Per un nuovo 'illuminismo digitale'. Pensare i media oggi. Intervista a Sybille Krämer (original) (raw)

Giornalismo e giornalisti nell'epoca della cultura digitale

Cambia, e come, il modo di fare giornalismo nell’epoca dei social network, in cui mutano spazi, luoghi e tempi? Cambiano le fonti da cui il giornalista attinge per il suo lavoro? Come cambia il ruolo delle agenzie stampa nell’epoca dell’istantaneità delle notizie? Quali sono i nuovi problemi etici che possono nascere dall’entrare in una nuova cultura come quella digitale, territorio ancora poco esplorato, per una professione come quella del giornalismo che ha alle spalle una storia fatta di solide tradizioni e che si trova nuovamente a dover fare i conti con cambiamenti non solo di mezzi, tecnologie, ma prima di tutto culturali? Citizen journalism e giornalismo partecipato, dove tutti possono diventare reporter, alleato o rivale del giornalismo professionale? C’è bisogno di nuove etiche, di nuove regolamentazioni condivise per non perdersi nel labirinto delle offerte e delle possibilità del mondo digitale? Giornalismo: realtà destinata ad estinguersi oppure realtà destinata a cambiare ed evolvere? Sono queste alcune delle domande che guidano la stesura di questa tesina e su cui, attraverso casi reali, ci si prova ad interrogare e trovare nuovi spunti da cui partire.

L’occhio dello sciame: perché la società digitale ha bisogno degli intellettuali

Narrability Journal, 2017

Il mondo che conosciamo, quello della comunicazione digitale e della mediatezza, è segnato da un’incessante proliferazione di voci. Se per alcuni questa polifonia incarna la promessa di un’intelligenza collettiva e di un sapere finalmente libero dalle costrizioni del potere, per molti altri essa non è altro che una cacofonia, un brusio dissonante in cui ogni informazione diventa ambigua e ogni opinione sospetta. A chi dare retta, e come farsi dar retta? La mia tesi è che oggi, forse più che mai, abbiamo bisogno degli intellettuali pubblici, intesi in senso lato come narratori e narratrici autorevoli e portavoce di idee, progetti e comunità. L’articolo si conclude con una proposta per riconciliare il primato dell’intellettuale con la pluralità virtuosa del pubblico: diventare l’occhio dello sciame.

Sguardi digitali. Docenti, studenti e nuovi media

2017

Il volume presenta i risultati di un articolato progetto di ricerca avente come oggetto gli sguardi digitali adottati da studenti e docenti per dare significato all’uso che, fuori e dentro la scuola, essi fanno dei nuovi media. Ci sono gli sguardi dei ragazzi che danno per scontata la presenza di Internet o dei social network nella loro quotidianità. E gli sguardi adulti sui media e sulle tecnologie, spesso intese da genitori e insegnanti più come fonte di rischio che di opportunità. In una prospettiva educativa più ampia, c’è anche lo sguardo della scuola come istituzione che, con alterne fortune, dà una certa direzione all’introduzione del digitale. Inoltre, nella quotidianità delle aule, ci sono gli sguardi degli insegnanti, che testimoniano l’uso dei media da parte dei ragazzi, interpretandolo attraverso la loro competenza professionale e la propria esperienza del digitale. È in grado la scuola di fronteggiare le tante sfide poste dal digitale? Quali immagini e rappresentazioni stanno circolando tra gli insegnanti e gli studenti? Di quali risorse dispongono i docenti per riconoscere, formare o riposizionare le competenze che i ragazzi hanno rispetto all’uso dei nuovi media? Cosa significa parlare di literacy nell’uso dei media digitali? A partire dalle voci stesse di studenti e docenti, il volume affronta questi interrogativi complessi, nel tentativo di identificare terreni di dialogo e di confronto nei quali, superando l’opposizione noi-loro, le diverse generazioni possano giocare il proprio ruolo nel mondo dei media.

Nuovi media, vecchie prassi. Tecnologie digitali e Media Literacy

2015

Il presente contributo intende esaminare alcune delle problematiche maggiormentericorrenti nel rapporto tra tecnologia e educazione. Le sfide impostedalla societa della conoscenza generano bisogni formativi inediti chei tradizionali sistemi educativi non riescono a fronteggiare. Al di fuori diquesti, invece, le tecnologie digitali vengono concepite e si diffondono,generando nuove forme di “intelligenze collettive” (Levy, 2002) e “cultureconvergenti” (Jenkins, 2007) che diventano sempre piu “partecipative”(Jenkins 2010).Si cerchera prima di tutto di mostrare come, nel rapporto tecnologie-educazione,esista ancora il rischio dell’anamnesi storica, quindi verra discussoil paradigma generazionale, divenuto quasi uno slogan, dei nativi/immigratidigitali e, infine, verra trattata la questione dell’accesso alle tecnologiedefinito all’interno dell’ecologia dei nuovi media.