Un'oinochoe dall'Incoronata. Apprendistato e sperimentazione in Occidente (original) (raw)

L'ospite orientale. Su spinozismo e modernità

Di questa costa, là dov'ella frange più sua rattezza, nacque al mondo un sole, come fa questo tal volta di Gange. Però chi d'esso loco fa parole, non dica Ascesi, ché direbbe corto, ma Oriente, se proprio dir vole. (Par., XI, 50-54)

La passione orientalistica di Federico Borromeo

“Alle redici della passione orientalistica di Federico Borromeo”, in AA.VV., Il progetto culturale di Federico Borromeo tra passato e presente, Milano, Biblioteca Ambrosiana – ITL srl, 2023, 109-119

Le oinochoai di tipo «fenicio-cipriota». Considerazioni sulla diffusione di una forma vascolare fra Oriente e Occidente mediterraneo

The following contribution intends to examine a characteristic shape of the Phoenician ceramic repertoire: the trefoil jug with conical neck, known also in the scientific literature as a " Phoenician-Cypriot " oinochoe. This vase has its genesis in Phoenicia in the transition period between the early and late Iron Age where it is found mainly in funerary contexts. The development of this shape in the mother country during the late Iron Age has been the subject of careful examination starting from the recently highlighted documentation from the al-Bass necropolis at Tyre. Between the 8 th and the 7 th century BC the trefoil jug spread rapidly through the Phoenician west, where it reaches all the principal area of settlement giving rise to different productions in different contexts. We find silver and bronze productions in parallel with the ceramic ones in Cyprus but especially in the grave goods of 'Princely' graves in Tyrrhenian Italy and southern Spain. The study has verified the similarities and differences of these two large groups, demonstrating that the valuable version of the trefoil jug became a highly symbolic object for the local elites in the course of the 7 th century BC, connected to specific funerary practices.

Il Paradosso dell'Infinigono [ITA]

Bella domanda mi direte. E probabilmente già la domanda di per sé è paradossale. Personalmente mi è rimasta in testa la risposta che mi aveva dato un mio amico al liceo. Non mi ricordo bene di cosa stessimo parlando, non ha molta importanza in realtà, ma quando gli ho chiesto "Che cos'è l'infinito?" lui, senza fare una piega, mi ha risposto "Pensa al numero più alto che ti viene in mente". La mia era una domanda più che altro critica, socratica se vogliamo. Anche io avevo più o meno chiaro il significato di infinito, volevo solo sentire che risposta mi avrebbe dato. E la sua fu una risposta molto intelligente e razionale. E credo che la faccia che avessi mentre, per un solo istante, avevo effettivamente provato a pensare al numero più alto possibile fosse esilarante. Ad ogni modo, quella non era esattamente la risposta che cercavo.. La sua era più un'interpretazione che rispondeva alla domanda "Che concetto hai dell'infinito?". Mmmh... Forse posso fare di meglio. La sua era più un'interpretazione che rispondeva alla domanda "Che immagine mentale associ al concetto di infinito?". E la sua immagine mentale era un modello prettamente matematico. Ma non è l'unico: vengono date date tante interpretazioni all'infinito. Il tempo è infinito, l'universo è infinito, Dio è infinito, l'amore è infinito. Albert Einstein sosteneva che pure la stupidità umana è infinita. Insomma, tante immagini mentali associate ad un solo concetto. Ma la domanda che mi sorge spontanea di conseguenza è "In che modo la nostra mente gestisce l'infinito?". Tengo a precisare che con il termine "mente", in questo caso, intendo tutta quella parte adibita all'intelletto e al processo logico-razionale.

Le oinochoai cosiddette" fenicio-cipriote": dai prototipi metallici alle imitazioni ceramiche in Italia centrale

2011

Maria Taloni: Le oinochoai cosiddette "fenicio-cipriote": dai prototipi metallici alle imitazioni ceramiche in Italia centrale…...14 Con questo numero di AIACNews si inaugura un nuovo servizio informativo per i nostri soci con lo scopo di sensibilizzarli alla conoscenza del patrimonio archeologico italiano divulgato attraverso i FOLD&R (Fasti OnLine Documents and Research). Come è ormai noto, FOLD&R è una rivista scientifica che si occupa di pubblicare reports, approfondimenti, studi tematici sugli scavi archeologici in corso in Italia, di cui si forniscono anche notizie brevi nel database ad esso linkato denominato Fasti Online (www.fastionline.org). FOLD&R offre l'opportunità di fruire di notizie aggiornatissime sull'enorme quantità di ricerche archeologiche svolte sul nostro territorio da parte di istituzioni italiane e straniere preposte alla ricerca e alla tutela (Soprintendenze, Università, Accademie e Istituzioni).

L'avventura veneta del 'Probat'

Questo contributo è frutto di un avventurato incontro e di un fecondo scambio tra università e liceo su temi legati alla didattica e, fatto ancor più singolare, tra realtà scolastiche molto distanti tra di loro come il D. AR. FI. CL. E. T di Genova e i due licei ‘prealpini’ della provincia di Vicenza, il ‘G. G. Trissino’ di Valdagno e il ‘Brocchi’ di Bassano. Di questa esperienza, tuttora in corso ed in via di evoluzione, abbiamo dato conto nella seconda giornata di ‘Latina Didaxis XXIX’, presentando il materiale in power point, cioè nella forma che abbiamo ritenuto più adatta per parlare di quella che abbiamo chiamato L’avventura veneta del Probat. Di questo primo esperimento di certificazione di latino in Veneto, infatti, abbiamo voluto riprodurre anche comunicativamente la novità, il senso del work in progress, la fluidità dell’avventura didattica che abbiamo intrapreso, della quale intravvediamo la meta ultima, anche se ancora non chiaramente le vie per raggiungerla: è stato importante comunque partire e fornire la prima mappa del percorso compiuto alle docenti genovesi che ce ne ha indicato la direzione in primis, ma anche a chi voglia affrontare con noi l’esperienza, ed infine, perché no, a chi voglia e sappia mostrarci una strada migliore. Il presente lavoro si articola in una prima parte nella quale Alessandra Bertoldi ricostruisce le esperienze di didattica del latino presso il liceo di Valdagno (VI) e di una seconda parte nella quale presento l’esperienza del Probat riferendomi alle slide del mio intervento che ho riportato tutte nella terza parte. I testi del Probat 2013 e del Probat 2014 sono riportati in allegato A e allegato B di questo articolo

IL GIRO DEL MONDO INTORNO AL TESTO. UN PERCORSO METODOLOGICO PER TESTUALIZZARE LE PRATICHE (IPNOTICHE)

SEMIOTICHE, 2006

Immagine di copertina: Ave Appiano. Immagini interne: elaborazioni grafiche delle seguenti opere: pag. 5 -P. John, Vecchi ricordi; pag. 17 -G. Moreau, Giove e Semele; pag. 35 -H. Lewis, Campo da gioco tra gli slums; pag. 59 -A. Stieglitz, Paula a Berlino;pag. 77 -J. Baader, Collage su manifesto di Haussman; pag. 101 -P. Strand, Ombre; pag. 123 -R. Magritte, La condizione umana; pag. 143 -Studio Guibert, Toulouse-Lautrec mentre posa; pag. 161 -A. Genthe, Scena di cortile; pag. 187 -H. Bayer, Metamorfosi; pag. 209 -G. Richter, Gruppo di personaggi. Le opere sono riprodotte in Il sacro e il profano nell'arte dei Simbolisti a cura di Luigi Carluccio, Galleria Civica di Arte Moderna, Torino 1969 e Combattimento per un'immagine. Fotografi e pittori,