Attualità del pensiero di Gino Loria (original) (raw)
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Prezioso e dimesso : la lingua di Arturo Loria al tempo di "Solaria
2004
Arturo Loria nacque a Carpi, nel 1902, in una famiglia di imprenditori (cappellai legati all'industria del «truciolo»), ebraica per parte di padre. Dall'età di dieci anni alla morte, avvenuta nel 1957, visse a Firenze, dove il padre si era trasferito per lavoro. Abitava in famiglia, circondato dall'affetto dei numerosi fratelli e talvolta partecipe delle loro attività commerciali. Condusse una vita agiata che non lo costringeva a dar seguito ad una laurea in Giurisprudenza presa con poco entusiasmo nel 1926. Trascorreva lunghi periodi di soggiorno all'estero (in particolare a Parigi; ma anche a New York, dove tenne lezioni di letteratura italiana alla Columbia University, nell'anno accademico 1933-1934 e nell'estate del 1937); faceva conferenze, viaggiava, coltivava passioni musicali, teatrali, artistiche godendo della compagnia di amici che condividevano i suoi interessi e le sue aspirazioni. Alla morte di Loria molti di loro rimpiansero pubblicamente il piacere della sua conversazione. Coinvolto fin dall'inizio nelle vicende di «Solaria» (1926-1934), collaboratore di «Letteratura» (dal 1937), tra il 1945 e il 1946 tenne con gli amici Alessandro Bonsanti ed Eugenio Montale la direzione della rivista «Il Mondo» (quello fiorentino e «primogenito» stampato da Vallecchi). Militò allora nelle file del Partito d'Azione. Loria era un lettore avidissimo, un fagocitatore di letterature straniere in lingua originale (soprattutto in francese e in inglese, ma anche in spagnolo). Alcune sue conferenze del dopoguerra sono dedicate alla letteratura americana dell'800 di cui era diretto e profondo conoscitore. Traduceva, anche, dall'inglese, e, per un impegno che dovette a volte parergli gravoso, fu per molti anni, dopo la guerra, il traduttore italiano dello storico dell'arte Bernard Berenson, il maestro dei Tatti. Loria è stato uno scrittore singolare del primo Novecento, da subito considerato uno dei più promettenti della sua generazione. Nell'arco di cinque anni erano uscite tre sue raccolte di racconti:
Quaderni montaliani, 2024
Il presente saggio intende ricostruire, attraverso l’edizione e il commento della corrispondenza sino a oggi rinvenuta, l’intenso rapporto d’amicizia che, a partire dall’ultimo scorcio degli anni venti sino alla fine de- gli anni cinquanta, ha legato Eugenio Montale e Arturo Loria. Nonostante non siano molte le lettere giunte sino a noi – sono infatti solamente quattro e coprono un arco cronologico piuttosto contenuto (1945-1953) – a partire dalla loro analisi, con l’aiuto di altri documenti editi e inediti (le recensioni montaliane alle opere di Loria, il suo diario inedito e le lettere di Montale a Clizia) è stato possibile delineare con una certa precisione la profondità del loro legame, non sempre privo di frizioni o incomprensioni.
Gramsci e Loria, ovvero "il Signor Nettuno
Intrasformazione Rivista Di Storia Delle Idee, 2012
Achille Loria was a prominent intellectual both on the Italian and on the international cultural scenario between the eighteenth and nineteenth centuries. His positions were highly appreciated by many socialists, such as Filippo Turati, but strongly challenged by the leading figures of the European Marxism of that time: the cutting criticism by Friedrich Engels, Antonio Labriola and Antonio Gramsci did not spare his attempts to suggest himself as the "Italian Marx".
Gaetano Salvemini di Torino, nell'ambito del suo programma di documentazione culturale nel campo degli studi di storia politica e temporanea. studi storici ricerca e di sociale con-Copyright ©1985 by Franco Angeli Libri s.r,l., Milano, Italy £ ' vietata la riproduzione, anche parziale o ad uso interno o didattico, con qualsiasi mezzo effettuata, non autorizzata.
Fallacie e "incuria loquendi" nella logica di Lorenzo Valla
Atti dell'Accademia di Scienze Morali e Politiche, 2019
This paper analyzes Lorenzo Valla's position about sophisms, which played a crucial role in Scholastic logic. According to Valla, the Aristotelian-Scholastic way of solving sophisms through a formal analysis of propositions is a useless exercise, whereas he maintains that a sharp mind will suffice to that end. I shall show that Valla does not restrict fallacious arguments to the sophist's will to deceive, but he extends them to those using language incorrectly, including philosophers and orators.
Attualità di un'idea, venticinque anni dopo
DOAJ (DOAJ: Directory of Open Access Journals), 2022
Encyclopaideia compie 25 anni. Il primo numero della rivista venne pubblicato nel 1997 dall'editrice torinese Il Segnalibro. Essa nasceva come espressione di un gruppo di ricercatori che, ispirandosi all'approccio fenomenologico, intendevano rifondare le categorie del discorso pedagogico, con l'intento di orientare e innovare profondamente le pratiche educative nella scuola e nei servizi. In occasione del 25°anniversario di Encyclopaideia, ho pensato di riproporre in parte e commentare brevemente alcune pagine di Piero Bertolini, nelle quali il fondatore e primo direttore della rivista (e della collana omonima, pubblicata per molti anni da La Nuova Italia) ne ricorda i primi passi, ne rievoca lo spirito che l'animava fin dagli inizi e ne illustra i successivi sviluppi, indicando altresì direzioni di senso per il futuro ancora ampiamente valide e significative. Correva l'anno 2001. Encyclopaideia è diventata, nel frattempo, una rivista accademica riconosciuta dalla comunità scientifica a livello nazionale e internazionale. Ma i tratti originari che qui vengono riproposti ne rappresentano l'identità costitutiva che ci sembra importante conservare e ravvivare, a maggior ragione in un tempo in cui la crescente complessità dell'esistenza ci chiede di custodire e incrementare l'esercizio del pensiero e del dialogo, al di là delle appartenenze culturali e ideologiche, degli steccati disciplinari e delle frontiere geografiche. Ne va, infatti, non soltanto del senso o del non senso dell'esperienza educativa e formativa, ma di quella vita intersoggettiva che accomuna gli esseri umani rendendoli tali e, in fondo, del destino della nostra stessa democrazia.