C. PANELLA, S. ZEGGIO, Roma, Valle del Colosseo e Palatino nord-orientale. Due santuari tra età regia e prima repubblica, in E. GOVI (a cura), La città etrusca e il sacro. Santuari e istituzioni politiche, Atti del Convegno (Bologna 21-23 gennaio 2016), pp. 345-372. (original) (raw)
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Cat. 285. Cat. 286. simmetrica. Decorazione incisa su tutto l'arco: alle estremità fasci di linee trasversali parallele, nella parte centrale fasci incidenti di linee oblique parallele. DORE 2002, p. 136, fig. 14. A. D. San Giovanni in Persiceto, podere Riva Gadani, tombe 2 e 3. Marinella Marchesi Nel marzo del 1891 Edoardo Brizio, Direttore del Museo Archeologico di Bologna e insieme Regio Commissario degli Scavi di Antichità per l'Emilia e le Marche, fu informato da Torquato Costa, un cultore delle antichità locali, che nel fondo del Sig. Riva Gadani 234 , erano state trovate tre tombe di fase villanoviana durante lavori agricoli.
2017
L'A. focalizza l’attenzione sulla determinazione dell’incidenza che il sacro ha sull’organizzazione degli spazi urbani e pubblici nelle città della Magna Grecia. Al fine di evitare generalizzazioni, sempre possibili quando si parla di città con storie urbane, istituzionali, politiche, economiche e religiose talora assai differenti, l'A. pone attenzione su un gruppo di apoikiai che le fonti definiscono ‘achee’; in queste città la ricerca archeologica ha riconosciuto una serie di analogie, se non proprio caratteri strutturali comuni (cf. da ultimo Greco 2015) . L'A. si occupa di Achaion ktismata, per usare un’espressione straboniana (VI.1.10-13), probabilmente dedotta da Antioco, vale a dire di fondazioni urbane realizzate da Greci provenienti dall’Acaia Orientale, l’antica Egialea, a dispetto di un recente filone di studi che, nel ridiscutere la poleogenesi delle apoikiai d’Occidente e il rapporto tra mondo indigeno e grecità, ha riconsiderato l’origine dell’identità etnica più volte ribadita dalle fonti (recenti?) mettendo anche in discussione lo stesso ruolo giocato dai Greci della madrepatria nei processi di formazione delle città occidentali. Partendo da queste premesse l'A. esamina la ‘geografia del sacro’ sia delle città risalenti allo scorcio dell’VIII secolo a.C. (Sibari, Crotone e Caulonia), sia delle fondazioni successive (Metaponto e Poseidonia) tenendo conto – e non solo – della discordanza cronologica (almeno tre generazioni dopo) ed anche delle differenti e nuove prassi di suddivisione degli spazi urbani e di quelli della chora. Entro questo quadro saranno esaminate, nello specifico, le evidenze archeologiche a carattere cultuale con l’obiettivo di cogliere la funzione del sacro nella delimitazione dello spazio urbano (cd. santuari periurbani), nella descrizione del territorio di competenza della polis (cd. santuari extraurbani), nel controllo e nella gestione della terra (cd santuari campestri).