Gian Pietro Brogiolo, Alexandra Chavarria Arnau, Archeologia e sostenibilità nell’era post (?) COVID-19, European Journal of Post-Classical Archaeologies, 10, 2020, pp. 7-20. (original) (raw)

G.P. Brogiolo, A. Chavarría Arnau Archeologia e sostenibilità nell’era post (?) COVID-19, European Journal of Post-Classical Archaeologies, 10, 2020, pp. 7-20

In this paper we reflect on four important issues for the relationship between archaeology and society in the post-COVID-19 era: resources, social commitment, our digital presence in communities, and normative legal frameworks. We propose a shared program, having long advocated a participatory archaeology which analyses past and more sustainable civilizations, and reflects on the lack of sustainability in today’s world.

Archeologia e sostenibilità nell’era post (?) COVID-19, European Journal of Post-classical Archaeologies, 10, 2020, pp. 7-20.

In questo contributo vogliamo riflettere sulle interazioni tra quattro questioni importanti del rapporto tra archeologia e società nell’era post-COVID-19: le risorse, la necessità di un impegno sociale, lo scenario telematico della nostra presenza nelle comunità e il quadro giuridico-normativo, proponendo alla fine un programma condiviso rispetto al quale sosteniamo da tempo la necessità di un’archeologia partecipata impegnata nella valutazione della sostenibilità delle passate civilizzazioni, con l’obiettivo di riflettere sull’insostenibilità del mondo attuale. In this paper we reflect on four important issues for the relationship between archaeology and society in the post-COVID-19 era: resources, social commitment, our digital presence in communities, and normative legal frameworks. We propose a shared program, having long advocated a participatory archaeology which analyses past and more sustainable civilizations, and reflects on the lack of sustainability in today’s world.

“Archeologia in città fra ricerca, tutela e valorizzazione”, in Atti del Convegno Emergenza sostenibile. Metodi e strategie per l’archeologia urbana (Bologna, 27 marzo 2009), in Groma, 3, 2010

Lasciate innanzitutto che ringrazi i colleghi dell'Università di Bologna per l'invito che mi hanno rivolto a partecipare a questo incontro. Ho pensato di portare un contributo introduttivo, cui ho dato un titolo, che ha il senso di allargare un po' lo sguardo su dai cantieri dell'archeologia urbana, per porci alcune domande che riguardano il senso del nostro operare, e specificamente i modi e luoghi dell'incontro con le discipline, prima fra tutte l'architettura e l'urbanistica, che come noi si occupano di città 1 .

C. Andreotti, R. Bochicchio, L’Area Archeologica di Gabii tra tutela, ricerca e valorizzazione, in Incontri MiC, Roma Museo del Mondo. La SSABAP-RM per un Turismo Sostenibile, XXIII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, Paestum, 25 novembre 2021.

IL TEATRO ANTICO DI FERENTINO a cura della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone e Latina Nel cuore della città moderna di Ferentino, antica Ferentinum, esistono i grandiosi resti dell'imponente teatro romano eretto tra la fine del I sec. e gli inizi del II sec. d.C. Il teatro è costruito, sfruttando il pendio naturale del luogo, in prossimità del cardo massimo e delle imponenti mura urbiche costruite con una poderosa opera poligonale in pietra locale, arditissima costruzione sulla quale sono in corso importanti studi. Il teatro è stato scoperto solo nel 1923 in un'area che era adibita ad orti ed attualmente di proprietà demaniale. Il teatro è stato inserito nel programma delle grandi opere del Ministero della cultura ed oggetto di un importante progetto di restauro e riqualificazione in corso di questa Soprintendenza.

Archeologia green nel cuore di Milano, in "Archeo," 467, gennaio 2024, pp. 36-47. PARCHI ARCHEOLOGICI • MILANO

Archeo, 2024

L'articolo illustra i notevoli ritrovamenti delle strutture fondali e ipogee del perduto, ma non scomparso, 'Anfiteatro romano di Milano insieme alla scoperta di un corredo votivo di età celtica, nei grande cantiere avviato dalla Soprintendenza nel 2019 nell'area sud-occidentale del capoluogo lombardo, in una zona ricca di testimonianze della Mediolanum romana. Al termine dei lavori vedrà la luce il più grande parco archeologico urbano della città, battezzato PAN Parco Amphitheatrum Naturae.

A. Camiz, Beni culturali contesi. Il riuso de monastero di Acheiropoietos, Cipro, "Architettura e Città", Città in trasformazione, 11/2016, Di Baio Editore Milano, 2016 pp. 88-91. ISBN: 9788874999002.

A close analysis of the Aχειροποίητος monastery in Cyprus shows the superimposition of different constructions. The existing domed church, built on a central plan in late Byzantine times over the ruins of an early Christian basilica, was enlarged by the addition of three successive narthexes, and therefore transformed into a longitudinal type basilica. The name Aχειροποίητος, literally made without hands, was referred most probably in the origins of this church to an icon “made without hands”, so probably one of the numerous images of Christ or the Virgin that are referred in history. The name, through several wrong writings and therefore misunderstandings survives to this day, telling us in an immaterial way a part of the history of this building conceived, and therefore named, to host a sacred icon. All around the church a walled enclosure contains the monastery, built in different phases with several additions, bearing a complex history. The formation process of the monastery can be therefore traced from the late antique three naves basilica, built in the V century in the suburbs of the ancient city of Lapithos, all the way down to the transformation of the site into military barracks in the 1970’. Recently the monastery has been assigned to the Girne American University for restoration and hence its condition requires urgent preservation interventions. Therefore the management of this site, hence the political situation of northern Cyprus, represents an interesting case study on the contested heritage issue. During the international workshop “Reading and designing the area of Lambousa, Karavas” (Sapienza-Girne American University), held in Cyprus in November 2014, several activities were accomplished: such as a laser scanner survey of the monastery, the documentation of its mosaics, spolia and wooden artifacts, the study of the different masonry phases of the building, also different conservation project proposals were experimented. The international workshop was essential for the wider international cooperation framework and an essential prerequisite for the preservation and continuation into the future of the monument within bicommunal organs. Nevertheless, the heritage management in Cyprus, for the complex political situation of the island, bears more difficulties than in other UE countries, but we should consider that every heritage site has someway a contested character.