La Battaglia di Raphia. Il problema della composizione etnica dell'esercito tolemaico (original) (raw)

LA QUESTIONE COLONIALE ITALIANA. PROGETTI PER L'IMPIEGO TATTICO DELLE TRUPPE METROPOLITANE IN TRIPOLITANIA (1949)

Bollettino dell'ufficio Storico. Raccolta di studi storico militari, 2021-2022, 2023

La questione coloniale italiana dopo la Seconda guerra mondiale passò anche attraverso il breve periodo di discussioni internazionale sulla sorte dei territori d'oltremare. Durante i colloqui politici, l'Esercito iniziò a preparare dei piani militari di ritorno in colonia al fine di prendere il controllo del territorio dall'Amministrazione Britannica di occupazione e assumere l'eventuale amministrazione fiduciaria. Tra i territori coloniali, la Tripolitania assunse un valore politico ed economico maggiore, tanto che la pianificazione militare arrivò fino ai dettagli tattici di impiego delle unità militari, frutto delle lezioni individuate durante il conflitto. Fu così, che un ex ufficiale coloniale, presentò un modello per agire in un territorio vasto e desertico come quello tripolitano.

La Grande Guerra lontana dalle trincee: la questione adriatica dentro il conflitto militare

L'Idomeneo, 2018

The control of the sea routes became urgent during the Great War because in the Mediterranean sea sailed English and French ships which, besides transporting goods and weapons, moved troops from colonial areas. In the northern area of the Adriatic, sheltered among the rocky coasts and the closed gulf of Cattaro, was installed the Austro-Hungarian fleet that through the Channel of Otranto reached the open sea and with the help of the submarines threatened the navigation of the Triple Entente. The control of the Channel of Otranto became therefore a priority. The neutrality position that Italy had assumed showed soon its uselessness because it would have meant staying out of the games and being crushed among the other great powers of Europe. The young Italian Royal Navy felt the urgency of opposing the dominance exercised in the Adriatic sea by the Austro-Hungarian and since 1909 it had elaborated military plans for the control of those coasts. The declaration of war of May 24th 1915 didn't caught the Royal Navy completely unprepared and with the collaboration of the Allies prepared a barrier line at the entrance to the Channel of Otranto that, despite some deficiencies, opposed the Austro-Hungarian war activities and not a few were the naval battles recorded in the Adriatic sea. Riassunto. Il controllo delle tratte marittime divenne impellente nel corso della Grande Guerra poiché nel Mediterraneo transitavano navi inglesi e francesi che, oltre a trasportare merci e armi, spostavano truppe dalle aree coloniali. Nell'area settentrionale dell'Adriatico, riparata tra le coste rocciose e le protette bocche di Cattaro, si era insediata la flotta austro-ungarica che attraverso il Canale d'Otranto raggiungeva il mare aperto e con l'apporto dei sommergibili rappresentava una grave minaccia alla navigazione delle forze della Triplice Intesa. Il controllo del Canale d'Otranto divenne quindi una priorità. La posizione di neutralità assunta dall'Italia si dimostrò ben presto controproducente perché avrebbe comportato rimanere fuori dai giochi politici e schiacciata tra le altre potenze europee. La giovane Regia Marina Italiana avvertiva l'urgenza di contrapporsi al predominio austro-ungarico esercitato nel mare Adriatico e sin dal 1909 aveva elaborato piani militari per il controllo di quelle coste. La dichiarazione di guerra del 24 maggio 1915 non colse la Regia Marina del tutto impreparata e con la collaborazione degli Alleati approntò una linea di sbarramento all'imbocco del Canale d'Otranto che, nonostante

Per una nuova edizione della "Storia" del Varchi: il problema storico e testuale

Benedetto Varchi’s monumental "Storia Fiorentina" was left unfinished at the author’s death (1565), only to be printed in 1721. Given its alleged Republican contents and its circulation only in manuscript form, the work soon became the object of ideological appropriations. The present contribution highlights the historical and textual problems of Varchi’s "Storia," and analyses the various vicissitudes of the work in preparation for a critical edition. It provides for the first time a description of the various compositional stages of the text. It also documents the ways in which various seventeenth- and eighteenth- century scholars, cardinals and princes tried to rediscover the "Storia’s" ‘complete’ text. The findings of this article invites us to reconsider the real significance of the failed publication of Varchi’s Storia: rather than the result of censorship, it shows that the Medici chose not to publish the work because they did not wish to disseminate it to a wider public.

Il linguaggio dei tocapukuna per riscrivere la storia

Questo lavoro apre una nuova linea di investigazione sul significato del TOCAPU. E' una linea che potrebbe dimostrarsi errata, nata solo per il verificarsi di una serie di coincidenze, ma è sicuramente una teoria affascinante che merita di essere analizzata.