SENTESI DA DENTRO›: MUSICHE DIETRO LE QUINTE NEL MELODRAMMA ITALIANO DEL SECONDO SETTECENTO (original) (raw)

1 Cfr. Marco Beghelli: La retorica del rituale nel melodramma ottocentesco. Parma: Istituto Nazionale di Studi Verdiani, 2003, pp. 534-537. Part viii -Musiche dietro le quinte nel melodramma italiano 570 «prima d'alzarsi la tenda suonano di dentro trombe ed altri istrumenti da guerra» -o, più spesso, nei punti concitati del dramma, al suo centro o verso l'epilogo. Il Metastasio ne fece un uso limitato: si trovano in Alessandro nell'Indie (1726) quando il protagonista, prima che inizi lo scontro tra indiani e macedoni, dice: «Ascolto strepito d'armi!» (si sente di dentro rumore d'armi); nel Catone in Utica (1728) dapprima (scena III.8) quando Emilia ascolta da dentro le quinte il crescere d'un tumulto (s'ode da dentro rumore «Emilia: qual improvviso strepito ascolto?»), poi quando lo scontro ha luogo (scena III.11). Poche battute di recitativo sono cantate dentro le quinte in Semiramide riconosciuta (1729) nella scena III.3 da Mirteo prima di scagliarsi contro i soldati Sciti («Traditori al mio sdegno [di dentro] non potete involarvi esce Mirteo inseguendo alcuni Sciti.») e, più avanti alla scena III.12, da Ircano: «A forza io passerò» di dentro. Lo stesso avviene in Issipile (1732) nella scena I.13 con Giasone che irrompe con spada sguainata cantando ‹di dentro›, «Invano all'ira mia d'involarvi sperate». Più d'una voce fuori scena grida «all'armi, all'armi» nell'Achille in Sciro (1736)2 nella scena II.7 quando Ulisse smaschera il travestimento dell'eroe inscenando un finto combattimento. Luigi Serio (1744-1799) ricalcherà questo momento nella sua Ifigenia in Aulide (Napoli, Teatro di San Carlo, 12 gennaio 1779):3 «Achille Onnipotenti dei! d'affanno io moro, mi trafigge il dolor; ma dimmi almeno il mio fallo qual è? svelami, o cara, chi sì reo mi dipinse e ad oltraggiarmi torna poi, se lo brami (dentro le scene: All'armi, all'armi!) Ifigenia Misera me! Che avvenne?» Questo richiamo marziale proveniente dalle quinte diventerà un topos talmente diffuso da subire una serie di utilizzi parodistici, come quello offerto dal Conclave dell'anno 1774 di Gaetano Sertor (1741-1805) ove la didascalia della scena II.6 prescrive: «Nel terminar del coro si sente un orribile strepito d'armi e di combattenti che s'avvicina. I cinque cardinali s'alzano lasciando cader tutto per terra e corrono spaventati qua e là senza saper dove vadano. Nel fuggire si urtano fra 2 Per i testi metastasiani fin qui citati si fa riferimento a Pietro Metastasio: Drammi per musica, 3 voll., a cura di