Recensione a Elisa di Renzo, Una biblioteca: un’alluvione. Il 4 novembre 1966 alla Nazionale di Firenze: storia di un’emergenza. Roma, AIB, 2009, «Bollettino AIB», 51, n. 1/2 (2011), pp.117. (original) (raw)

Recensione di: Biblioteche Riscoperte. Ab artis inventae origine, Milano, Biblioteca Nazionale Braidense 4 febbraio – 28 marzo 2020, Milano, a cura di Fabrizio Fossati, Cusl, 2020 in «Almanacco Bibliografico», 54, giugno 2020, pp. 3-4.

nale Centrale di ROm, 2019, pp. 246, ill. col., ISBN 9788896527580, € 45. La storia del libro procede di pari passo con la storia degli spazi adibiti alla sua conservazione. Il presente vol. costituisce la seconda puntata di una serie dedicata alla storia delle strutture architettoniche e degli arredamenti interni impiegati nelle biblioteche in particolar modo europee, ma non solo. I saggi sono organizzati in quattro differenti sezioni, che ruotano attorno a tematiche specifiche. La prima parte (intitolata Construire et aménager) è dedicata allo sviluppo e alla costruzione di biblioteche: si apre con il contributo di Frédéric Barbier, che ripercorre la storia delle biblioteche francesi all'indomani della presa della Bastiglia, momento cruciale per la storia della Francia moderna, così come per le sorti delle principali raccolte librarie parigine nei trent'anni successivi. Per l'Italia, invece, Marco Guardo presenta uno studio sulla Biblioteca Corsiniana nel XIX secolo; gli fa da contraltare Andrea De Pasquale che fornisce un approfondito intervento sul riallestimento del Collegio romano per la Biblioteca Nazionale di Roma. La sezione si chiude con un ritorno in Francia, a Carpentras, con Jean-François Delmas che ripercorre la storia della Bibliothèque-musée Inguimbertine. La seconda parte (Illustrer) si propone d'indagare il rapporto dell'edificio-biblioteca all'interno del contesto urbano. In questo senso, tra Sette e Ottocento, in tutta Europa emerse una diffusa esigenza di progettare nuove biblioteche ponendo maggior cura a ergonomia ed estetica: María Luisa López-Vidriero delinea un percorso specificamente madrileno sul rapporto tra le biblioteche con l'architettura della capitale spagnola, mentre Christophe Didier propone una riflessione analoga per la città di Strasburgo. Jean-Michel Leniaud si focalizza invece sulle decorazioni interne della parigina Bibliothèque du Sénat al Palais du Luxembourg. La terza parte del vol. (Expériences centre-européennes) raccoglie un

Per una storia delle biblioteche dall’antichità al primo Rinascimento, a cura di A. MANFREDI, con la collaborazione di F. CURZI e S. LAUDONI, Città del Vati-cano 2019 (La casa dei libri, 3).

Il manuale intende tracciare alcuni lineamenti di storia delle biblioteche, dal mondo antico all’età medievale e umanistica, fino al primo Rinascimento e agli albori dell’età moderna. Così la prima parte del volume, condotta per lineamenti, è dedicata ai modelli di biblioteca e ai fenomeni di trasmissione dei testi nell’antichità, dall’Oriente mesopotamico ed ebraico fino al mondo romano, passando attraverso la nascita delle biblioteche nel mondo greco. Un discorso più articolato occupa la seconda parte, in cui sono offerti quadri generali e approfondimenti che ci sono parsi significativi, tra tarda antichità ed età umanistica, fino al punto di svolta della diffusione della stampa e delle prime collezioni cinquecentesche.

LAURA MALFATTO, LA BIBLIOTECA DI ANTON GIULIO BRIGNOLE SALE (pubblicato negli atti del convegno di studi “Anton Giulio Brignole Sale. Un ritratto letterario", Genova, Palazzo Ducale, Palazzo Spinola, 11-12 aprile 1997, a cura di Claudio Costantini, Quinto Marini e Franco Vazzoler

Quaderni di Storia e Letteratura / quaderni.net, 2000

The paper illustrates the library of Anton Giulio Brignole Sale (Genoa, 1605-1662), a politician and a person of letters, who was the first to add the last name “Sale” to the family name “Brignole”, and provides some information about cultural interests of its owner. His books are part of the library of this family, that belongs to the Municipality of Genoa since 1874 and to the Berio Library since 1983.

La Biblioteca dell'Accademia Roveretana degli Agiati. Nascita ed evoluzione di un patrimonio. Transizioni e fratture, in Beni privati e interessi pubblici. Storia e attualità delle biblioteche accademiche italiane, a cura di A. Andreolli, Accademia Roveretana degli Agiati, Rovereto 2022, pp. 35-63.

Beni privati e interessi pubblici. Si tratta di un rapporto, al centro delle relazioni di questo convegno, che anche nel caso dell'Accademia degli Agiati 1 e della sua Biblioteca riveste un interesse fondamentale. Basterebbe infatti solo considerare la presenza dei due concetti nelle riflessioni e nella pratica degli accademici roveretani per verificarne l'importanza (utenza, modello bibliotecario, natura proprietaria e modalità di formazione della raccolta), anche quando il privato e il pubblico assumano, come è ovvio, significati diversi a seconda del diverso contesto storico, culturale e politico considerato. Veniamo però ora a una verifica di tali affermazioni. Perché qui è anche la comples-1 Da considerare, pur con i limiti e le imprecisioni di tale lavoro, sono le Memorie dell'I. R. Accademia di Scienze Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto pubblicate per commemorare il suo centocin

[Review] Andreina Rita, Biblioteche e requisizioni librarie a Roma in età napoleonica. Cronologia delle fonti, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 2012, 560 p. (Studi e Testi, 470)

Filologia Antica e Modena, XXII-XXIII, 39-40, 2012

Andreina Rita, Biblioteche e requisizioni librarie a Roma in età napoleonica. Cronologia delle fonti, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 2012, 560 p. (Studi e Testi, 470)

«Un tempo assai ricche e piene di libri di merito». Le biblioteche dei regolari tra sviluppo e dispersione, in «Alli 10 Agosto 1806 soppressione del monastero di S. Giorgio», a cura di G. Vian, Centro Storico Benedettino Italiano, Cesena, 2011, pp. 71-91.

«Alli 10 Agosto 1806 soppressione del monastero di S. Giorgio», a cura di G. Vian, Centro Storico Benedettino Italiano, Cesena, pp. 71-91., 2011

Le vicende delle biblioteche dei regolari veneziani tta la caduta della Repubblica e I'awicendarsi dei domini austriaco e francese nel Venero sono note. A partire dal vecchio saggio di Pietro La Cute, del t929, fino ai lavori recenti di Marino Zotzi, la dissoluzione delle raccolte monastiche e conventuali è stata rievocata con sistematicità e dettaglio tali che poco resta da aggiungere dal punto di vista informativo, della ricostruzione dei fatti.l Ma non è forse inutile ritornarvi, per considerare quei drammatici esiti in una prospettiva più ampia. lacceletazione dell'età napoleonica in questo iome in tand altri campiincrociò infatti trasformazioni profonde e di più lungo periodo. E attraverso la parubola delle libreii" d.i religiosidalla grande espansione settecentesca alla repentina liquidazione -è possibile ritrovare le tracce di diverse funzioni e immàgini della biblioteca, ripercorrere le tappe contrastate dell'affermazione di modelli di raccolta e consefvazione a noi più f.amlia-i e vicini, individuare, in altri termini, I'originale 4pporto di Venezia alla <> che investì I'Europa tra Sette e Ottocento.