Review-Discussion: Le 'Storie Romane' di Cassio Dione (on C. Burden-Strevens and M. O. Lindholmer, edd., Cassius Dio’s Forgotten History of Early Rome: The Roman History, Books 1–21; J. Osgood and C. Baron, edd., Cassius Dio and the Late Roman Republic; J. M. Madsen, Cassius Dio), June 2020 (original) (raw)
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Review of Carsten Hjort Lange and Jesper Majbom Madsen (eds.), Cassius Dio: Greek Intellectual and Roman Politician [Brill, Historiography of Rome and Its Empire 1, Leiden-Boston 2016], in Bollettino di Studi Latini 49.1 (2019), pp. 343-344.
276 revue des études anCiennes Prosegue la pubblicazione della Storia Romana di Cassio Dione nella Collection des Universités de France. Il libro 47 completa il periodo tra le Idi di Marzo e il trionfo aziaco di Ottaviano, che comprende i libri 45-46, editi anch'essi da V. Fromentin ed E. Bertrand nel 2008, e i libri 48-51, editi da M.-L. Freyburger e J.-M. Roddaz nel 1991 e 1994 1 . Il testo greco con traduzione francese a fronte è preceduto da un'ampia Notice e seguito da un ricco apparato di note. Chiudono il volume gli indici dei nomi di persona e dei toponimi, e tre tavole geografiche.
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«Biblioteche Oggi», n. 8, vol. XL (novembre 2022): 62-66, 2022
Nel suo ultimo lavoro Lucio Del Corso, docente di Papirologia all'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, offre ad un pubblico ampio di specialisti, studenti universitari e lettori appassionati un affresco avvincente e al tempo stesso rigoroso della genesi e dei processi di trasformazione materiale e culturale della scrittura, delle sue forme e dei suoi principali supporti, delle modalità di produzione e circolazione di testi scritti in relazione ai loro diversificati contesti, generi e destinatari nel Mediterraneo e nel Vicino Oriente antico, fino alle soglie del Medioevo. Il volume riflette l'esperienza sul campo dell'autore e ne rappresenta per molti aspetti un bilancio, in parte anticipato da due suoi precedenti lavori: il saggio La lettura nel mondo ellenistico (Laterza, 2005) e la curatela insieme a Laura Lulli (Università degli Studi dell'Aquila) dell'edizione italiana di A. Grafton, M. Williams, Come il Cristianesimo ha trasformato il libro (Carocci, 2 a ed. 2019). L'itinerario storico-geografico e antropologico-culturale che il lettore è invitato ad intraprendere insieme all'autore ha il pregio di unire l'amore per il dettaglio ad uno stile di scrittura agevole, in grado di andare oltre la ristretta cerchia degli addetti ai lavori, senza per questo eccedere in semplificazione divulgativa. L'impianto espositivo-argomentativo risulta chiaro, sequenziale, incentrato innanzitutto sulla materialità dei supporti, delle tecniche e delle pratiche scrittorie impiegate per fissare la memoria di testi e documenti e sulla loro evoluzione dall'epoca arcaica alla tarda antichità: tavolette di argilla o di legno, incerate o imbiancate, lamine metalliche incise, òstraka con graffiti o con scritture a inchiostro, strisce di tessuto, fogli di papiro o di pergamena, sciolti oppure uniti per formare rotoli o fascicoli, questi ultimi a loro volta raccolti in codici. L'attenzione per la civiltà materiale della parola scritta nel mondo antico, tra Oriente e Occidente, non è mai disgiunta da quella per le società e le culture di cui supporti e tecniche erano espressione, per l'ambiente in cui vivevano e per la loro struttura socio-economica. Entro queste
For Cassius Dio, there was no continuity between Republic and Principate. The Republic ended between 43 (institution of the triumvirate) and 42 BC (battle of Philippi); the ‘monarchy’ was established between 29 (Octavianus Imperator) and 27 (speech to the senators in January). The founder of the imperial monarchy, however, was not Augustus, but Caesar: his dictatorship was already a means to exert the same monarchic power of his adoptive son. In its inner complexity, such a representation of the transition from the Republic to the Principate is consistent with the way Dio recon-structed the origins of the Republic, in the first (lost) books of his Roman History.