La Tutela Stragiudiziale dei Diritti dell'Infanzia in Italia (Tesi Triennale) (original) (raw)
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[Italian Language] Tesina del corso avanzato in Diritti Umani UniGe 2014 sui diritti dei fanciullu
Il continente infanzia deve costituire un punto fermo nello sviluppo della comunità, nella crescita civile, nelle tante battaglie per la pace e l'avvenire del mondo" Arnoldo Farina su Informazioni Sviluppo Aprile 1985 2 RINGRAZIAMENTI Ringrazio in primo luogo il Presidente del Comitato Genovese di Unicef, Franco Cirio, per avermi fornito un quantitativo immenso di informazioni sulla storia dell'attività di Unicef a Genova contenute in una collana di pubblicazioni conservate dallo stesso Comitato. Ringrazio poi per aver fornito informazioni sulla loro attività i Comitati Unicef di: Pordenone, Trento, Valle d'Aosta.
I "DIRITTI DELL'INFANZIA": UN PROGETTO POLITICO-CULTURALE
2015
I "DIRITTI DELL'INFANZIA": UN PROGETTO POLITICO-CULTURALE Il degrado crescente della vita scolastica Impotenza della politica Lo stato della sperimentazione nella scuola pubblica e le difficoltà crescenti di agire all'interno dell'istituzione Le strade fuori dall'istituzione: i percorsi scolastici alternativi Le strade fuori dall'istituzione: gli interventi nel territorio Quali strategie per il cambiamento
ORDINE PUBBLICO INTERNAZIONALE E DRITTWIRKUNG DEI DIRITTI DELL’INFANZIA
Rivista di Diritto Civile, 2022
La contrarietà a ordine pubblico della surrogazione di maternità ha radici profonde nel diritto civile, come mostra la circostanza che la giurisprudenza pratica e teorica non ha dovuto attendere la l. n. 40/2004 per affermare l’inefficacia dei relativi accordi. La (ir)rilevanza costituzionale di quelle ragioni merita di essere considerata iuxta propria principia. Non contro, ma a tutela dei diritti fondamentali di chi è nato e di chi deve nascere. Senza pregiudicare l’esito di un’indagine non rinviabile sugli strumenti idonei a tutelare rapporti di genitorialità sociale, si tratta di considerare con realismo la circostanza, avvalorata da documenti europei e internazionali, che la surrogazione di maternità presuppone atti negoziali coercibili di disposizione di diritti inviolabili, direttamente efficaci nei confronti di terzi estranei agli accordi e massimamente vulnerabili, nei cui confronti la sola garanzia giurisdizionale si riduce nel migliore dei casi a un vaglio meramente formale sul contratto. Oggi pertanto la linea spartiacque nel dibattito pubblico non separa i campioni dei diritti civili dai guardiani dello Stato etico, ma modi diversi di guardare ai diritti. La conquista di un overlapping consensus sul punto è cruciale per una riflessione all’altezza del problema dei limiti dell’autonomia privata a tutela dei diritti fondamentali, sollevato da Stefano Rodotà osservando come nelle leggi che impongono a una donna di consegnare il figlio dato alla luce «non si manifesta soltanto una insopportabile crudeltà giuridica, quanto piuttosto una riduzione del diritto a mero tramite di schemi mercantili». Queste considerazioni non devono dissuadere dall’esame degli argomenti alla base del contrasto della surrogazione di maternità con la Costituzione, segnatamente dell’«offesa» alla «dignità della donna» e del pregiudizio delle «relazioni umane» che per essa si realizzerebbe (C.Cost. 272/2017). Non è chiaro, infatti, se tale offesa manifesti un plusvalore di antigiuridicità, irriducibile agli strumenti di governo dell’asimmetria contrattuale e ai controlli amministrativi, o sia un effetto dei rapporti di forza (economici e di genere) tra le parti (intermediari, madri surrogate, committenti) e della mancanza di standards professionali condivisi nell’industria. Nel qual caso, la regolamentazione sarebbe una risposta plausibile, secondo un modello collaudato per numerosi «atti di disposizione» sottratti allo scambio mer- cantile puro, ma non alla circolazione tout court. Un’indagine siffatta esige però un’immagine condivisa, un senso, dell’ordine pubblico più ampio di quello fondato sulla norma penale. Le pagine che seguono rispondono all’invito di Silvia Niccolai a considerare la costituzione dello stato dei nati da maternità surrogata «sulla base della pertinente normativa civilistica», sulla premessa che la l. n. 40/ 2004 non è la fonte del divieto di surrogazione di maternità, ma solo «la fonte del reato di intermediazione commerciale in materia di surrogazione di maternità».
2011
La pubblicazione è il risultato di un progetto didattico, partito dalle pagine del libro di Antologia e spostatosi sugli scenari dello studio dei diritti, in particolar modo quelli del fanciullo. Gli studenti, sotto la guida dell'insegnante, hanno selezionato i passaggi della novella di Verga abbinandoli al corrispondente articolo della Convenzione ONU sui Diritti dell'infanzia e registrando la violazione del diritto. Rosso Malpelo, così, è stato promosso a difensore dei diritti dell'infanzia. L'attività, pubblicata con il contributo degli enti locali, ha avuto il patrocinio di Amnesty International. Il libro, in originale, è accompagnato da un CD, in cui ci sono le voci recitanti di un adulto, che legge i passi della novella, ed un bambino, che recita l'articolo corrispondente della Convenzione. La traccia vocale è inviata via mail in seguito a eventuale richiesta, in quanto il sito non supporta l'estensione della stessa