Alcune notazioni sulla committenza artistica del casino di Pio IV (original) (raw)

Per la committenza artistica di Filippo Maria Visconti: precisazioni e ipotesi

Monza Illustrata 2014. Annuario di Arti e Culture a Monza e in Brianza, Scalpendi Editore, pp. 12-53, 2014

Starting from a re-examination of the origin and dedication of the Theodelinda Chapel in the Cathedral of Monza, the article investigates the question of the probable commissioning by the Duke of Milan, Filippo Maria Visconti, of the pictorial decoration, emblazoned with ducal arms and devices, of the first four registers of the chapel with the cycle of Scenes from the Life of Queen Theodelinda, painted by the Zavattari workshop and signed with a long inscription dated 1444 on the last scene of the fourth register of the cycle. An examination of the contract stipulated in March 1445 between the Cathedral Chapter, which included appointees from the Municipality of Monza, and the painters Zavattari brings to light, in particular, the commissioning of the execution of the fifth register of the chapel’s cycle, depicting scenes in Monza pertaining to the story of the queen’s life and the founding of the temple. Chronologically related to the painting by the Zavattari of the chapel of Theodelinda cycle, and again probably associated with a ducal commission, is the second decorative campaign of the so-called “Ducal Chapel” of San Cristoforo sul Naviglio Grande in Milan, i.e. the ancient Scuola dei Santi Giovanni Battista, Giacomo, Cristoforo e Cristina. The present article reports the finding in photos from glass plate negatives taken before 1933-1936 of hitherto unpublished decorations on the façade showing, together with series of saints in tabernacles, also the heraldic devices of the Duke of Milan. Lastly, two archival discoveries are published here relating to the commissions of Filippo Maria Visconti: news of pictorial decoration works, in 1438, at the castle of Bereguardo undertaken by the famous late Gothic painter Cristoforo Moretti on behalf of the Duke of Milan, the first documentary evidence found so far of the master’s activity in Lombardy, and a document, the transcription of which is published in the appendix, concerning pictorial works commissioned by Filippo Maria Visconti – specifically “Maestà” paintings – to the painter Fermo da Soncino, a contract in which Franceschino Zavattari acts in the name of his colleague.

Quattro note sulla monetazione vandala

Tre articoli sulla monetazione vandala pubblicati su Monete Antiche (Editrice Diana) e uno inedito in merito a Goda, governatore vandalo autoproclamatosi re di Sardegna, e ai nummi emessi in suo nome.

Prime ipotesi sull'attività grafica di Giovanni Andrea Bertanza

I Quaderni della Fondazione Ugo da Como, 25, 2023

A couple of drawings here attributed to Giovanni Andrea Bertanza (Padenghe sul Garda, 1570 – Salò, 1630). A follower of Jacopo Palma il Giovane and Antonio Aliense, he was previously unknown as a draftsman.

Qualche aggiunta alla scultura vicentina del Quattrocento

Verona Illustrata, 2013

Nella chiesa parrocchiale di Castello di San Giovani Ilarione, in provincia di Verona, è stata recentemente restaurata 1 una scultura lapidea raffigurante un vescovo benedicente, ai cui piedi è inginocchiata una piccola figura orante, priva della testa. L'iscrizione sul basamento ricorda l'anno di esecuzione, il 1449, e identifica il vescovo con San Zeno, mentre non fornisce purtroppo alcuna informazione sull'identità del committente. La statua proviene probabilmente dalla piccola chiesetta omonima, a pochi chilometri di distanza, dove Sgulmero la ricorda ancora a fine Ottocento. 2 L'aspetto del vescovo africano è piuttosto distante dalle immagini diffuse in area veronese: capigliatura e barba incorniciano un inedito viso grifagno, dalle sopracciglia aggrottate in un'espressione arcigna, amplificata dalle rughe espressive ai lati della canna del naso e sulla fronte. Questa vis dinamica e quasi deformante che innerva la scultura può trovare riscontri in area veronese, dominata dall'estro di Bartolomeo Giolfino, ma pare avere più tangenze in ambito vicentino, alla cui diocesi afferisce il territorio di San Giovanni Ilarione. A partire dai primi decenni del Quattrocento l'area berica, soprattutto per quanto riguarda la scultura, è un territorio in grande fermento: le opere di Nicolò da Venezia e del figlio Antonino, trasferitisi in città almeno dal 1421, vivificano il panorama artistico locale con un portato culturale aggiornato al linguaggio lombardo e d'oltralpe, e si inseriscono in un ambiente nel quale sono attestate autonome personalità artistiche, come il prolifico Maestro dei Boccalotti, e numerosi apporti oltermontani, tra cui spicca la figura del misconosciuto maestro Girolamo, che nel 1445 realizza la monumentale ancona lapidea della Madonna con il bambino e i santi Cristoforo, Clemente, Nicolò e Lorenzo per il duomo di San Clemente a Valdagno.

Note alla tecnica pittorica dei maestri di terza generazione del Quattrocento

From: Materiali e tecniche nella pittura murale del Quattrocento, conference procedings edited by M. Cardinali, M.B. De Ruggieri, B, Fabian, Roma, Università “La Sapienza”, 20-22/02/ 2002, Roma 2010. Introduction and review of the results and data supplied by the technical researches and restorations of the late XV century murals, discussed at the 2002 international Conference

Invenzione e committenza nella produzione degli argenti di Giulio Romano

""In this paper, I explore extensively the dynamics of patronage and execution of silverware in Rome after designs by Giulio Romano. By discussing a large corpus of mostly unpublished material, I highlight the role of intermediaries and agents in the commissioning process of silver objects, and show the difficulties that the Gonzaga agents encounterd in their dealing with goldsmiths. As well as managing considerable sums, Gonzaga agents had to be aware of issues of identity and decorum and pursue their goals with a high degree of independence. This meant that sometimes they had take important decision with regard to economic, aesthetic and formal issues and to negotiate their own position within the fiercely competitive Roman artistic world. Skill, trust and reputation were key-values in these dynamics. I presented this material at: - Giulio Romano’s Silverware in the Making. Authorship, Patronage and the Role of Agents, Renaissance Conference of Southern California (RCSCA.org). Panel organized by Prof. Sheryl E. Reiss. February 6, 2010 - Invenzione e committenza nella produzione di argenti di Giulio Romano. International conference: “Giulio Romano e l’arte del Cinquecento”, organised by Ugo Bazzotti, May 29, 2009.""