L'abbozzo del "San Pietro in abito di papa" di Michelangelo e la sua trasformazione in "San Gregorio in cattedra" nell'Oratorio di Santa Barbara al Celio, Roma (original) (raw)

Il michelangiolismo anticortigiano di Nicolas Cordier

After 1564, Michelangelo's Legacy in late Cinquecento Rome, 2016

L' attività di Nicolas Cordier (1567-1612) nei primi dodici anni del Seicento: diventa il primo scultore dell'Urbe in quanto all'importanza dei cantieri (cappella Aldobrandini e Paolina) e all'autorità dei committenti (cardinale Baronio, Clemente VIII) e sviluppa un rapporto singolare a Michelangelo, non dottrinale, personalizzato, parziale, ma adatto alle attese ufficiali, ben diverso da quello emulativo e promozionale di Bernini dopo di lui.

Daniele Ricciarelli Il ritratto di Michelangelo Buonarroti originali copie e derivazioni

It is the fourth chapter of the "Michelangelo Buonarroti, Jacopino del Conte, Daniele Ricciarelli: ritratto e figura nel manierismo a Roma", by Andrea Donati, 2010. According to the documents, it is clear that Daniele made twice the bronze casting of the portrait of Michelangelo, because the first was unsuccessful. This is a survey of all existing bronzes and try to distinguish the original from copies and imitations.

L' oratorio di San Francesco Saverio e della Madonna della Pieta detto del Caravita Arti e Devozioni 20191017 71046 1nrfljz

L'oratorio di San Francesco Saverio e della Madonna della Pietà detto del Caravita, Arti e devozioni., 2019

Il presente studio si propone di ricostruire, attraverso le fonti archivistiche, le vicende storico artistiche dell'oratorio dedicato a San Francesco Saverio ed alla Madonna della Pietà, dalla sua fondazione al XVIII secolo. Conosciuto come oratorio del Caravita, titolazione dovuta alla deformazione del nome del suo fondatore, padre Pietro Gravita, rivestì un ruolo di fondamentale importanza per lo sviluppo di un nuovo linguaggio figurativo destinato a divenire un caposaldo della cultura figurativa barocca; l'esposizione del Santisimo Sacramento sotto forma della Macchina delle Quarant'ore. La volta dell'atrio ospita un ciclo di affreschi dedicato al santo titolare dell'oratorio, Francesco Saverio, realizzato da Lazzaro Baldi tra il 1671 ed il 1673. Il ciclo in questione risulta di grande importanza in quanto è l'unica testimonianza di un vano completamente affrescato dall'artista. Si cercherà inoltre di rivalutare la figura di Lazzaro Baldi, artista formatosi nella bottega di Pietro da Cortona e considerato dal maestro il più capace tra i suoi allievi, che si distinse per produzione d'immagini devozionali destinate ad infiammare lo zelo dei fedeli commissionate dalla chiesa in occasione delle cerimonie di canonizzazione celebrate in San Pietro nel XVIII secolo, nelle quali veniva definita l'iconografia ufficiale dei nuovi santi come nel caso di Santa Rosa da Lima. Questa proficua produzione avvenne grazie all'organizzazione della bottega di Lazzaro Baldi, un organismo gerarchizzato capace di licenziare non solo immagini devozionali ma anche cicli pittorici commissionati al Baldi dagli esponenti del clero.

Michelangelo, Raffaello e le maestranze artistiche urbinati a Roma nel Cinquecento. Rapporti, influenze, dipendenze

2014

The renown of Raphael and Bramante and the key role exercised by Rome in trade and cultural exchanges, as well as in the political interests of the Della Rovere dukes, led to the presence of a growing number of Urbinate artists and craftsmen in the capital from the pontificate of Julius II on. In the early sixteenth century painters and majolica artists from Urbino had played a crucial part in the spread and popularisation of Raphael's inventions, while from the 1540s to the 1550s, it was Michelangelo who became the principal attraction. His presence encouraged the formation of a Group of followers from Casteldurante, one of the most artistically active towns in the Duchy of Urbino. In this way whole family groups, mainly involved in the world of ceramics and bent on more ambitious careers, settled in Rome. An emblematic case is that of the Picchi family. Before moving their workshop to a very central location at the foot of Trinità di Monti, they had already established relations with Antonio dl Franzese, a member of Michelangelo's household and recipient of some of the most striking Marble works left incomplete by the Master in his house at Macel de’ Corvi.