Corso filosofia 2016-17 L'uomo e il limite versione word (original) (raw)

Sono troppo cosciente… Fernando Pessoa "Faust" Quel segreto consiste nel fatto che non è lecito permettersi tutto. Un'epoca in cui tutto è permesso ha sempre reso infelici coloro che vivevano in essa. Onestà, continenza, cavalleria, musica, la morale, la poesia, la forma, il divieto, tutto ciò non ha altro scopo più profondo che dare alla vita una forma limitata e precisa. La felicità senza limiti non esiste. Non v'è grande felicità senza grandi divieti. Anche negli affari non si può correr dietro a qualunque profitto, se no non si approda a nulla. Il confine costituisce l'arcano del fenomeno, il segreto della forza, della fortuna, della fede e del problema di sostenersi, uomo microscopico, nell'universo sconfinato. Robert Musil L'uomo è -così pare -l'unico essere finito che aspiri all'infinito. Da qui derivano la sua grandezza e la sua infelicità strutturale. Diceva Jean Paul Sartre che non esiste propriamente una "natura umana", perché essa è continuamente "in fieri", si configura e modifica costantemente in funzione delle scelte che ogni giorno ognuno di noi è "condannato" a compiere. L'uomo è un pro-getto, sempre incompiuto, sempre teso a trascendere se stesso e la realtà in cui è inserito. Siamo costituiti, in quanto individui, da tutto un insieme di limiti strutturali (fisici, cronologicospaziali, socioculturali, psicologici); ma questi limiti sono mobili, fluidi, si modificano costantemente nel tempo, e noi li superiamo continuamente. E' proprio il limite che ci definisce come esseri singoli; siamo individui proprio perché de-limitati rispetto agli altri. Se l'uomo ha sempre voluto superare i suoi limiti, ciò è avvenuto nel senso di farli retrocedere, di spostarli, non certo di eliminarli. Nello stesso tempo però egli crea limiti sempre nuovi, nuovi ostacoli, nuovi muri, in una rincorsa infinita fra bisogni, problemi, desideri e realizzazioni. Nell'essere umano esiste una contraddizione fondamentale fra una realtà biologica limitata ed una coscienza di sè estremamente acuta, unita ad un desiderio illimitato; o -in altri termini -fra un corpo finito ed uno spirito che aspira all'infinito. Si comprende che qui è in gioco una questione filosofica, metafisica, teologica: perché i limiti da sempre infatti appartengono alla definizione di ciò che l'uomo è; l'assenza di limiti, l'infinito, appartengono invece alla definizione di Dio e a ciò che Dio è. Più banalmente, in alcuni esseri umani l'ambizione, non sempre sostenuta da qualità adeguate, è una potente spinta a porsi obiettivi che tanti altri giudicherebbero irrealistici -o disumani. In effetti, un grande ambizioso non si pone limiti, e spesso finisce per franare insieme a tutte le sue realizzazioni. Si vedano le parabole di alcuni grandi leader politici o di grandi conquistatori.. Di fronte agli sconvolgimenti prodotti dall'inarrestabile sviluppo tecnologico del nostro tempo "è diventato urgente ripensare l'idea di limite" (Remo Bodei), per chiederci, ad esempio, se non ci siano dei limiti che non si possano/debbano infrangere -anche se ne avessimo la possibilità. I limiti con cui dobbiamo confrontarci sono molteplici, ed essenzialmente interconnessi: limiti fisici, spaziotemporali, politici, culturali, ecologici, economici, conoscitivi, morali. Limiti fisici. Noi siamo costituiti da un corpo dai confini-limiti precisi, inserito in uno spazio delimitato in cui si muove; non abbiamo il dono dell'ubiquità, ma possiamo muoverci, spostando così anche i limiti spaziali in cui siamo situati. Il nostro corpo è il confine fra noi e il resto del mondo, ma anche il ponte che ci mette in comunicazione con esso. Il corpo che siamo definisce i contorni ed i limiti del nostro essere: non possiamo uscirne. I limiti fisici determinano fondamentalmente la nostra soggezione alla fatica, al dolore e alla morte. Limiti cronologici e spaziali. Noi viviamo in un'epoca storica determinata, siamo stati "gettati" in questo tempo e non in un altro; da questo nostro tempo non possiamo evadere, saltando nel passato o nel futuro. Potevamo nascere in un'altra epoca, forse migliore per noi. Inoltre siamo capitati in un