De geschiedenis van Rome tussen mythe en fantasie. Recensie Ferdinand Addis, Rome eeuwige stad. Een caleidoscopische geschiedenis van een stad in het hart van de westerse beschaving (Uithoorn: Karakter Uitgevers, 2019). (original) (raw)
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Nonostante l’esclusione dell’Egitto dallo schema storiografico della translatio imperii, molti storici di età ellenistica e imperiale furono evidentemente consapevoli dell’importanza dell’Egitto nella storia universale; inoltre, suscitava interesse l’incidenza della sapienza egiziana sulle altre culture del Mediterraneo antico, in particolare sulla Grecia. Nel primo libro della sua Bibliotheca historica, Diodoro Siculo riconosce l’importanza della storia e della civiltà dell’Egitto. Secondo Diodoro, l’antico Egitto contribuì in maniera significativa allo sviluppo dell’umanità attraverso la trasmissione del sapere, della scienza, della tecnologia. Culture-heroes come Osiride viaggiarono per il mondo portando sapienza dall’Egitto alle altre culture. Di conseguenza, nella storia d’Egitto la translatio studii, il fenomeno di diffusione del sapere, precede l’egemonia politica e militare sul mondo. D’altra parte, molto prima degli Assiri, il faraone Sesostri conquistò il dominio su Africa, Asia ed Europa. Dopo Diodoro, questa rappresentazione dell’antico Egitto fu pure accolta dalla cronografia e dalla storiografia universale cristiana. L’Egitto svolge un ruolo molto importante nella prima cronaca cristiana, le Chronographiae di Sesto Giulio Africano (221 d.C.). Ancora nel VI secolo, gli storici protobizantini – ad esempio, Giovanni Malala, Pietro Patrizio, Giovanni di Antiochia – consideravano l’antico Egitto come culla della civiltà occidentale. La Grecia e Roma, in particolare, derivavano la loro sapienza dall’Egitto. Inoltre, la storia degli antichi faraoni rappresentava un suggestivo esempio per la riflessione sul declino degli imperi.
De Eeuwwenden (dl. 3): Renaissance 1600. Kunst en Literatuur
1990
Het is door de hele geschiedenis heen al een vraag of eeuwwenden, met bijbehorende crisisverschijnselen, echt bestaan, of dat we dergelijke verschijnselen alleen maar aangrijpen om structuur aan te brengen in een van zichzelf strikt lineair voortschrijdende tijd. Leven is immers alleen mogelijk als de zintuigen contrasten kunnen waarnemen; een te lang aanhoudende 'ééntonige' orgelklank wordt ondragelijk voor het oor