Una possibile lettura panikkariana del momento attuale (original) (raw)

Le istanze critiche della contemporaneita

Le istanze critiche della contemporaneità Il realismo è stato per l"Occidente anche una tecnica di potere: invadere imperialisticamente il mondo con riproduzioni della realtà è comodo e conveniente, quando sul mondo abbiamo un totale dominio 1 . na parentesi, una piccola parentesi, anzitutto; perché la questione della critica e delle sue più recenti configurazioni, figurazioni, e magari anche de-figurazioni (quei metodi e quelle prassi che, più o meno lentamente, qualcuno teme possano sfigurarla), è una domanda aperta che appassiona i critici letterari da tempo, ma certo dal 1993, giusto un ventennio a oggi, quando esce Notizie della crisi di Cesare Segre (finito di stampare: settembre). Guardato da vicino, il volume di Segre è poi una di quelle raccolte di saggi teorici la cui formula egli aveva inaugurato nel 1969, con I segni e la critica (sempre per Einaudi): primo tra i rilevanti esercizi di ricollocazione -in seno a una certa classica tradizione della critica letteraria italiana -dell"impresa semiologica. E infatti, il titolo 1993 di Notizie dalla crisi era seguito da un sottotitolo che rinsaldava il nodo etimologico (krisis come "passaggio, fase" scaturito da una scarsa inclinazione al krinein, in quanto "distinguere, analizzare, giudicare"), e metteva in chiaro il carattere interrogativo della riflessione: Dove va la critica letteraria? Tutto giusto; ma poi la vera questione posta da Segre, in linea con la silloge teorico-critica, concerneva l"uso o gli usi che si fanno, in critica letteraria, della teoria della letteratura e della semiologia.

La c.d. «usucapione istantanea» sotto la lente della fattispecie

Giustizia civile.com, 2014

Approfondimento di Luigi Follieri L'autore spiega, alla luce dello strumento della fattispecie, la complessità che caratterizza l'ipotesi acquisitiva della proprietà nota come possesso vale titolo, affrontando le problematiche poste dai requisiti che è dato trarre dalla lettura dell'art. 1153 c.c. SOMMARIO: 1. La fattispecie alienazione a non domino di beni mobili.-2. Il difetto del potere di disposizione nell'alienante.-3. Il possesso e la consegna.-4. La buona fede.-5. Il titolo (astrattamente) idoneo.

Prospettive sui conflitti del mondo odierno

Commento e spunti sul saggio Prospettive sui conflitti del mondo odierno di Massimo Ampola, quarto capitolo all'interno di Dialogo su Jurgen Habermas, le trasformazioni della modernità 1. I conflitti etnici-tribali post coloniali.

Lo stargate della lettura, ovvero il passaggio che stiamo attraversando

2020

An analysis of changes occurred in the last twenty years in the field of reading must start from an evaluation of the role that some external factors have had on cultural consumption and individual behavior, among which the pervasiveness of the web and the intensive use of social networks stands out. The web has put in our pockets a boundless universe of information, knowledge, distractions, needs and pleasures, which in a short time has made irremediably old everything that existed before and has made the book lose – at least in the eyes of the youngest – the centrality that this tool has exercised for centuries in cultural communication and training processes, to make way for new ‘styles of knowledge’. The distancing measures imposed by Covid-19 have also caused a strong and sudden acceleration of the transfer of many human activities on the web, throwing us into an unknown world and a science fiction climate, like the one described in the movie and the TV series Stargate. In this...

L'allarme del presente

L'ospite ingrato on line, 2017

I. Aforismi Insieme con l'atto intimidatorio della sua assertività, l'aforisma porta con sé una straordinaria forza mnemonica, proverbiale appunto, che benissimo si presta a ciò che Fortini indicava essere necessario alla comunicazione sociale oppositiva e critica: il riuso. «Poca favilla gran fiamma seconda»: 1 la straordinaria energia della Divina commedia ne offre, si può dire, a ogni canto. D'altra parte, chi ha lavorato da addetto alla pubblicità alla Olivetti conosceva per esperienza la forza del linguaggio formulare, anche, si capisce, nella sua carica negativa, sotterraneamente mefistofelica. Negava però che da tale duplicità discendesse la condanna di questa modalità. 2 Né tanto meno credeva nella "spontaneità" e autenticità del dire: «ogni comunicazione (e tanto più quanto più è di massa) non è né immediata né spontanea né naturale, ma sempre non naturale, non spontanea, mediata, storicamente determinata». 3

Il presente come luogo della catastrofe

Articolo sottoposto a doppia blind-review. Ricevuto il 31/03/2016. Accettato il 02/07/2016 This paper aims to trace the idea of catastrophe taking its cue from La fine del mondo. Contributo alle analisi delle apocalissi culturali by Ernesto de Martino. According to de Martino, the catastrophe of life is held in check by the cultural apocalypses. The main purpose will be to trace the idea of end, as it appears in de Martino, an end that the author will define as no éschaton. The eschaton is not expected but is in every single moment, becoming (the present) a true apocalypse. Namely the present will be regarded as the place of the catastrophe, a catastrophe which, as Walter Benjamin emphasizes, does not lie, but always leads back again "questa volta storico" to "una volta metastorica", wanting to use some of de Martino expressions. With one difference: I believe what it happened did not happen once and for all. Ie, the past is full of current events, what Benjamin with a German expression will call Jetzt-Zeit.

Di un possibile equivoco, nella medesima direzione

2020

The essay first deepens the meaning of the Cartesian Cogito, starting from its performative reading, with the aim of verifying the plausibility of the interpretation provided by Rocco Ronchi's Canone minore, in order to conduct a radical desubjectivization of the experience. Secondly, the essay raises the question whether this operation, which must lead to an absolute immanentism, should also mean abandoning the central category of identity, so decisive for the whole western philosophical tradition. A very brief mention is reserved to the figure that would emerge in the margins of this extreme exercise of thought.