L'esercito italiano alla vigilia della grande guerra (original) (raw)

G. Giovanni Cerino Badone, Verso la battaglia. L’esercito italiano nella Grande Guerra, in Armi e diplomazia alla vigilia della Grande Guerra, a cura di G. Nemeth, A. Papo e G. Pastori, Collana «Civiltà della Mitteleuropa», n. 10, Luglio Editore, San Dorligo della Valle 2014, pp. 74-95.

L’Italia del 1915 decise di imbarcarsi in una guerra offensiva, necessaria per i suoi obbiettivi strategici che erano, in ultima analisi, un allargamento territoriale ai danni dell’Impero Austro-Ungarico. Per raggiungere questi obbiettivi era necessario infliggere agli avversari una sconfitta di dimensioni e portata tali da costringere Vienna ad accettare la perdita di territori (Trentino, Venezia Giulia e Trieste, Istria) parti integrante dell’Impero. Nel pianificare la campagna militare che avrebbe dovuto ottenere tali risultati, fu deciso che doveva servire un singolo obiettivo strategico, la cui conquista sarebbe stata di una tale importanza da abbattere la volontà del nemico di resistere. Questa meta strategica venne identificata con la capitale stessa dell’Impero, Vienna. Tale decisione costrinse il Comando Supremo a schierare la quasi totalità delle forze nel settore orientale del regno, limitando fortemente altre operazioni. Il centenario 1915-2015 porterà alla pubblicazione di nuovi studi e alla (ri)edizione di molti testi dedicati alla Grande Guerra. Io sono uno studioso che si occupa della realtà della guerra in epoca moderna, e non di Prima Guerra Mondiale nello specifico. Non di meno si rimane impressionati dal frazionamento degli studi dedicati al fronte italiano. Si scrive molto, tanto, del fronte alpino e dolomitico e assai di meno della fornace dell’Isonzo. Si scrive molto sulla memoria dei singoli, della loro sofferenza e della loro esperienza in trincea, ma si studia poco di come sia stata affrontata tecnicamente la guerra dal Regio Esercito Italiano: in breve, come intendeva vincere il Comando Supremo? Quali erano le tattiche di combattimento, le dottrine di impiego? Quale era, insomma, l’efficienza di combattimento dell’esercito italiano alla vigilia dell’entrata in guerra?

LA GIUSTIZIA MILITARE ITALIANA E I PRIGIONIERI DI GUERRA AUSTRO-UNGARICI DURANTE LA GRANDE GUERRA

Rivista di studi ungheresi Nuova Serie, 2022

In addition to the already widely documented cases of Italian soldiers, the Italian military legal system had to manage even the prisoners of war kept by the Italian authorities. This activity has never been studied until now, this paper is the first on international level to address the topic. In the text, after a detailed historiographical presentation, are described the available sources, and are studied some aspects of the military courts’ activity. The work is largely based on the name cards of war tribunals preserved in the Central State Archives of Rome, of which 1062 deal with Austro-Hungarian prisoners of war. These have been digitized and studied thanks to the Klebelsberg Kuno scholarship number KKM/15200/2022/Adm, provided by the Hungarian state.

Sentinelle della comunicazione. La Posta militare italiana e la Grande guerra

Accademia nazionale delle Scienze, detta dei XL - Atti del Convegno Le Scienze e la Grande Guerra , Le comunicazioni: nuove tecnologie e nuova organizzazione, 2018

In un’epoca ancora contraddistinta dallo scambio epistolare, la mobilitazione dell’esercito italiano durante la Prima guerra mondiale mise in circolazione da subito un’enorme quantità di corrispondenze. La Posta militare mosse i suoi primi passi proprio in concomitanza all’approntamento della macchina bellica; gli addetti al servizio postale da campo portarono con sè, oltre alle pesanti attrezzature del mestiere con relative dotazioni d’uso, l’ossessione per l’efficienza che era stata conculcata nella vita da impiegati civili. E di certo ebbero più volte occasione di mostrare encomiabile impegno e altrettanto coscienziosa laboriosità, senza lesinare coraggio e determinazione in circostanze spesso difficili. La straordinaria opera degli uomini della posta nel corso del conflitto ha reso possibile la conservazione di tracce di denso tormento che sono giunte fino a noi intatte, tant’è che oggi disponiamo di vastissime collezioni di materiali cartacei che recano i segni di un tempo trascorso ma non perduto. La Grande guerra della posta si svolse in parallelo ai fatti della guerra combattuta e con gli uffici civili e quelli mobilitati venne sperimentato quello che senza dubbio possiamo definire uno dei primi grandi mezzi di comunicazione di massa.

I generali italiani della Grande Guerra - Atlante Biografico

2019

The volume (560 pages) is the second part of a two-volumes work, describing the biographies of the 600+ generals of the Italian Army during the Great War. It is a prime effort in this area of interest, and it is aimed to be a reference manual for all the historians of the Great War on the Italian Front.

La nazione italiana nell'esercito di Alessandro

Resumen: El ejército multinacional que Alejandro Farnesio dirigió durante su estancia como gobernador en Flandes, tuvo entre sus filas a un elevado número de soldados italianos. Utilizando nueva documentación de archivo, este artículo profundiza sobre su reclutamiento, carreras y empleos. El trato preferencial que Farnesio otorgó a sus paisanos, le generó problemas con soldados de otras nacionalidades, así como con la corte de Madrid, contribuyendo decisivamente a su cese como gobernador general de Flandes. La biografía de Paolo Rinaldi, escrita para defender la memoria de Farnesio, nos explica el servicio de esos oficiales italianos, así como el comportamiento que Alejandro tuvo con ellos. Gracias a este documento, sabemos que el general trató de conseguir el apoyo de la población local, especialmente de los campesinos, para las operaciones militares, y los italianos, gracias a la estricta disciplina que Farnesio pudo imponerles, le ayudaron a conseguir sus objetivos de un mejor modo que el que pudo conseguir con soldados de otras nacionalidades. Por supuesto, no siempre todas sus expectativas se cumplieron. Abstract: The multinational army, under Alessandro Farnese, had a large presence of Italians. In the light of new archival documentation this paper deals with their recruitment, careers and employment. The preferential treatment accorded by the 1 gbbertini@libero.it

Nelle guerre degli italiani.pdf

Le guerre del Novecento e l’uso pubblico della storia (atti del Convegno, Firenze 2-3 novembre 2000), in “Passato e Presente”, 2001, n. 54, pp. 73-83.

Lo sviluppo dell'Armata grossa nell'emergenza della guerra marittima

2003

Il XVII secolo vide un profondo cambiamento nella struttura della marina veneziana. Fino allora, se si eccettua la guerra con i turchi del 1499-1503, la Repubblica aveva sempre affidato il suo potenziale navale alle unità a remi, di cui la galeazza rappresentava l'ultima e più originale evoluzione. Dagli inizi del Seicento questo quadro secolare cominciò a mutare, e le navi da guerra a vela acquisirono un'importanza sempre maggiore fino a divenire l'elemento centrale della flotta. L'introduzione di navi da guerra nella marina veneziana presenta tre momenti successivi. Una prima fase, che può essere definita dei noleggi, fu originata dal conflitto che oppose nel 1617-1620 la Serenissima al Viceré di Napoli, Duca di Ossuna. La necessità di affrontare i galeoni ispano-napoletani penetrati in Adriatico spinse la Repubblica ad affiancare alla tradizionale Armata sottile di galee e galeazze una Armata grossa formata da mercantili armati noleggiati. Poiché le navi private r...