Il raccordo onirico. La scienza del sogno alle origini del cinema, in Immagine. Note di storia del cinema, 18, ottobre-novembre 2018 (original) (raw)

Le Manifestazioni Internazionali di Cinematograa Scientica e Turistica a Como (1936-1937), in Andrea Mariani, Giuseppe Fidotta (a cura di), Immagine. Note di storia del cinema, n. 15, Novembre 2017, "Senza Luce. Visioni ai confini del documentario italiano (1924-1943)", pp. 85-111

This article takes into consideration a specific event, that is apparently eccentric within the Italian production of documentary in the fascist Italy: the film set design exhibition in Como, during the International Exhibition of Tourist and Scientific Documentary in 1936. On the one hand the authors stress the historiographic potentiality of the research on public spaces and exhibitions for cinema studies, on the other hand they focus on the complex balance between institutions and amateur cultures, modernism and realism in the formation of a renovated aesthetic and practice of the documentary in fascist Italy.

Guerre di immagini - in M. Fadda (a cura di), Corto circuito. Il cinema nell'era della convergenza (Archetipo, 2011)

Vale sicuramente per la società statunitense quel che si è soliti sostenere, fin dall'antica Grecia, per tutte le società guidate dal potere militare, ispirate da un'ideologia guerriera e nate da un gesto violento di appropriazione: e cioè, che per queste società non esiste storia senza guerra; e se non ci sono guerre, e non c'è storia, difficilmente ci sono cronache o, quantomeno, cronache degne di interesse e futura memoria; allo stesso modo, senza guerra non possono esistere storie nel senso di racconti, vale a dire quel genere di storie che, proprio perché intrecciate alla Storia, e che della cronaca storica rappresentano il completamento e l'alternativa, contribuiscono a definire l'identità di un popolo, a stabilizzare il suo sistema di valori, a plasmare le sue immagini di riferimento1. 1 La bibliografia di riferimento sulla dimensione guerriera della società e della cultura americane è sterminata; in inglese, i testi di riferimento sono, a partire dai primi anni Settanta, gli studi di Richard Slotkin (cfr., tra gli altri, Regeneration through Violence. ma si veda anche l'interessante P. Aichinger, The American Soldierin Fiction, 1880Fiction, -1963: A History of Attìtudes Toward Warfare and the Military Establishment, The Iowa State University Press, lowa 1975). In italiano, con particolare riferimento all'emersione culturale di questa dimensione originaria e profonda, si vedano S. Ghislottì e S. Rosso (a cura di), Vietnam e ritorno. 1 M "guerra sporca" nel cinema, nella letteratura e nel teatro, Marcos y Marcos, Milano 1996; Cì. Mariani (a cura di), Te parole e le armi. Saggi su guerra e violenta nella cultura e letteratura degli Stali Uniti dAmerica, Marcos y Marcos, Milano 1999; A. Portelli (a cura di), i JI /or/milione di

Call for Papers: Immagine. Note di storia del cinema 24 [ENG/ITA/FRA]

IMMAGINE NOTE DI STORIA DEL CINEMA 24 CALL FOR PAPERS! N. 24 (dicembre 2021) Dossier: “E allor fu la mia vista più viva” Il lungo Novecento di Dante al cinema e alla televisione Dante’s long twentieth century in cinema and television a cura di / edited by Luciano Curreri, Simone Starace Scadenza/deadline: 30 settembre/september 2020 Info e CFP: http://www.airsc.org/callforpapers/

Call for Papers: Immagine. Note di storia del cinema 16 [ITA/ENG]

CALL FOR PAPERS (English version below) N. 16 (uscita prevista: dicembre 2017) dossier monografico PRIMA DI CINECITTA’. L’ESPERIENZA DELLA CINES-PITTALUGA (1929-1935) a cura di Luca Mazzei e Donatella Orecchia L'esperienza della Cines-Pittaluga (1929-1935) si staglia come un passaggio fondamentale nel processo di modernizzazione cui è soggetto, nel primo Novecento, il panorama cinematografico italiano. Varie, infatti, fra fortunate intuizioni e strade interrotte, le innovazioni di cui la ditta di via Vejo, specialmente nei primi anni della sua nuova vita, fra fortunate intuizioni e strade sbagliate, si è fatta carico. Dalla sperimentazione di nuove tecnologie sonore, alla definizione di protocolli produttivi e strategie intermediali a queste tecnologie connessi (forte interazione con il mondo del varietà, produzione di dischi legati alle canzoni del film, ecc.). Dalla identificazione di nuove vie per l'accesso al credito, alla elaborazione di più efficaci sistemi di lancio e distribuzione dei film. Dalla ricerca di nuovi modi produzione seriale, alla diversificazione del catalogo in un ventaglio che comprende grandi produzioni, corti, documentari, “riviste”, film a committenza. Dalla promozione di un più solido rapporto fra cultura tradizionale italiana e cinematografia nazionale, alla spinta in direzione di imagerie e sistemi di produzione di carattere decisamente internazionale. Dal rinnovamento del rapporto con il mondo della scena, che si apre ora anche all’ambiente del varietà, a sperimentazioni nel campo del décor, che attingono invece ad atmosfere moderniste, prima solo sfiorate. È possibile allora pensare oggi, in continuità con la ricerca internazionale sul panorama culturale del periodo, ad un nuovo paradigma storiografico che, pur nella sua contraddittorietà, veda nell’esperienza della CinesPittaluga, un’esperienza fondativa per la cinematografia italiana e/o per quella europea? È possibile cioè considerare la produzione Cines 1929-1935 non solo come la storia di una singola ditta, ma come la prima delle ri-partenze del cinema italiano? Quale posizione ricoprirebbe in questo caso tale ripartenza nella storia dell’impresa industriale italiana? E quali differenze o affinità esistono invece con i modelli produttivi europei (e non solo) dell’epoca? L’accesso a nuove importanti fonti (fra le quali il Fondo Pittaluga del MNC, e il Fondo Blasetti della Cineteca di Bologna) o nuove indagini in fonti finora poco esplorate (come quotidiani e settimanali dell’epoca, riviste promozionali, materiali conservati all’Archivio Centrale di Stato, o in altri archivi italiani ed esteri ecc.) possono aprire oggi nuovi scenari? E come queste indagini possono essere oggi incrociate con una nuova analisi dei film prodotti dalla Ditta in quegli anni? ------ CALL FOR PAPERS (Italian version above) N. 16 (December 2017) Special Issue BEFORE CINECITTÀ: THE CINES-PITTALUGA EXPERIENCE (1929-1935) edited by Luca Mazzei and Donatella Orecchia The period of the Cines-Pittaluga (1929-1935) was a vital one toward the modernisation process of Italian cinema between the silent and sound eras. The company, headquartered in Via Vejo, introduced numerous innovations, especially in the early years of its life, some by design other by accidents. On the production side, these ranged from the experimentation of new sound technologies; the definition of new production and distribution protocols; and the experimentation of novel ways to access financial credit. On the cultural one, the innovations aimed at stronger relationships between traditional Italian culture and national cinema and included the diversification of the catalogue of offerings, consisting of both large-scale and short productions, documentaries; better interactions with the world of cabaret, visible in the company’s modernist experimentation in cinematic décor; the publication of film periodicals; and the commercialization of audio records of the company’s film soundtracks. When viewed through the lens of international film culture, did the Cines-Pittauga production between 1929 and 1935 signal a founding experience for Italian and European cinemas? Did it mark a first reboot of Italian film culture and how did it fare with the rest of the European and world’s film production? From an archival standpoint, how the novel access to such important repositories as the Cines-Pittaluga fund of MNC, the Blasetti Fund from Cineteca di Bologna, or the recent on-line availability of newspapers and magazines contribute to the reassessment of the company’s role?

Call for Papers: Immagine. Note di storia del cinema 19 [ITA/ENG]

"Immagine. Note di storia del cinema n. 19" DOSSIER SU: "Immagini industriose nella cultura visuale italiana: interfaccia, evento, archivio (1945-1963)" | SPECIAL ISSUE: "Industrious Images. Industrial Film and Photography and Italian Visual Culture: Interface, Event, Archive (1945-1963)"

Call for Papers: Immagine. Note di storia del cinema 15 [ITA/ENG]

Gli studi sul documentario del Ventennio fascista costituiscono un corpus di riferimento fondamentale per la storia del documentario, confermando la centralità della questione nella complessa evoluzione del cinema italiano. Per molti di questi, tuttavia, il significato del documentario italiano tra le due guerre è coinciso quasi strutturalmente, e non senza ragioni, con la produzione dell'Istituto LUCE.