Cartoline dal 2049. Conversazioni su climate fiction e sull’immaginazione narrativa del futuro. (Prima parte). Include un’intervista a Bruno Arpaia e un contributo di Marco Armiero. (original) (raw)

Cartografie letterarie: Giorgio Caproni lettore e recensore. In: Campi Immaginabili, fascicoli I-II/Anno 2016

Caproni poeta che legge altri scrittori, li recensisce e, leggendoli, riflette sulla sua stessa pratica di scrittura in versi, lascia nel suo percorso tracce di una possibile cartografia del rapporto stabilitosi con alcuni poeti e scrittori, con testi tradotti, in- somma con le pieghe labirintiche della letteratura. Non è la prima volta che nel pa- norama della letteratura italiana novecentesca scritti critici sparsi di un poeta richia- mano l’attenzione della critica; in effetti, basti pensare alle prose montaliane che ci hanno già dato un esempio di ampiezza e fertilità.

La plastica non è mai troppa. Dialoghi sopra un libro d'artista galleggiante

2020

Alessio Aletta - Andrea G.G. Parasiliti, "La plastica non è mai troppa. Dialoghi sopra un libro d'artista galleggiante", C.R.E.L.E.B.- Università Cattolica, Milano, 2020. Nel maggio 2020 esce "Io siamo già in troppi" di Andrea Parasiliti, libro d’artista di “poesie plastiche plastificate per il Global Warming”. "La plastica non è mai troppa. Dialoghi sopra un libro d’artista galleggiante" prende le mosse da un’intervista con l’autore condotta, in occasione della pubblicazione, dal "Corriere Canadese" (la principale testata italofona del Nord America); intervista ora ampliata in questo dialogo, che (arricchito anche di una sezione documentaria fotografica) entra nei dettagli di un’opera particolarissima: dalla concezione alla realizzazione tecnica, dalle possibili modalità di fruizione al senso di questa provocazione. Ma la conversazione spazia verso orizzonti più ampi, toccando temi quali l’arte come artigianato, la simbologia dei materiali scrittori, l’intermedialità delle Avanguardie, l’attualità del Futurismo, i nostri tempi e la fine dei tempi (e, ovviamente, la funzione salvifica della plastica). La cronistoria di un libro d’artista diventa così il punto di partenza per esplorare le intersezioni tra arte, editoria e mondo.

Clima e letteratura: è finita l'età dell'innocenza, in "Carmilla", 24 ottobre 2023

La società attuale, dominata dal tecno-capitalismo avanzato, lacera gli ultimi brandelli di innocenza rimasti a qualsiasi espressione culturale; ormai è stato definitivamente strappato anche il sottile velo che avvolgeva la letteratura. Non è più possibile, in relazione al cambiamento climatico, leggere alcuni classici della letteratura con la stessa 'innocenza' di trenta o quarant'anni fa.

Geopolitica, realismo e visione globale nell’atlante scritto di Giovanni Botero, in Blythe Alice Raviola e Chiara Silvagni (a cura di), BOTERIANA III A trent’anni dal volume Botero e la ‘Ragion di Stato’ a cura di Enzo A. Baldini (1992-2022) Bilanci e prospettive di ricerca, 2023, pp. 83-100.

La geografia politica, anche nella sua ramificazione geopolitica, ha gettato le basi concettuali delle categorie di riferimento per comprendere la realtà del mondo per come si è determinata tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Sebbene alcuni autori abbiano tentato di leggere, attraverso quelle categorie, illustri autori e importanti opere del passato, questo tentativo sembra essere rimasto sporadico e non realmente sistematico. In particolare, sull’opera di Giovanni Botero, teorico di provenienza cattolica della politica e delle relazioni internazionali della fine del Cinquecento, solo i lavori di Romain Descendre e di Stuart Elden, hanno dato conto della dimensione geografica e geopolitica del pensatore piemontese. Eppure, anche prima di loro alcuni illustri storici del passato e studiosi del presente ne avevano rimarcato i rilevanti aspetti che riguardano le questioni territoriali e di legame con il potere politico.

2018 - I discorsi della fine. Catastrofi, disastri, apocalissi (Anteprima libro)

Le retoriche giornalistiche e gli immaginari mediali ci parlano di un mondo in declino, il cui orizzonte si fa sempre più difficile da scorgere, tormentato da innumerevoli paure e messo in discussione da catastrofi imminenti. Crisi politiche, disastri ecologici, complotti globali, scenari da fine del mondo. Ma qual è il confine tra pericoli attuali o futuri, narrazioni mediali e immaginario socioculturale? Cosa rende il catastrofismo così radicato nell’immaginario collettivo, sin dai tempi antichi? Come si propaga nella società contemporanea e attraverso i media? Il volume rende conto di questo complesso intreccio simbolico e culturale, ponendo le basi per leggere analiticamente i discorsi contemporanei della e sulla catastrofe: mappandone le strutture e i temi comuni, ricordando le teorie matematico–semiotiche che lo hanno utilizzato, indagando le dinamiche culturali e il concretizzarsi della catastrofe nelle immagini, e indagando le narrazioni e le esperienze percepite durante e in seguito a tali eventi, i resti culturali e concreti della loro influenza nella nostra cultura.