"Se esiste un Dio, mi deve chiedere perdono!" (original) (raw)

«Non c'è Dio»: semantica di un misero

2019

Moving towards the medieval intelligence of imagines one meets the polysemic character of insipiens, framed in the initial letter of Psalm 52 between XIII and XV centuries and in the tarots card the Fool. This fool is 'senseless' at various levels and experiences a semantic and narrative density, both textual and iconographic. All those nuances of meaning are not alien at all to the observer interacting with this figura, really and deeply a miser: a real presence resuming ad unum the dramatic reality of denying the human accomplishment according to the harmony given by God to the created world.

Davide: un peccatore perdonato

Nel frammento XVII n.2, 2018

There is an Old Testament figure who accompanies me since I happened to hear his story human outlined by Nicolino as I was never happened before. On those first occasions it provoked me to know that the Bible - for me in the past made up of "men-gods" morally impeccable and unattainable - could instead narrating such a human story, impossible! They were the first steps in this Company that was opening wide to me to the consideration of the Christian Event totally involved with my human condition, contrary to what I had experienced up to then and that, just for this, was at one point pushing me to look for this that my heart irreducibly sought towards other roads. Mine are simple reflections gained along the way, in the consideration of some exemplary works about David and his story. What strikes me it's not so much what he became as a young shepherd boy a great king, but how much his misery has not stopped, indeed rekindled, God's love for him

L'ipotesi "Dio" è ragionevole

D io non è verificabile empiricamente, però si può arrivare a Dio attraverso ciò che è empiricamente verificabile. Partiamo da due dati che non si possono negare.

Non avrai altro Dio al di fuori di me?

[...] I diritti umani devono essere ingabbiati in processi metaforico-traduttivi, che sono sempre creativi ma fanno i conti con la grammatica antropologica dei popoli. Così gli spazi “raddoppiano”, e quello che accade qui possiamo guardarlo come implicazione di ciò che accade altrove, e viceversa. E’ centrale quindi un continuo processo biunivoco di traduzione, nel corso del quale ciascuno prende e lascia qualcosa. Se categorie e spazio sono comuni, infatti, “è come girare l’arazzo e vedere l’ordito”, la trama di quello che potrebbe essere un futuro sinceramente interculturale.

"Mi ha cercato per errore" Simone Weil, scarto di Dio

Uno scarto di valore (a cura di Alessandro Ramberti). Rimini: Fara., 2016

Simone Weil (1909-1943) e il suo controverso rapporto con la fede cristiana e con la figura di Cristo. L'itineriario intelletuale, spirituale e interiore che porto' Simone Weil ad aderire interiormente, e poi chiedendo il battesimo, alla fede cristiana. Il saggio riporta e analizza il "prologo" di Simone Weil, un misterioso testo mistico, scritto dall'intelletuale francese pochi mesi prima di morire in solidarieta' con le sofferenze del popolo francese il 24 agosto 1943.

Angeli piangenti al cospetto di Dio

«Studia Albanica» 52/1 (2015), 83-104 (in Italian and Albanian language); «Erba d'Arno» 138-139 (autunno 2014-inverno 2015), 80-93 (only in Italian)

Davvero Dio soffre? (ESD, Bologna 2003)

2003

Edizioni Studio Domenicano, Collana: Claustrum 21, Bologna 2003, pp. 316 = il testo è stato pubblicato anche nella rivista Sacra Doctrina, due quaderni monografici 1-2 (2003) ***** Oggi esiste un urgente bisogno di riflessione sugli attributi divini dell'immutabilità e dell'impassibilità. Queste verità dottrinali toccano da vicino e, nel nostro tempo, sembrano di scontrarsi drammaticamente con il mistero del dolore e della sofferenza umana fino all'enigma della morte, della malattia, del dolore fisico e delle sofferenze spirituali dell'uomo di un'epoca in crisi. Al riguardo è in corso un ampia e viva discussione, che offre oggi nuove luci e coraggiose soluzioni teologiche, ma anche delle proposte non del tutto conformi all'insegnamento tradizionale.