At Home. Sulla cultura visiva dello spazio domestico (Antinomie, 2020) (original) (raw)
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Pro domo mea, in www.antinomie.it, 22 ottobre 2021
Pro domo mea antinomie.it/index.php/2021/10/22/pro-domo-mea/ Secondo facchino: Ma lei non avrà più posto Signore: Come no. (Si siede nella poltrona, entro il cerchio) Visto? Chez soi Il nuovo inquilino è il titolo di una pièce di Eugène Ionesco scritta il 14-16 settembre 1953 e rappresentata per la prima volta in Finlandia nel 1955 e al Théâtre d'Aujourd'hui a Parigi nel settembre 1957. Quattro gli attori, anche se i veri protagonisti non sono gli umani bensì il mobilio che man mano ingombra la scena fino ad assediare l'inquilino. Semplice la storia, fedele allo stile di Ionesco: un uomo si trasferisce in un appartamento vuoto al sesto piano di un palazzo parigino. Quando il sipario si alza non c'è altro che una stanza buia senza mobili e aperta verso l'esterno da una finestra sulla parete di fondo e da due porte a due battenti sulla destra e sulla sinistra. A popolare la scena spoglia è il fracasso proveniente da dietro le quinte, quello della città che invade l'alcova domestica e abbatte la barriera tra esterno e interno.
Lo spazio fuori dalla stanza. Note a partire da “Lo spazio delle donne” (2022) di Daniela Brogi
CoSMo. Comparative Studies in Modernism, 2022
This article discusses the notion of space as it relates to the condition of women in history, society, culture, and literature. The concept of space has been widely used by 20th-century feminist theorists as a key metaphor to warn against the marginalization of women from cultural and power discourses. Alternatively, through the idea of a “politics of location”, spatial metaphors were used to highlight the diverse contexts and perspectives pertaining to each individual woman, which must be taken into consideration in contemporary multicultural feminist debates. This article aims at exploring how the notion of space was reframed by Italian scholar Daniela Brogi in her recently published essay “Lo spazio delle donne” (2022), which precisely revolves around the metaphor of space, and which represents a multifocal take on the condition of women in Italian culture and society and proposes new ways to deconstruct widespread patriarchal logics, as well as new lenses to look at women’s experiences with a view to encouraging opportunities for intercultural growth.
Dimenticare gli angeli. La Land art e il cielo, in www.antinomie.it, 11 marzo 2022
Dimenticare gli angeli. La Land art e il cielo antinomie.it/index.php/2022/03/11/dimenticare-gli-angeli-la-land-art-e-il-cielo/ Uno sguardo terraneo La Land art va ripensata, ma come? Partiamo da una constatazione e da un'ipotesi. La constatazione: la Land o Earth art non può pensarsi, e soprattutto percepirsi, senza la veduta aerea, l'unica in grado di cogliere nella sua interezza i suoi interventi monumentali. Per limitarmi agli esempi più famosi:
Le sensoriali visioni divine nel "Paradiso". Roma, 2019
La conferenza ha il fine di mettere in evidenza alcuni motivi ricorrenti nelle visioni divine di cui Dante gode nella fase finale del suo itinerario paradisiaco. I motivi che ho individuato sono quelli della luce divina; dei beati, degli angeli e delle loro armonie; dell’amore, inteso come sia desiderio sia piacere. Tali motivi così prossimi alla trascendenza ineffabile sono spesso significati da metafore e similitudini derivate dagli astri; da fiori e pietre preziose; da melodie umane; dall’amore infantile per il latte materno. Con metodo alquanto elementare ho rimarcato i termini relativi a tali motivi e alle loro analogie metaforiche secondo i codici cromatici definiti in nota. Poiché, a seconda del segmento sintattico, le espressioni di questi motivi assumono un senso riferibile ora a quegli esseri sovracelesti ora agli analoghi fenomeni terreni, se tali espressioni si accordano ai primi esse sono scritte in tondo; se ai secondi, in corsivo. SOMMARIO Introduzione 1. Sole & lucerne; santo riso; rosa & fiaccola (XXIII 19-126) 2. Punto luminosissimo e nove cerchi concentrici (XXVIII 16-45. 94-96) 3. Fulgido fiume, faville dorate e fiori variopinti (XXX 38-126) 4. Volume e fogli; tre cerchi; la nostra effige nel cerchio riflesso (XXXIII 55-66. 76-132)
La cultura dell’abitare nel lavoro di Atelier 5
DOMUS ARCH'IT, 1995
Domus, Editoriale Domus, Milano. Direttore V.M. Lampugnani/F. Burkhardt. Sez. Libri: Gianmario Andreani - Antonino Saggio, Atelier 5. Siedlungen und stadtebauliche projekte, Atelier 5 residential projects (Full English text), Domus, n. 775, ottobre 1995, p. 125-127. Vedi anche dello stesso autore: - La cultura dell'abitare nel lavoro di Atelier 5, in "Edilizia Popolare", n. 228-229, luglio-ottobre 1993, pp. 64-79. - ATELIER 5. Friburgo complesso residenziale, in "Costruire", n. 149, ottobre 1995, pp. 206-209. - ATELIER 5. Un bel gioco di squadra, in "Costruire", n. 119, aprile 1993, pp. 132-136.