saggio analizza l'impianto delle Religiones Novae (ordini così detti mendicanti) nella Firenze del primo Duecento, evidenziando l'impatto della nuova pastorale sui laici e sulle donne. The essay analyzes the diffusion of the Religiones Novae (the so-called mendicant orders) in the early thirteenth-century Florence, highlighting the impact of the new pastoral care on laity and on women.
I" tesori degli emigranti" nella Diocesi di Novara. Una rivisitazione e alcune riflessioni
Gli emigranti e i loro regali, Atti del convegno (Como 15-16 novembre 2019), a cura di E. Bianchi, G. Virgilio, 2021
I "tesori degli emigranti" nella Diocesi di Novara. Una rivisitazione e alcune riflessioni Il tema delle rimesse degli emigranti è stato sondato ripetutamente dagli studi più recenti per le aree alpine e prealpine dell Italia settentrionale, intrecciato a problematiche economiche e sociali, imprescindibili per la sua comprensione. In questo ambito, gli studi della scrivente hanno preso in considerazione l area novarese e quella del Lago d Orta in particolare, nella propensione emigratoria dei suoi abitanti, con relativo invio di importanti opere d arte dai luoghi di spostamento 1. Nello stesso territorio della diocesi altre zone erano investite dal problema e tra queste nello specifico l Ossola, solo in parte indagata 2. Il Lago Maggiore, dal canto suo, risulta meno coinvolto in materia, se si escludono le località della Canobina, almeno relativamente a spostamenti più lontani, con l elezione di Milano a città preferita 3 : in questo caso un ruolo significativo era detenuto dallo stesso lago, luogo di transito e di collegamento, fondamentale per lo spostamento di merci e uomini. Diversamente le migrazioni propriamente dette sembrano assenti a Novara città, periferia milanese e interessata naturalmente dall arrivo di opere dalla capitale del ducato. Abbiamo disquisito in altra sede delle modalità del fenomeno nel novarese, dei mestieri praticati, della varietà degli artisti prescelti per i doni alla patria, con le presenze di esemplari romani, lombardi e toscani e con una cultura nell insieme composita che si concentrava essenzialmente nelle chiese, luoghi di identificazione della
Pace e Bene. La spiritualità cappuccina tra Bergamo e Brescia
2023
La scelta di nominare congiuntamente Bergamo e Brescia a Capitale della cultura italiana per l'anno 2023 obbliga giocoforza gli enti museali presenti in questi territori ad elaborare progetti espositivi che cerchino di tener conto di questa peculiarità e quindi di suggerire proposte che riescano a fondere insieme le due realtà così vicine, ma al contempo diverse per storia e tradizioni. Nel suo piccolo il MACS di Romano di Lombardia ha voluto far propria l'idea del conservatore, nonché responsabile storico-artistico della Soprintendenza ABAP di Bergamo e Brescia, dott. Angelo Loda, di costruire una mostra che raccontasse fatti e vicende della comunità cappuccina bergamasca e bresciana che, a partire dal 1587 e fino alle soppressioni napoleoniche, era non a caso strutturata in un'unica Provincia denominata dei Santi Faustino e Giovita. Provincia che giunse a contare fino a trentaquattro conventi, di cui ventidue nella Custodia di Brescia e i rimanenti in quella di Bergamo, che nel tempo si arricchirono di un notevole patrimonio storico-artistico, successivamente disperso e solo in parte giunto fino ai nostri giorni. Di questo patrimonio la mostra ha voluto mostrare essenzialmente due aspetti: le opere aventi a tema i vari santi e beati della famiglia cappuccina e i frati bresciani e bergamaschi più noti attraverso alcuni ritratti. Passeranno in rassegna i vari santi cappuccini a partire da Felice da Cantalice, il primo ad essere canonizzato, Giuseppe da Leonessa e Fedele da Sigmaringen, Serafino da Montegranaro, Lorenzo da Brindisi per citare solo i più conosciuti, campioni della spiritualità dell'ordine, nei loro vari carismi, chi per la sua mitezza contemplativa, chi per il suo martirio eroico per la fede, chi per la sua competenza teologica e scritturale. Saranno inoltre esposte due tele di santa Veronica Giuliani e della beata bresciana Maria Maddalena Martinengo, cappuccine distintesi per la loro spiritualità, pervasa da venature mistiche. 7 6 © Fondazione Credito Bergamasco-Bergamo © M.A.C.S. Museo d'Arte e Cultura Sacra-Romano di Lombardia I diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. © Gli autori per i loro testi ISBN 978-88-85478-30-5 Il M.A.C.S.-Museo d'Arte e Cultura Sacra, in Romano di Lombardia-ringrazia gli enti, le istituzioni e i collezionisti che hanno messo a disposizione le opere e consentito la pubblicazione in catalogo delle relative riproduzioni fotografiche; si menzionano, in particolare, i crediti (relativi, come d'uso, alle opere di rispettiva pertinenza):
Movimenti e "nuove comunità" nelle parrocchie secondo le prospettive di "Redemptoris missio"
Movimenti e "nuove comunità" nelle parrocchie secondo le prospettive di "Redemptoris missio"; Le aggregazioni ecclesiali e il loro contributo missionario alla pastorale parrocchiale nell'Arcidiocesi di Split-Makarska (Croazia), Excerptum Thesis ad Doctoratum in S. Theologiae consequendum, Roma 2017, 2017
La rapida trasformazione della società rappresenta una grande sfida per la missione della Chiesa locale. Si avvertono esigenze nuove, mentre la pastorale ordinaria non sembra in grado di poter rispondere ad esse in modo soddisfacente. Ci vuole un rinnovamento pastorale che non tratti solo un ripensamento delle forme e delle strutture pastorali, ma in primis una vera metanoia pastorale di tutti i soggetti pastorali, sia pastori che laici. La mentalità ereditata si è mostrata come la sfida più grande che si deve superare se si vuole fare un passo avanti verso la pastorale missionaria. In breve, è necessario riequilibrare la pastorale ordinaria portandola da uno stile autoreferenziale a uno stile missionario, non come un fatto eccezionale o di emergenza, ma come normalità quotidiana. Per raggiungerlo è necessario che le parrocchie superino due sfide: non essere comunità “autoreferenziali” e non essere un “centro di servizi”. Esse sono chiamate a mettere in pratica l’ecclesiologia della comunione, cioè realizzare una Chiesa di comunione che sappia riconoscere nell’uomo concreto la sua “via fondamentale”. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo proposto il modello comunionale che vede la parrocchia come una comunità partecipativa, un luogo dove diversi soggetti pastorali (consiglio pastorale, consiglio degli affari economici, movimenti, nuove comunità, altre forme di coinvolgimento dei laici ecc.) collaborino nella stessa missione evangelizzatrice.
Atlante dell'immigrazione a Bergamo ATLANTE DELL'IMMIGRAZIONE A BERGAMO
il lavoro editoriale / università, Ancona (Progetti editoriali srl-cp 297-60100 Ancona) www.illavoroeditoriale.it Introduzione pag. Le tante migrazioni di Giuliano Bernini ed Emanuela Casti SCENARI DI RIFERIMENTO Capitolo 1. » La diaspora cinese e il territorio in movimento di Emanuela Casti Capitolo 2. » La lingua cinese e i suoi dialetti: una mappa linguistica di Giuliano Bernini LA DIASPORA IN TRASPARENZA Capitolo 3. » Un gigante in movimento: la Cina fra tradizione e modernità di Silvia Crotti Capitolo 4. » Cinesi d'Europa: territori in rete di Silvia Crotti Capitolo 5. » Cinesi di Bergamo: il territorio urbano e il sistema abitativo di Alessandra Ghisalberti Capitolo 6. » Alla conquista del mercato: un processo di territorializzazione economica di Alessandra Ghisalberti Capitolo 7. » La scuola, una realtà multiculturale di Alessandra Ghisalberti Capitolo 8. Le lingue tra i Cinesi d'Italia » di Ada Valentini Sommario Capitolo 9. Educazione interculturale: il progetto ALIS pag. di Roberta Grassi Appendice » di Qiyan Zhan Indice delle tavole, figure e grafici » Bibliografia » Gli autori » 1 Raffestin, che per primo ne ha dato una definizione, sostiene che la territorialità è l'insieme di relazioni in grado di esprimere la multidimensionalità del vissuto territoriale dei membri di una collettività (Raffestin, 1981, pp. 163-167). Tale concetto, che sarà affrontato nelle pagine che seguono, è oggi al centro degli studi sullo sviluppo locale.